Il brand di acque e bevande Sanpellegrino, da oltre cento anni in crescita a livello internazionale, è pronto a reinventare ricetta, forma e packaging per la sua linea di bevande.
Fondata a San Pellegrino Terme nel 1899, la nota azienda italiana vanta una lunga storia di successi e reattività di fronte alle sfide, come avvenne nel 1932 quando la crisi economica frutto degli strascichi della Prima Guerra Mondiale venne arrestata con la creazione della celeberrima Aranciata. Un’idea che portò a raddoppiare il capitale in soli tre anni. Da allora, la gamma di bibite è stata ampliata con altri iconici gusti come il Chinò o il Bitter Sanpellegrino. Nel 1998 l’azienda è entrata a far parte del gruppo Nestlé, aprendosi definitivamente al mercato internazionale esportando oggi in oltre 150 Paesi.
Tra le linee di maggior successo quella delle Aranciate Sanpellegrino: i tre gusti iniziali (Arancia, Arancia amara e Limonata) lanciati nel 1959 sono ancora oggi tra le bibite più vendute e apprezzate all’estero. E’ proprio per questa linea (oggi ampliata con molti altri gusti) che il gruppo Sanpellegrino a fine 2021 ha annunciato importanti cambiamenti con l’arrivo della gamma Naturali. Un modo per rispecchiare in maniera più evidente i valori e gli obiettivi aziendali che hanno guidato le scelte degli ultimi anni sia nel settore delle bibite che in quello dell’acqua. Un nomen omen se vogliamo declinando in modo moderno.
“Le bibite Sanpellegrino italiane si stanno evolvendo in maniera impattante e sono pronte per una nuova avventura per essere ancora più vicine ai loro consumatori che sono sempre più consapevoli sia della qualità dei prodotti che scelgono sia della loro sostenibilità’ ha dichiarato Ilenia Ruggeri, Head of Marketing, Innovation e Trade Marketing del Gruppo Sanpellegrino.
IL DESIGN SANPELLEGRINO SI ADATTA ALL’AMBIENTE
Il lancio della linea Naturali prevede un rinnovamento completo che passa dalla ricetta alla forma, fino al packaging stesso. Le nuove bevande, infatti, sono composte solo da ingredienti naturali e la classica lattina è stata sostituita dall’ormai nota sleek can, più lunga e affusolata, già adottata da grandi marchi come Coca Cola e Pepsi. Il nuovo aspetto esteriore permetterà di migliorare gli imballaggi, che passeranno dalla plastica alla carta, per una maggiore sostenibilità.
Sembra tuttavia che la scomparsa della pellicola protettiva per il coperchio (una scelta da imputarsi forse alla necessità di ridurre i materiali) e la forma standardizzata abbiano suscitato anche qualche critica da parte di marketer e consumatori, come nel caso di Rob Campbell, chief strategy officer di Colenso.
La scelta di rinunciare a un design tanto apprezzato e riconosciuto a livello internazionale nasce tuttavia da un’attenta analisi del posizionamento e della percezione del prodotto: la forma allungata permette infatti di esporre più lattine, che invoglierebbero maggiormente all’acquisto il consumatore. Inoltre, la campagna è stata ideata per rispondere alle richieste del mercato odierno rappresentando efficacemente le qualità distintive del marchio italiano, come riporta Gentlebrand, l’agenzia incaricata del progetto:
‘All-new and refined, the image supports the premium positioning backed up by the products’ elevated Flavour, Quality and Experience and founding values like Heritage, Italianness and Naturalness’.
UN RAPPORTO VINCENTE TRA PRODUZIONE SOSTENIBILE E FATTURATO
Tra i principali obiettivi delle campagne Sanpellegrino degli ultimi anni vi è la costante attenzione al problema della sostenibilità, con varie iniziative per rispondere alle esigenze green del consumatore odierno (ne abbiamo parlato qui) e un programma di riduzione dell’impatto ambientale attraverso l’utilizzo di impianti innovativi che sfruttano fonti rinnovabili, riducono gli sprechi di acqua e la produzione di CO2.
Un occhio sempre rivolto ai cambiamenti del mercato e un rinnovato impegno ambientale sembrano premiare l’azienda Sanpellegrino in tutto il mondo, che ha superato anche la sfida della pandemia registrando un fatturato di 878 milioni nel 2021, di cui 577 (+10,7% rispetto al 2020) da esportazioni estere delle rinomate acque e bevande.
Ci leggiamo presto!
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