Dopo i problemi causati dalla prima edizione del contest, BrewDog decide di riproporlo, questa volta esponendo tutto molto chiaramente a scanso di equivoci
BrewDog, produttore di birra inglese, lancia nel 2021 per la prima volta l’iniziativa della Lattina d’oro. Nei multi-pack di birra BrewDog, erano state nascoste delle latine dorate che, se trovate, davano diritto a £15,000 in azioni BrewDog, un po’ come il golden ticket di Willy Wonka.
Solid gold o gold plated?
Le lattine, secondo quanto dichiarato dal CEO e fonder di BrewDog James Watt in alcuni tweet per promuovere il contest, erano di oro massiccio. Si sono poi rivelate essere solamente placcate d’oro e composte per la maggior parte da ottone.
Nonostante solamente tre dei post condivisi per promuovere l’iniziativa contenessero la falsa dicitura “solid gold”, Watt per riparare al suo errore ha dovuto ripagare i vincitori spendendo quasi mezzo milione di dollari.
“Preso dall’entusiasmo non avevo ben compreso il processo di realizzazione delle lattine” ha dichiarato Watt sul suo profilo LinkedIn, facendo intendere che pensasse realmente che le lattina d’oro fossero interamente fatte del prezioso materiale.
L’ASA (Advertising Standards Authority), a seguito della vicenda, dichiarò che BrewDog aveva promosso il contest in maniera ingannevole.
Watt, quindi, contattò tutti i vincitori per comunicare loro che avrebbe sostituito le lattine placcate d’oro con un premio in denaro per coloro che non fossero soddisfatti. Quaranta dei vincitori, quindi, decisero di restituire le lattine d’oro per ottenere una somma di denaro in cambio, direttamente dalle tasche di James Watt. In totale il CEO ha sborsato £470,000, più di 2 e anni e mezzo del suo stipendio secondo quanto dichiarato da Watt stesso.
BrewDog ci riprova
Dalle quaranta lattine restituite nasce, quindi, l’idea di un ritorno della Gold Can. Questa volta, però, per evitare qualsiasi tipo di problema viene ripetutamente dichiarato che si tratta di lattine placcate d’oro e non fatte completamente d’oro.
