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Eurovision: per gli sponsor è il Super Bowl musicale

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20 Marzo 2023
Praticamente uno snack

Visibilità e sentiment: le opportunità offerte dall’Eurovision ai brand forse sono ancora eccessivamente sottostimate

Se solo qualche settimana fa parlavamo del Festival di Sanremo come il Super Bowl italiano, questa volta a proporre il paragone con un’altra kermesse è Jerry Daykin, corrispondente all’Eurovision per The Drum. Oltre al parallelismo tra i due eventi di rilevanza internazionale, il giornalista fa un passo in più definendo l’Eurovision ancor più importante dell’appuntamento sportivo per antonomasia, in termini di marketing: un’opportunità che, però, ancora in molti stentano a cogliere. Perchè?

Una commercial machine

Una macchina commerciale. Così Daykin definisce l’Eurovision facendo leva su due aspetti fondamentali e tra di loro correlati: la visibilità che l’evento assicura ai suoi sponsor e il sentiment che, come rilevato lo scorso anno, cambia in relazione alla kermesse non solo sui social ma anche in termini di tone of voice sui vari mezzi di comunicazione, anche quelli più mainstream.

Il brand “Eurovision”

Se da una parte l’Eurovision è tra gli eventi più twittati – come è emerso durante la scorsa edizione tenutasi a Torino – dall’altra, infatti, i suoi effetti si fanno sentire anche su canali come la BBC, in particolar modo quest’anno che il Regno Unito ospita l’evento in sostituzione dell’Ucraina. Con una visual identity ben riconoscibile e lo slogan “United by Music”, l’Eurovision assume rilevanza per i marketer già come marchio a sé stante. Un brand che, quest’anno, acquista ancor più rilievo, distinguendosi con le tinte che da un anno a questa parte fanno da protagoniste: blu e giallo, i colori ufficiali dell’Ucraina.  

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Sponsorship e opportunità

Una questione spinosa, secondo il corrispondente di The Drum, quella delle sponsorship durante l’Eurovision: se da una parte alcune aziende riconfermano la collaborazione con l’appuntamento musicale – come Moroccanoil, headline sponsor da tre anni, e Booking e TikTok, dopo l’esordio dell’anno scorso – e altri marchi come Bailey’s e Philadelphia segnano il loro ingresso, dall’altra Daykin sottolinea come molti brand siano ancora restii a cogliere le opportunità che l’evento offre, non solo durante la diretta o le pause pubblicitarie, ma anche in termini di social, onscreen, experiential e PR.

Ci leggiamo presto!

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Gazzetta PRO