I migliori rebranding di gennaio 2022

Avatar photo
3 Febbraio 2022
Tocca mettersi comodi

Il 2022 è iniziato nel migliore dei modi: pochi rebranding ma di grande qualità e, soprattutto, peso mediatico.

Anche il mese di gennaio è volato in un batter d’occhio ed è tempo di parlare di rebranding. Il trend minimalista sembra dilagare anche nelle prime settimane di questo 2022, come ampiamente previsto nei mesi passati: quale brand avrà fatto meglio questa volta? Scopriamoli insieme, tra big e outsider di grandissimo rispetto.

Rebranding di Barilla

Vecchio logo
Nuovo logo

Il più discusso, chiacchierato e forse inatteso rebranding di questo mese è proprio quello di Barilla, piovuto dal cielo intorno alla metà di gennaio: un semplice cambio delle icone social aziendali, seguiti da milioni di utenti, è bastato per scatenare il panico sulle testate di settore e sul web intero.

La multinazionale italiana, con sede a Parma, ha deciso di iniziare il 2022 con un’identità visiva tutta nuova, che coinvolge non solo il logo aziendale, completamente stravolto rispetto al classico “ovetto” ideato nel 1956 dal designer Carboni e più volte rivisto nel corso degli anni, ma anche il packaging dei prodotti e, più in generale, tutto l’ambiente del brand Barilla, tanto caro e familiare a milioni e milioni di clienti sparsi per tutto il mondo. Vi abbiamo raccontato l’evoluzione del logo Barilla qui su Gazzetta appena qualche giorno fa. Addio all’iconico uovo, quindi, ma non solo: una netta rinfrescata a tutti i touchpoint aziendali, a partire proprio dal packaging dei prodotti, sotto gli occhi di migliaia di clienti ogni giorno sugli scaffali dei supermercati, e l’inserimento nel wordmark della data di fondazione dell’azienda, a testimoniare il forte attaccamento alle radici che Barilla possiede.

I designer di Barilla si sono ritrovati per le mani una sfida al limite dell’impossibile, ossia quella di adattare il nuovo rosso scarlatto alle confezioni di pasta, precedentemente riservato solo alla linea integrale. Le nuove confezioni saranno di un elegante blu profondo con il logo al centro racchiuso all’interno di un ovale rosso, un netto richiamo al passato. L’utilizzo di immagini dimostrative sul packaging sarà molto ridotto, per una scelta di ecosostenibilità, così come sparirà la tipica finestrella di plastica: un vero e proprio “Gesto d’Amore per il Pianeta”.

Un ottimo lavoro nel complesso, vista soprattutto la delicata operazione di modernizzazione di un marchio storico e così tanto amato. Il nuovo logo, così come il packaging rinnovato, sono moderni, eleganti e minimal al punto giusto, mentre strizzano l’occhiolino ai temi caldi del green e della sostenibilità. Benissimo.

Rebranding di Ab InBev

Vecchio logo
Nuovo logo

Il colosso della birra belga rinnova la propria global purpose, sognando “un futuro con più brindisi” (come si può leggere nel comunicato stampa, ndr.), e celebra questo importante traguardo aziendale con un rebranding sostanziale, autoritario e fortemente comunicativo.

La storia del nuovo logo di AbInBev parte da un gesto, il brindisi, un gesto che nella mente di tutti noi si ricollega istantaneamente a momenti gioiosi e spensierati. Tre bicchieri che si sfiorano, stilizzati, vanno a creare il nuovo simbolo, che ritorna ad accompagnare il logo dopo una pausa di otto anni (fino al 2016 un’aquila ha sovrastato il logo dell’azienda, ndr.). Il colore scelto è l’oro, un evidente richiamo ai colori del malto e della birra stessa, pensionando definitivamente il colore rosso, mutuato dall’americana Anheuser-Busch in fase di fusione. Per il wordmark, invece, è stato scelto un modernissimo carattere sans serif, interamente di colore nero, per rappresentare al meglio la volontà dell’azienda di guardare al futuro con ottimismo e serenità.

Un ottimo lavoro: il rebranding di AbInBev è istituzionale, ma non austero, ma anzi gioioso e contemporaneamente determinato. Ci piace!

Rebranding di Cadillac

Vecchio logo
Nuovo logo

Un’identità visiva tutta nuova anche per Cadillac, storico marchio automotive americano, che, per comunicare il sempre maggiore impegno nei confronti dell’elettrificazione dei propri veicoli, decide di rivisitare il proprio logo e, più in generale, l’intero ambiente visual dell’azienda.

Il nuovo logo, che debutterà quest’anno sul nuovo suv elettrico Lyriq, stravolge completamente sia le forme che i colori dello storico scudo tridimensionale giallo rosso e argento: bidimensionale e monocromatico, perfettamente in linea con il trend minimalista che tutte le case automobilistiche stanno abbracciando negli ultimi tempi, soprattutto per esigenze di posizionamento digitale e per una più semplice comprensione.

Rimane invariato lo storico wordmark corsivato, relegato però soltanto agli utilizzi più istituzionali, e vede la luce un nuovo font personalizzato, l’elegantissimo Cadillac Gothic, che accompagnerà il logo e talvolta lo sostituirà nelle occasioni più informali, come sui cataloghi o sul merchandising aziendale.

Un rebranding coraggioso e al passo con i tempi, che nulla ha da invidiare ai rivali del settore e che rivela tutte le proprie qualità quando applicato e retroilluminato sul cofano di una meravigliosa Cadillac. Ottimo lavoro!

Rebranding di Fabriano

Vecchio logo
Nuovo logo

Lo storico produttore marchigiano di carta, noto in tutto il mondo per la grande qualità dei suoi prodotti professionali, ha deciso di iniziare l’anno con un rebranding generale, affidato all’agenzia londinese Pentagram.

Un nuovo wordmark monocromatico, anziché del classico blu profondo, fa da padrone dell’intera rivisitazione grafica, rimodernato e ripulito di alcuni dettagli che lo rendevano, a un occhio esperto, quasi obsoleto, pur mantenendo intatto il look and feel di estrema qualità e rispetto per le tradizioni che l’azienda possiede. Insieme al logo, debutta anche un nuovo set di icone, un monogram composto dalle lettere “FA”, spesso utilizzato in pattern sulle confezioni, e una rinnovata palette di colori dall’aspetto contemporaneo ed estremamente modaiolo. Completa la campagna di rebranding il nuovo payoff della compagnia: “La bella carta dal 1264”.

Una sfida non semplice quella di semplificare un marchio sì conosciutissimo ma già essenziale, che per natura preferisce lasciar parlare la qualità dei prodotti piuttosto che il brand. Risultato? La nostra Redazione si è divisa all’inizio, tra gli scettici e i grandi fan, ma, una volta visionati alcuni mockup, ce ne siamo presto innamorati. Un grandissimo lavoro!

Quanto ci segui da 1 a Instagram?

Ogni giorno sui nostri social media pubblichiamo notizie esclusive che non puoi trovare sul sito. News, pills, stories e sondaggi per aiutarti a comprendere sempre meglio il mondo del marketing e della pubblicità! Ti basta scegliere a quale canale sei più affezionato e cliccare qui sotto.

Redesign di M&M’s

Credits: Under Consideration

Dopo aver rivisitato la propria mascotte, M&M’s, di proprietà del gruppo Mars, ha deciso di iniziare il 2022 con una rinfrescata generale al proprio look, rivolgendo l’attenzione del cliente su due aspetti chiave: la diversità di forme e di colori che rendono ogni confetto unico e la e commerciale, spesso tralasciata e trascurata ma parte integrante e fondamentale del brand. A completare l’operazione di rebranding, due typeface personalizzate dal tono giocoso e anticonformista.

Una curiosità? L’operazione è stata affidata a Jones Knowles Ritchie e Monogram, agenzie che hanno collaborato anche al recente rebranding di Burger King, e non è un caso che il look and feel dei due brand si assomigli così tanto. Un grandissimo lavoro, in ogni caso: ci piace!

Redesign di Spotify

Credits: Spotify

Se siete degli ascoltatori seriali di musica probabilmente ve ne sarete già accorti: nei giorni scorsi Spotify, colosso svedese dello streaming multimediale, ha aggiornato l’interfaccia della propria app, presentando un nuovo set di icone, ingrandite e aggiornate, per rendere ancora più user-friendly l’ambiente grafico del brand. Belle, ma non bellissime.

Redesign di Valentino

Credits: Valentino

Un packaging di nuovissima generazione per Valentino, storica maison di moda italiana, che rispolvera il suo rosso fiammante in chiave più green. Le confezioni morbide del marchio saranno prodotte, infatti, con almeno il 55% di carta riciclata, così come le confezioni rigide saranno di cartone 100% riciclato. Bellissima iniziativa!

Anche il circus dei rebranding di questo mese termina qui. Non ci resta che darci appuntamento a tra qualche settimana, per analizzare insieme i nuovi loghi che i brand presenteranno nel corso di Febbraio.

Ci leggiamo presto!

A cura di
Avatar photo
Gazzetta PRO