In qualità di osservatori del mondo del marketing e della comunicazione, ci occupiamo spesso di loghi. Ci piace così tanto analizzarne le qualità materiali e semiotiche che teniamo una rubrica sui rebranding, monitorando – mese per mese – l’evoluzione delle fattezze di ogni logo sul mercato. A fare la differenza, però, è anche il processo creativo. Abbiamo quindi provato a metterci nei panni di un graphic designer di professione ed elaborato delle best practice per creare un logo davvero distintivo. Ve ne parliamo qui.
La regola aurea del logo design
Bisogna ricordare per prima cosa che la creazione di un logo, inteso come il processo grafico che porta a definire le forme e i colori di un dato simbolo, non deve prevedere lavorazioni grafiche particolarmente articolate. Perché?
Be’, ciò che è difficile… non è immediatamente riconoscibile. Un logo efficace, infatti, non è solo un nome affiancato a un insieme di forme e di colori, ma è un’icona in grado di racchiudere l’essenza unica di un marchio. Per questo, investire nella creazione di un logo è un passo essenziale per le aziende, soprattutto in un panorama imprenditoriale sempre più competitivo.

In questo articolo, cercheremo di capire come creare un logo efficace nel 2022, alla luce delle tendenze di gusto dominanti sul mercato!
1. Comprendere il vero spirito dell’azienda
Il primo passo per il nostro ideale graphic designer alle prese con un logo è quello di comprendere lo spirito dell’azienda dalla quale si è stati assunti. Indagare la sua storia, quelli che sono stati i momenti fondamentali del suo sviluppo, quali valori ne sono emersi e che forma prendono la vision e la mission aziendale nel presente. Per fare ciò, bisogna innanzitutto essere dei buoni ascoltatori e riuscire così ad entrare in empatia con il contesto.
2. Una buona analisi di mercato e concorrenza
Una volta individuata l’identità del brand, è necessario inserirla in un contesto più ampio e metterla in relazione con il mercato di riferimento e i relativi concorrenti. Attraverso un’indagine di mercato è possibile individuare quelli che sono i competitor del cliente e studiare la storia, i valori e le identità che questi comunicano. In questo modo, potremo definire cosa rende unico il nostro cliente e in che modo può distinguersi all’interno del settore di riferimento.

3. Via libera alle idee
Inizia la vera e propria fase operativa per la creazione del nostro logo, fase durante la quale prenderanno forma le varie proposte che verranno poi sottoposte al cliente. Qui, sarà innanzitutto fondamentale dare libero spazio alle idee, esplorare i concetti, valutare ogni punto di vista e sfaccettatura, abbandonarsi alla sperimentazione e, perché no, divertirsi.
4. Parole d’ordine: semplicità e originalità
Un logo, per essere immediato, deve innanzitutto essere semplice. Un colore o una palette accattivanti e ben definiti, una forma iconica: solo così il logo di un’azienda potrà esser immediatamente identificabile dal suo pubblico. Tuttavia, semplicità non significa banalità. Un logo, oltre ad essere facilmente identificabile, deve essere riconoscibile, speciale, e raccontare unicamente la sua azienda. Oggi, anche per le aziende esistono vari strumenti per creare autonomamente un marchio semplice ma unico, come il tool gratuito di IONOS per la creazione del logo. Riuscire a mantenere un equilibrio tra semplicità e originalità oggi è il segreto per creare un logo di successo.

5. Adattabilità a tutti i canali
Nella comunicazione odierna, non possiamo limitarci a pensare a un unico canale. Il nostro graphic designer non sarà più solo chiamato a pensare a confezioni, biglietti da visita e cartelli pubblicitari, ma dovrà elaborare un logo capace di integrarsi a campagne di marketing digitale. Ne avevamo già parlato qui: il logo odierno deve sapersi adattare a pagine social, siti web e via dicendo. Per questo motivo, deve oggi necessariamente essere scalabile, in modo da poter essere adattato a tutti i canali di comunicazione aziendale. Immaginare come un logo può apparire in diversi spazi, da quelli fisici a quelli digitali, può aiutare a creare un disegno attuale e adatto a un contesto sempre più multicanale.

6. Non sottovalutare il bianco e nero
Lavorare come prima cosa con il bianco e nero può essere utile per più di un motivo. Innanzitutto, in questo modo sarà possibile concentrarsi sulla progettazione senza farsi distrarre dalle preferenze di colore. Inoltre, anche una volta aggiunti i colori potrebbe essere necessario in futuro utilizzare il logo nella sua versione black and white: un logo che funziona bene sia a colori che in bianco e nero sarà quindi molto più versatile.

7. Non solo un pittogramma
Spesso diamo per scontato che un logo debba necessariamente essere un simbolo grafico, come l’iconica linea curva della Nike o la mela morsicata della Apple. È in questi casi che parliamo nello specifico di pittogramma. Tuttavia, un logo può anche essere un logotipo, cioè un semplice testo. Pensiamo all’indimenticabile logo di Coca Cola, o al più recente Skype: una semplice scritta, se supportata da colori e font unici, può già da sola rendere iconico il nostro logo.

Come abbiamo potuto constatare in questo ideale viaggio operativo, il nostro graphic designer dovrà quindi beneficiare di un pacchetto di competenze eterogenee che dovrà, tuttavia, saper mettere a sistema: dalla visione creativa a solide basi teoriche di branding e marketing. Il logo è oggi uno degli un asset di marketing più irrinunciabili: definire un processo creativo chiaro non può che migliorare la resa finale di qualsiasi logo design. Senza dimenticare che saper pensare out of the box è spesso e volentieri la chiave del successo: vero in pubblicità come in qualunque altra professione della creatività!
Ci leggiamo presto!