|

Una campagna OOH per la tutela della salute mentale

Avatar photo
16 Maggio 2023
Il tempo di un caffè

Tra le strade delle città britanniche, in un’inno celebrativo all’importanza delle cure e alla tutela della propria salute mentale, l’agenzia creativa Calling firma uno straordinario progetto con il servizio Self Space

Storie personali e lettere emozionanti trovano spazio per le strade delle città, in un connubio perfetto tra la tutela della nostra salute mentale e l’importanza di abbattere lo stigma della malattia.

Calling e Self Space si uniscono a tutela della vita

Calling, neo-nata agenzia creativa britannica, ha voluto posizionarsi sin da subito sul mercato in modo dirompente ed il progetto, in collaborazione con Self Space, ne è una perfetta dimostrazione.  

Fondata nel 2017 da Change Marshall e Rani Patel, Self Space, nasce allo scopo di rispondere alla crescente necessità di un supporto accessibile e tempestivo per la salute mentale.

La mission è chiara: rivoluzionare la cultura dell’accesso al supporto per la salute mentale, rendendolo più comune e aspirazionale, nello stesso modo in cui la maggior parte di noi pensa alla propria salute fisica.

Possiamo dirlo: obiettivo raggiunto. La campagna, lanciata in questi giorni per le strade inglesi, sembra aver fatto veramente colpo.

La campagna ed i suoi protagonisti

Calling cambia prospettiva e sceglie di rendere protagonisti i suoi cittadini. L’invito è stato quello di raccontarsi liberamente, lasciando parlare i propri stati d’animo, le emozioni, i timori, le paure e le difficoltà che si trovano quotidianamente ad affrontare.

Il risultato? Non poteva essere migliore. Una serie infinita di storie emozionanti hanno ricoperto la scrivania dell’agenzia.

Ad emergere tra le parole degli scrittori è stato il dolore, la maternità, la perdita, la vulnerabilità, l’amore ed il perdono.

Un totale di quasi cento messaggi è giunto sulla scrivania della redazione, alcuni scritti al computer, molti altri a mano, tantissimi dattiloscritti, molti dei quali troppo forti e strazianti per poter essere diffusi pubblicamente.

I Co-founder di Calling raccontano la progettazione della campagna e la sua produzione come una vera esperienza di vita.

Sono stati giorni delicati, complessi ed estremamente toccanti, a mettersi a nudo non sono stati solo i protagonisti delle storie ma tutta l’agenzia ed i suoi collaboratori.

Scontrarsi con tematiche così forti non è mai facile e l’obiettivo della collaborazione tra Calling e Self Space era proprio questo, far comprendere a più persone possibile, quanto attuali, vicini e diffusi possano essere i problemi di salute mentale.

Raccontare per sensibilizzare

Non siamo diversi, non stiamo sbagliati, stiamo solo affrontando delle difficoltà, non dobbiamo avere paura di raccontarlo, oramai è terminato il tempo della vergogna.

La speranza di entrambi i team è che le persone, stimolate dalle storie riportate sui cartelloni, possano trovare il coraggio di raccontarsi, di parlare liberamente delle proprie difficoltà e del dolore che spesso viene taciuto per paura del giudizio e del costante mormorio.

Questa campagna è un esempio perfetto di come la pubblicità possa rappresentare un ottimo canale per normalizzare il modo in cui parliamo di benessere mentale.

Tenser, già noto al pubblico per aver scritto l’acclamato spot “Get Britain Talking”, dopo l’incredibile successo raggiunto da questa campagna, non può far altro che chiedersi: “Cosa c’è dopo? La consapevolezza non è sufficiente. Vogliamo cambiamenti, sfumature, qualcosa che spinga in avanti”.

La speranza è che un giorno tutto questo diventi solo un lontano ricordo e che quando tra cinque anni ci riguarderemo indietro saremo in grado di dire: Vi ricordate quando era un tabù raccontare a qualcuno che stamattina avete avuto un attacco d’ansia, che vi sentite molto depressi o che avete un neonato ma non siete sicuri di come sentirvi“.

Chi lo sa, forse la campagna di Calling permetterà davvero di parlarne al passato e di guardare al futuro con una consapevolezza diversa.

Ci leggiamo presto!

A cura di
Avatar photo
Gazzetta PRO