Xbox ha unito le forze con Gamers Outreach per donare postazioni mobili da gaming e console ai bambini che trascorrono lunghi periodi in terapia negli ospedali. L’obiettivo sarebbe quello di fornire un mezzo per farli divertire e socializzare.
Passare del tempo davanti a una console è da anni sotto la luce di alcuni pregiudizi: spesso i genitori si preoccupano per i figli che passano diverse ore a giocare incollati allo schermo per la loro socialità e crescita individuale.
Stando alle ricerche in merito, però, è necessario evidenziare alcuni fattori: sicuramente l’uso prolungato dei devices può comportare delle complicazioni ma è anche vero che un uso regolare e controllato potrebbe invece apportare dei benefici.
La studiosa di tecnologie e social danah boyd (cliccando sul nome scoprite che sì, va scritto minuscolo nonostante sia un nome proprio) ha studiato a lungo cosa porti i ragazzi a passare gran parte della giornata sulle piattaforme online senza soffermarsi, per la verità, nello specifico sulle console. Il libro pubblicato “It’s complicated. La vita sociale degli adolescenti sul web”, ha l’intenzione di analizzare e rispondere ad alcuni dei luoghi comuni più diffusi a riguardo.
Le ricerche effettuate dall’autrice, sebbene mirate per lo più al mondo dei social, potrebbero tornare utili per approfondire la differenza fra un utilizzo corretto e scorretto, o meglio consapevole o inconsapevole, di questi apparecchi.
Veniamo a Xbox. Il marchio vuole evidenziare il potenziale dei videogame di creare connessioni sociali dei giochi, credendo davvero nella causa.
Nel 2021, l’azienda incoraggiava i giovani a donare ai più anziani le loro Xbox usate, volendo favorire un legame fra generazioni così diverse tra loro.
Ultimo, ma non meno importante, secondo uno studio del 2020 dell’Università di Oxford, i videogiochi potrebbero aiutare a migliorare la salute mentale e il benessere dei giocatori.
COME AIUTARE I BAMBINI IN TERAPIA?
Unendo le forze con l’organizzazione no-profit statunitense Gamers Outreach, ha preso vita la campagna “Beyond Xbox: Therapeutic Play”. Quest’iniziativa mira a utilizzare i videogames per alleggerire il processo di recupero dei bambini che trascorrono lunghi periodi di tempo in ospedale.
Nata nel 2007, Games Outreach fornisce intrattenimento ludico alle famiglie ricoverate negli ospedali tramite videogiochi.
Il film “A player like me” curato da McCann London, racconta la storia di due adolescenti affetti da sindrome di Ehlers-Danlosche. I due si incontrano online giocando a Forza Horizon, iniziando a socializzare e dimostrandosi sostegno, seppur distanti 6333 km l’uno dall’altro.
PER XBOX NON E’ LA PRIMA VOLTA
Per la console di Microsoft non è la prima presa di posizione a favore di chi affronta e convive con un handicap. Nel 2019, sempre avvalendosi della creatività di McCann, Xbox ha lanciato la campagna “We All Win”.
Questa iniziativa mirava a raggiungere i giocatori con disabilità, motivandoli a fare ciò che li fa sentire meglio: proprio giocare. Tramite l’Xbox Adaptive Controller, sviluppato in collaborazione con la community, i giocatori possono tuttora personalizzare la configurazione del proprio controller in modo che corrisponda perfettamente alla propria mobilità. I protagonisti dello spot non erano un prodotto o un servizio: erano autenticamente i bambini ai quali l’azienda voleva mostrare supporto.
LO SCOPO DELLA CAMPAGNA
Lo scopo della campagna è quello di mostrare come il gioco possa servire da strumento terapeutico supportando la terapia tramite gioco e socializzazione.
“Il gioco consente attività e connessione sociale in modi che possono supportare il processo di guarigione. In molti casi abbiamo visto i giochi assistere gli operatori sanitari durante le procedure. I videogiochi possono aiutare a ridurre la paura fornendo una distrazione. Vogliamo che ogni ospedale sia attrezzato per fornire facilmente ai bambini le loro attività preferite. La nostra partnership con Xbox supporta questo sforzo per rendere i giochi facilmente accessibili”, questo quanto dichiarato da Zach Wigal, fondatore di Gamers Outreach.
“L’attività condivisa e la natura di giocare a Xbox abbattono le barriere iniziali quando si incontrano nuove persone. E passare solo un breve periodo di tempo a giocare e chattare con qualcuno che sta attraversando le tue stesse difficoltà può essere estremamente terapeutico”, ha aggiunto Jamie Mietz, direttore creativo esecutivo di McCann London.
Il film, in ogni caso, verrà distribuito sui canali social di Xbox e sul blog di Gamers Outreach.
Ci leggiamo presto!