Possiamo chiedercelo ufficialmente: qual è il nemico più temuto del ventunesimo secolo?
Se non avete una risposta immediata non siete onesti con voi stessi: certo, perchè il nemico giurato dei nostri giorni è lo spoiler.
Oggi più che mai, con le serie tv che impazzano da una parte all’altra del mondo sulle centinaia di piattaforme streaming, il vero nemico da cui difendersi è quella persona che si divora la nuova stagione della serie tv del momento e puntualmente ti scrive il giorno dopo “Hei, ma hai visto che xxx muore alla fine?”
Non nascondiamoci dietro un dito, siamo stati tutti “spoileranti” e tutti “spoilerati” almeno una volta, e possiamo giungere alla conclusione che NON E’ BELLO!
Soprattutto in queste settimane di quarantena per l’emergenza Covid-19, i televisori dei nostri salotti stanno affrontando le maratone più infuocate di film e serie tv a qualsiasi ora del giorno, e questa situazione ha dato vita ad una delle più belle campagne pubblicitarie di sensibilizzazione che Netflix abbia mai fatto.
Un attimo…ma siamo sicuri che l’idea sia di Netflix?
Rimanete a casa, altrimenti vi spoileriamo le serie tv
E così qualche giorno fa, sul web appaiono queste foto di manifesti appesi su billboard in piazze, metropolitane, fermate dei bvus, tutti con uno spoiler su diverse serie tv della famosa piattaforma di streaming Netflix.
Ma perché Netflix avrebbe dovuto rivelare i finali dei propri programmi cult? Come vedete nelle foto infatti, che fosse Narcos o Stranger Things, questi cartelloni pubblicitari non hanno avuto pietà nel rivelare dettagli scottanti delle serie tv, con il rischio (per lo spoilerato) di mandare all’aria la visione dell’intera stagione.
La risposta? Semplice, non è stata un’idea di Netflix
Seine Kongruangkit e Matithorn Prachuabmoh, conosciuti con il nome di Brave, sono 2 studenti di comunicazione della Miami Ad School di Amburgo.
Entrambi di origine thailandese, sono stati costretti a rimpatriare a causa del recente Corona Virus. Una volta atterrati, hanno notato con sorpresa che le autorità non comunicavano adeguatamente il rischio del contagio, e il conseguente invito ai cittadini a restare nelle proprie case.
A mali estremi, estremi rimedi: i 2 giovani sono ricorsi alla minaccia dello spoiler, creando questi finti cartelloni pubblicitari che in realtà non sono mai andati in stampa.
Quelli che avete visto infatti non sono altro che fotomontaggi di billboard ambientati in un contesto reale che, una volta messi sul web però, hanno generato sconcerto e passaparola su tutti i social network.
Netflix ha subito preso le distanze da questa finta campagna pubblicitaria, rifiutando l’idea proposta dai 2 studenti.
Ma cosa ci insegna questa trovata?
La forza di una Fake News a fin di bene contro l’assenza di comunicazione
Spesso ho parlato di come una fake news, soprattutto ai tempi del Corona Virus (leggi ora “La pubblicità ai tempi del Corona Virus”) possa avere un effetto volano negativo sul web, ma per una volta, possiamo andarne fieri.
L’idea geniale di Seine e Matithorm ci fa ragionare su un tema importante: la mancanza di comunicazione istituzionale.
La necessità di comunicare in modo creativo il messaggio “Restate a casa” è nata dall’assenza di comunicazione delle autorità di Bangkok, che non sono state in grado di parlare al cittadino in modo diretto e deciso.
Una semplice idea, seppur finta, è riuscita in meno di 24 ore a fare il giro del mondo e a lanciare un messaggio importante in questo periodo delicato.
Ancora una volta, il canale digitale ha reso veloce e immediata la propagazione della notizia, facendola sembrare vera a tutti gli utenti.
Poco importa in questo caso che fosse una trovata, quello che conta è il messaggio.
Dalla testa di 2 studenti fino ai nostri schermi: il governo di Bancock e perché no, anche Netflix, un messaggio di ringraziamento potrebbero inviarlo.
Ci leggiamo presto!
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