Sabato 12 novembre nello scenario di Base a Milano va in scena la premier italiana che sceglie la migliore comunicazione commerciale in circolazione in Italia.
Nell’immaginario comune, quando qualcuno descrive la sua posizione lavorativa all’interno del grande contenitore della comunicazione questo significa quasi automaticamente che opera nell’ambito della pubblicità. Sempre nella mentalità che accomuna la massa indistinta delle persone raramente la parola pubblicità fa pensare a qualcosa di buono: ha, purtroppo, quasi sempre un’accezione negativa, relegata all’area semantica di qualcosa costruito per ingannare. Anzi, nella peggiore delle ipotesi, la comunicazione volta alla promozione di un marchio o di un prodotto, viene bollata come qualcosa di basso livello.
Le figure che gravitano intorno mondo della pubblicità, i cosiddetti creativi, molto spesso non godono di una fama migliore: non sono artisti e non sono designer, non possono essere chiamati scrittori ma solo copy, e così via. La pubblicità infatti, come frutto del loro lavoro, è una scocciatura, una pausa tra una parte di un film e un’altra oppure qualcosa che ormai passa totalmente indifferente sotto i nostri occhi, perché ne siamo totalmente assuefatti. Oggi, effettivamente, creare e distinguere una buona pubblicità dall’enorme gettito di campagne che l’industria dà in pasto ai consumatori, può apparire, salvo alcuni eclatanti casi, più difficile che in passato.
Ecco ADCI
Nel 1985 alcuni tra i maggiori esponenti del mondo dell’advertising italiano hanno deciso di seguire l’esempio associazionistico che si strutturava negli altri Paesi per certi aspetti più avanzati del nostro, e si sono riuniti sotto un unico contenitore. È nata così l’ADCI (Art Director Club Italiano), con un unico semplice scopo: selezionare e promuovere all’interno di tutto il panorama pubblicitario italiano i migliori esempi di comunicazione commerciale. Per essere ancora più precisi: la ragione fondamentale per cui il Club è nato è, per citare lo statuto, “migliorare gli standard della creatività nel campo della comunicazione e delle discipline ad essa collegate” per rendere più consapevoli le aziende, gli esperti e i fruitori di pubblicità. In altre parole, tutti.
Quali sono gli standard da migliorare nella pubblicità italiana? Cosa cerca di promuovere l’associazione? Non si tratta solamente di promuovere una pubblicità migliore a livello estetico, di copy o di strategia. L’ADCI cerca di promuovere una comunicazione socialmente sostenibile. Nella pratica vuol dire diffondere l’idea della pubblicità che non ha solo la vendita come orizzonte ultimo.
Possiamo tranquillamente affermare che l’associazione, nell’arco della sua esistenza ha dato un contributo fondamentale nella consapevolezza di tutto il settore e del pubblico. Infatti gli esempi di buona comunicazione non possono che fare bene sia a chi fa questo lavoro sia a chi fino a ieri subiva passivamente gli annunci.
Come funzionano gli ADCI Awards
Il momento apicale dell’associazione e del suo scopo si concretizza nell’evento annuale, che vede assegnare come in tante altre manifestazioni, una serie di premi. I riconoscimenti sono divisi in diverse categorie rette da una giuria e da un presidente di categoria. La giuria visiona i progetti più interessanti e assegna i riconoscimenti: tutte le candidature verranno inizialmente scremate in una shortlist. Di questa più breve lista tutti i progetti selezionati come i più meritevoli verranno disposti gradualmente sul podio nella loro categoria di appartenenza. I lavori possono essere presentati da chiunque, attraverso un call regolata da diversi criteri. L’unica condizione è che i progetti siano stati approvati dal committente e pianificato su mezzi coerenti con il target di riferimento e con gli obiettivi che si vogliono raggiungere.
Quest’anno è stato scelto come presidente degli ADCI Awards Bruno Bertelli, CEO di Le Pub Amsterdam – Global CCO Publicis WW – CCO Publicis Groupe Italy. Lui, insieme al consiglio direttivo degli ADCI, ha poi selezionato la giuria e i presidenti di ogni categoria. Ogni giuria è composta da sei membri dell’associazione, un cliente e un componente esterno competente in materia. Quest’anno sono 1060 i lavori sottoposti all’attenzione dell’occhio vigile degli esperti di settore.
Un’ulteriore novità è rappresentata dalla categoria Social Influencer, che dimostra l’attenzione dell’associazione per i cambiamenti in atto in ambito comunicativo. Sotto questo gruppo possono gareggiare tutti quei contenuti che usano i mezzi più moderni dell’universo digital oppure che sfruttano l’immagine di un creators per raccontare in maniera creativa e originale un’idea. Ogni categoria, neanche a dirlo, si dirama in tante altre categorie. Insomma, c’è posto per tutti, o meglio quasi tutti.
Sabato 12 Novembre la redazione di Gazzetta sarà presente all’evento per raccontarvelo dal vivo tramite il nostro profilo instagram!
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