Un’analisi brand-oriented sulla portata del FantaSanremo e su come i brand possano prendere spunto dal successo del gioco e sfruttarlo a loro favore
Cos’è il FantaSanremo?
Il FantaSanremo è un gioco basato sul Festival della canzone italiana che consiste nel creare una squadra virtuale con cinque degli artisti in gara, tra cui un capitano. Durante le serate del festival, gli artisti guadagnano o perdono punti secondo i bonus e i malus presenti nel regolamento del gioco.
Nasce nel 2020, con soli 47 iscritti, e da subito riesce ad attirare l’attenzione di Rai Radio 2. Nel 2021 acquista più visibilità, anche grazie ad una diretta Instagram di Fedez dove viene letto il regolamento del gioco. Le squadre iscritte diventano 46.962 e anche gli artisti in gara iniziano ad impegnarsi per racimolare punti pronunciando, ad esempio, la parola FantaSanremo sul palco dopo la loro esibizione. L’anno seguente si arriva oltre il mezzo milione di iscritti e quasi tutti gli artisti in gara partecipano attivamente al gioco.
Anche quest’anno il gioco è stato protagonista del Festival di Sanremo e il successo dell’iniziativa ha portato brand come Crodino, Philadelphia, Lavazza, Pandora e TicketOne a fare da sponsor al FantaSanremo 2023.
Un’opportunità per i brand sponsor
Non c’è da sorprendersi della scelta di questi brand, dati i numeri registrati durante l’edizione 2023 dal FantaSanremo: 4,2 milioni di squadre create, 17,2 milioni di visitatori al sito, 102 milioni di impression, 4,4 milioni di interazioni con l’account Instagram, un incremento della partecipazione del 720% rispetto al 2022.

Qual è la lezione che i brand possono imparare dal FantaSanremo?
È questa la domanda a cui The Fool, Digital Intelligence Company, ha voluto rispondere con un report, realizzato elaborando i dati della piattaforma Brandwatch Consumer Research e aggregandoli agli insight elaborati con Seozoom, FanpageKarma e Audiense.
Il successo del FantaSanremo dimostra quanto sia importante offrire un’esperienza coinvolgente per gli utenti, che li renda protagonisti, parte di qualcosa di esclusivo, anche se solo apparentemente, che faccia leva sul senso di appartenenza a una community. Si tratta di un chiaro esempio di attività di brand posta al servizio dell’intrattenimento degli utenti, doppiamente ingaggiati dallo show e dalla competizione interna alla propria lega, puntando alla partecipazione diretta degli spettatori che diventano parte attiva, pur nel pieno rispetto del Festival della Canzone italiana. L’Ariston diventa uno spazio ludico, nel quale solo gli iscritti al FantaSanremo comprendono alcuni dei gesti e delle parole dei cantanti, creando così una sorta di linguaggio in codice basato sui bonus e malus del regolamento.

“Penso che col FantaSanremo siamo un po’ tornati agli albori della rete: abbiamo riscoperto quanto gli utenti abbiano voglia di interagire. In un’epoca in cui si parla di social media che diventano passivi, con gli utenti sempre più stanchi di interagire. In realtà la lezione che ci portiamo a casa è che se fornisci una buona piattaforma, dove c’è una metacomunicazione vincente, un segnale di codice, delle possibilità di interazioni che li intrattengono veramente, l’audience si sente di nuovo chiamata in causa e la risposta c’è ed è costante. Il valore delle interazioni è la vera vittoria del FantaSanremo, una lezione anche per i brand: le persone ancora hanno voglia e vogliono essere coinvolte“, la riflessione di Mirko Bruni, COO The Fool.
Un’occasione per coinvolgere millennials e Gen Z
Per i brand è anche un’occasione per attirare i millennials, che costituiscono il 40% della community del FantaSanremo, e i più giovani. Infatti, il FantaSanremo è riuscito a coinvolgere nella competizione musicale anche i più giovani rendendoli partecipi in prima persona.
“Il FantaSanremo rappresenta la naturale evoluzione del vecchio televoto che spinge però l’asticella ancora più in là nella possibilità di partecipazione dell’utente e del pubblico. Noi abbiamo dato una possibilità alternativa: creare la propria squadra e giocare la propria partita. Cosa che crea un legame forte con il tuo cantante, idolo e capitano di squadra. Si abbassa un po’ anche quell’alone di serietà e di sacralità che avvolgeva il Festival di Sanremo e che respingeva il pubblico più giovane.” ha dichiarato Giacomo Piccinini, co-founder FantaSanremo.

Il gioco si è spinto anche oltre i confini italiani con il FantaEurovision, nato in occasione dell’edizione del 2021 dell’Eurovision Song Contest, festival musicale internazionale, svoltasi a Rotterdam che ha visto trionfanti i Måneskin, e riproposto anche per l’anno seguente nel quale la competizione si è svolta a Torino. Non è ancora arrivato l’annuncio ufficiale per la prossima edizione dell’Eurovision ma, dato il successo del FantaSanremo di quest’anno, sembra ovvia un’edizione 2023 del FantaEurovision.
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