I migliori rebranding di settembre 2022

Avatar photo
8 Ottobre 2022
Tocca mettersi comodi

I primi sentori dell’autunno non ci hanno lasciato a bocca asciutta in fatto di rebranding: dal food all’automotive, passando per il tech e l’editoria, scopriamo insieme chi ha rivisto la propria identità visiva nel mese di settembre.

Rebranding di Mulino Bianco

Mulino Bianco, brand che da oltre quarant’anni addolcisce le colazioni di tutto il mondo, ha affidato a FutureBrand l’intera operazione di rebranding.

Dal nuovo logo sparisce il brand Barilla, azienda madre di Mulino Bianco, per conferire alla sussidiaria un’identità unica e ben definita. Semplificati anche il logotipo, più snello e dai colori più accesi, e gli elementi agresti a contorno del classico mulino, che da sempre accompagna il brand, per una più semplice lettura sui touchpoint digitali. Tra i dettagli che impreziosiscono la composizione, ecco fare la sua comparsa un’ape che ronza attorno ai fiori che abbelliscono il quadretto, simbolo di biodiversità e attenzione alla natura.

Gli elementi che compongono il logo di Mulino Bianco cambiano per parlare di una natura viva, autentica e sostenibile,” ha commentato Gianni Tozzi, Chief Creative Officer International, “Abbiamo interpretato la tensione della marca tra semplicità e ricchezza, genuinità e contemporaneità per arrivare a esprimere la sua anima più profonda, saldamente connessa al passato ma con un forte slancio verso il futuro”.

Un buon lavoro di semplificazione e ammodernamento di un brand che, di per sé, fa già parte della storia italiana. Se volete approfondire l’argomento, abbiamo dedicato un intero pezzo al rebranding di Mulino Bianco.

Rebranding di Sodastream

Sodastream, produttore di macchinari per gasare l’acqua in casa di proprietà di PepsiCo, ha affidato a Pearlfisher l’intera operazione di rebranding, a partire proprio dal logo e da una nuova tagline.

Due gocce d’acqua allineate a ricreare uno Yin e Yang formano la lettera “S”, nuovo emblema del marchio e simbolo di armonia e bilanciamento. Completa il logo un nuovo wordmark, semplificato e ripulito grazie all’utilizzo di un font più rotondo e snello. Debutta anche una rinnovata palette colori ispirata alle tipiche tonalità dell’acqua: tinte di azzurro e blu colorano gli asset del marchio nelle campagne di comunicazione e il packaging dei prodotti.

Un vero e proprio riposizionamento a 360°, per venire incontro alle rinnovate esigenze dei consumatori in fatto di design ed ecosostenibilità. Ottimo lavoro!

Entra a far parte del nostro canale Telegram!

Ogni giorno news, riflessioni, approfondimenti e tanto altro in esclusiva per la nostra community.

Rebranding di Oktoberfest

Senza dubbio una delle più importanti tradizioni popolari al mondo, l’Oktoberfest rappresenta per Monaco di Baviera sia uno straordinario momento di aggregazione, sia un’occasione unica per accogliere visitatori da ogni parte del mondo, desiderosi di vivere appieno tutto ciò che ruota attorno al mondo della birra e della cultura gastronomica bavarese.

Tuttavia, un festival più che centenario, non merita di ridursi a una comunicazione fatta di boccali di birra e pretzel, ed è per questo che la città di Monaco ha commissionato allo studio Red l’intero design della brand identity di Oktoberfest, ora marchio registrato.

Ecco quindi pescare nel mare di un retaggio culturale iconico per dare una ventata di aria fresca all’immagine di questo brand antichissimo: fanno il loro debutto il nuovo wordmark e l’emblema correlato, una lettera “O”, entrambi disegnati utilizzando un antichissimo font tipico della Baviera, il Fraktur che, insieme alla nuova gamma colori che parte dal colore oro, tipico della birra, strizzano l’occhio al passato come un modello di riferimento. Nelle sue diverse declinazioni, il posizionamento di emblema e logotipo varia in base alle esigenze.

Insieme al nuovo logo, debutta anche uno stile comunicativo del tutto rinnovato, sia nelle campagne digitali che in quelle OOH: un ringiovanimento di altissimo livello, che però rispetta le tradizioni. Molto bene!

Redesign di The Verge

Image credits: The Verge

Il magazine tech-scientifico online The Verge ha presentato, dopo undici anni dalla sua fondazione, un redesign completo della sua piattaforma e del suo logo, con l’obiettivo di andare incontro al lettore.

Il nuovo sito strizza l’occhio al mondo del blogging old school, basandosi su un flusso di notizie continuo, rinominato Storystream, per avvicinarsi sempre di più alle esigenze del lettore, potendo riportare in pochissimo tempo notizie sempre fresche e lasciando più spazio alla redazione per lavorare contenuti più impegnativi e intensivi.

Debuttano anche un nuovo logo, un wordmark “non finito” che rappresenta un punto d’incontro tra il presente e il futuro delle notizie, una nuova sgargiante palette colori, che bene si sovrappone con la canonica identità visiva di The Verge, e tre nuove typeface molto eleganti e pop, adatte a un sito di informazione contemporaneo.

Un lavoro che ha occupato i creativi di Vox Media, l’editore di The Verge, per gli ultimi due anni e che merita una menzione d’onore: bravi!

Redesign di La Gazzetta del Pubblicitario

cover-articolo-cambio-cass

Il mese di settembre ha rappresentato anche per la nostra Redazione un importante punto di svolta. Dopo oltre un anno di lavoro abbiamo lanciato il nostro nuovo sito web, completamente ridisegnato per fare in modo che ogni nostro lettore possa sentirsi a casa, un luogo dove creatività e curiosità si fondono e forniscono costantemente nuovi spunti di riflessione e di discussione.

Ve ne abbiamo parlato in un comunicato dedicato

Benvenuti nella nostra nuova casa!

Rebranding di Zoom

Image credits: Under Consideration

La piattaforma di video call più famosa al mondo ha presentato una variazione sul tema del proprio logo. Il wordmark passa da Zoom a Zooooom in un’animazione che lascia intravedere il contenuto delle nuove “O”, quelle che a tutti gli effetti sono le nuove funzionalità della piattaforma.

Un leggero redesign del logo, con l’intento di evidenziare tutta la potenza della piattaforma, ormai industry standard non più solo per i lavoratori digitali, ma anche per il mondo analogico. L’animazione, un’espansione, mette in relazione il continuo moto di sviluppo di Zoom sia come strumento che come brand.

Un buon lavoro, che Zoom abbia in serbo qualche grande annuncio?

Quanto ci segui da 1 a Instagram?

Ogni giorno sui nostri social media pubblichiamo notizie esclusive che non puoi trovare sul sito. News, pills, stories e sondaggi per aiutarti a comprendere sempre meglio il mondo del marketing e della pubblicità! Ti basta scegliere a quale canale sei più affezionato e cliccare qui sotto.

Rebranding delle Olimpiadi

Il Comitato Olimpico Internazionale, ha affidato all’agenzia canadese Hulse & Durrell la grande operazione di rebranding, la prima dal 2011, ideata per ridefinire l’identità di un marchio, prima ancora che di un evento, che spesso cade in secondo piano per lasciare spazio alle identità visive delle singole città ospitanti che, una volta ogni quattro anni, presentano i propri loghi e correlati materiali comunicativi.

L’agenzia ha lavorato con un singolo obiettivo: connettere il mondo, obiettivo che da sempre il CIO persegue con la sua immensa opera di pace. Raramente infatti le Olimpiadi si sono dovute fermare, sin dai tempi dell’Antica Grecia, per cause legate a guerre o crisi sanitarie.

Rimangono i cinque cerchi, storico simbolo dell’evento sportivo per eccellenza, declinati però in formati più solidi o più astratti nelle illustrazioni pensate per arricchire il design system integrato, ripensato in uno stile cartoon ed estremamente stilizzato in un’ottica di inclusione e rispetto delle diversità. Il sistema grafico è stato rinominato Field Of Play, e rappresenta, grazie alle sue forme geometriche intrecciate, lo spirito dei Giochi

Completano l’opera tre nuovi font, Olympic Headline, Olympic Serif e Olympic Sans e una leggera rivisitazione delle tonalità di colore dei cinque cerchi, utilizzate anche nelle grafiche ufficiali e nella comunicazione OOH, per renderle più fruibili sugli schermi digitali.

Un lavoro veramente eccellente, che ridona vita a un brand genitore spesso “dimenticato”.

Rebranding di Citroen

Transizione ecologica e digitale sono al centro del rebranding di Citroen, gigante francese dell’automotive con alle spalle oltre un secolo di attività.

Il nuovo logo, che pesca dal passato del marchio, rappresenta la più recente evoluzione dell’identità visiva del brand francese e farà il suo debutto a partire dalla metà del prossimo anno, sul cofano di una nuova gamma all-electric.

Il chevron, le due frecce sovrapposte, sono racchiuse all’interno di un ovale verticale, un omaggio al primo, storico, logo dell’impresa, in una composizione estremamente piatta e semplificata, per adattarla al meglio sulle piattaforme digitali e sugli schermi dell’infotainment interno alle auto. Addio al colore oro, benvenuto a un più moderno e contemporaneo grigio.

Un lavoro nel complesso di buona qualità, staremo a vedere, a partire dal prossimo anno, come si integrerà all’interno del design dei veicoli.

Rebranding di Skoda

La casa automobilistica ceca Skoda, di proprietà da anni del gruppo Volkswagen, ha da poco annunciato un rebranding completo, che ha interessato sia l’emblema che il logotipo della compagnia, celebrando il recente debutto della nuova Skoda Fabia R5, ultracampione indiscussa nel mondiale Rally WRC 2.

L’emblema è stato semplificato e appiattito, per una più semplice comprensione sui touchpoint digitali, mentre il wordmark, che ha subito un cambiamento più radicale, è stato ridisegnato completamente: un font grassetto, maiuscolo, di grande peso e assoluto protagonista sui cofani delle automobili.

Un rebranding quasi necessario, che preannuncia una nuova era per Skoda, l’era dell’elettrificazione. Bellissimo!

Il nostro viaggio all’interno dei migliori, primi, rebranding autunnali termina qui. Non ci resta che darci appuntamento al prossimo mese, per scoprire quali brand rivedranno la propria immagine nel corso di ottobre.

LEGGI ANCHE: I migliori rebranding dell’estate 2022

A cura di
Avatar photo