È scomparso Nino Castelnuovo, volto noto della recitazione degli anni ’60. Tra cinema e la nascente TV, Castelnuovo diventa immortale come protagonista di un iconico spot. Ricordiamolo insieme.
CHI ERA NINO CASTELNUOVO
Lombardo (era nato a Lecco), classe 1936, Nino Castelnuovo esordisce nel 1959 con il suo primo ruolo al cinema, Un maledetto imbroglio di Pietro Germi. Dopo aver collaborato persino con Luchino Visconti, è il suo Renzo Tramaglino dei Promessi Sposi targati RAI del 1967 a consegnarlo definitivamente alla notorietà. Da tempo malato e divenuto ipovedente, si è spento a Roma.

Gli appassionati di pubblicità, però, lo ricordano per un ruolo particolare in uno spot divenuto iconico che ci ha tenuto compagnia per molti molti anni. Si, esatto: Nino Castelnuovo è l’uomo che salta la staccionata della pubblicità dell’olio Cuore.
QUELLO SPOT INDIMENTICABILE
Siamo negli anni ’80. La pubblicità esce dalla sua dimensione “carosello” per spalmarsi su tutto il palinsesto, in particolare sulle nascenti reti private. Non sono molte però le aziende che credono in questo mezzo così rivoluzionato nella sua nuova concezione, per cui è facile che gli spot (o meglio, le rèclame, come si diceva allora) siano sempre appannaggio di alcuni soliti noti e i passaggi diventino frequenti.
Una di queste è l’azienda che produce l’Olio Cuore, nella sua latta rotonda. La sua prima pubblicità cartacea risale al 1959 (lo stesso anno dell’esordio al cinema di Castelnuovo), ma nel 1982 arriva lo spot televisivo indimenticabile. Bisogna porre l’accento sulle qualità nutrizionali del prodotto, perché il mondo è cambiato le casalinghe sono sempre più attente a quello che portano in tavola. Serve un testimonial atletico, affascinante ma rassicurante, che con poche parole chiare comunichi l’idea di un olio sano e nutriente, “dietetico”, come riportava la scritta sul packaging e ricordava la voce fuori campo.
Ruolo perfetto per un già non più giovanissimo Nino Castelnuovo, che si presenta nei panni di sé stesso, attento a prendersi cura della propria alimentazione. Uno spot in fondo semplice: un volto noto sorridente, che piace al pubblico e soprattutto alle donne, in piena salute e vigore fisico che usa Olio Cuore ai pasti per mantenersi in forma. È proprio quest’ultimo concetto che viene estrinsecato in un gesto che arriva nell’ultimo fotogramma del commercial, proprio sul claim Mangiar bene per sentirsi in forma: il salto della staccionata.
IMITATO, MA MAI EGUAGLIATO
Il successo di questo spot è immediato, aiutato dal numero di passaggi che fanno sì che lo si veda praticamente a qualsiasi ora. La voglia di imitare il gesto di Castelnuovo è irresistibile e ogni volta è impossibile non collegare il salto alla pubblicità. Forte di questa penetrazione così massiccia, l’azienda realizza diversi altri spot sempre con il suo testimonial di punta ma anche con altri protagonisti (Dino Zoff e Mariangela Melato con una piccola Ilary Blasi, tra gli altri), senza mai fare a meno del salto che ormai caratterizza l’intera comunicazione, anche sulla carta stampata.
Dopo un periodo di assenza, Olio Cuore è tornato sui nostri schermi in una versione solo leggermente rinnovata. Sempre bucolica, sempre con l’accento alla salute e soprattutto, sempre con il mitico salto. Nino Castelnuovo è un testimonial universale, costantemente evocato, imitato ma mai eguagliato.
Il salto della staccionata dell’Olio Cuore è diventato un gesto nazionalpopolare, famoso quanto la rovesciata di Carlo Parola sulla copertina dell’album delle figurine Panini: basta vederla, per pensare subito al marchio. Lo ben sanno i creativi che hanno arricchito la loro comunicazione più recente in maniera più che inequivocabile.

Anche il claim è rimasto quasi invariato, a rappresentare un trait d’union con quegli anni ’80 che hanno fatto la fortuna dell’azienda con un’idea così semplice e allo stesso tempo così d’effetto.
Nel giorno della scomparsa di Nino Castelnuovo, in tanti si saranno ritrovati a rivedere quello spot e a ripensare al suo protagonista, nonostante siano passati quasi esattamente quaranta anni. Questa è in fondo la forza di questo mezzo comunicativo: quando bastano pochi secondi per consegnarti all’immortalità.