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Hacking contro le pubblicità delle compagnie aeree: “Non sono ecosostenibili”

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27 Settembre 2022
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Il collettivo di attivisti ha realizzato un progetto di hacking pubblicitario per schierarsi contro la pubblicità non ecosostenibile realizzata per le compagnie aeree

Quella di quest’anno è stata una delle estati più calde degli ultimi tempi, ma la cosa non pare interessare molto alle aziende pubblicitarie che realizzano campagne per Ryanair, EasyJet, British Airways e simili. Per ogni passeggero a bordo, vengono prodotti 285 grammi di CO2 (tenendo conto che un Boeing 737 può arrivare a trasportare 189 passeggeri). Dopo aver chiesto alle agenzie di “rifiutare di lavorare per clienti ad alte emissioni di carbonio”, il collettivo di attivisti e artisti Brandalism ha realizzato in diverse città d’Europa una serie di manifesti pubblicitari falsi sulle compagnie aeree con lo scopo di disincentivare i viaggiatori ad acquistare biglietti.

Il lavoro di Brandalism per spingere i viaggiatori a salvare il pianeta

Un passeggero intento a guardare le fotografie di foreste e prati verdi mentre dal finestrino si scorgono le fiamme di un incendio, la Business Class di un aereo sostituita con un campo da golf. Sono diverse le immagini satiriche di cui si sono serviti gli artisti-attivisti per realizzare 500 cartelloni pubblicitari falsi in 15 città europee. Gli esponenti di Brandalism vedono nel lavoro svolto dai grandi nomi della pubblicità la colpa dell’eccessivo attaccamento al fascino degli “stili di vita ad alto contenuto di carbonio”. Secondo il collettivo “le agenzie pubblicitarie come Ogilvy, VCCP, Dentsu e DDB Munchen dovrebbero considerare il loro ruolo nell’aumento delle emissioni per le compagnie aeree per cui lavorano come British Airways, EasyJet, KLM e Lufthansa”.

Stop alle campagne pubblicitarie dannose per l’ambiente

L’iniziativa di hacking pubblicitario promossa si sposa bene con la richiesta degli attivisti dei gruppi Adfree Cities e Badvertising di una legislazione sulla pubblicità di prodotti ad alto contenuto di carbonio. Si tratterebbe di adottare le stesse misure che si sono adottate nei confronti dell’industria del tabacco: essendo dannoso per la salute, i marchi di sigarette non vengono pubblicizzati e il consumo non viene dunque incentivato. “Abbiamo urgente bisogno di vedere la creazione di alternative di trasporto praticabili e sostenibili al volo che garantiscano la sicurezza del lavoro per i lavoratori attualmente impiegati nell’aviazione” ha aggiunto Robbie Gillett di Adfree Cities, in attesa di provvedimenti legislativi che vietino la pubblicità di prodotti inquinanti “a beneficio della salute delle persone, della qualità dell’aria e del clima”.

Ci leggiamo presto!

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