Amadeus ha ufficializzato le novità di regolamento per l’edizione 2024 di Sanremo e tutte convergono verso obiettivi pubblicitari importanti: ampliare l’audience e l’engagement moltiplicando testimonial ed emittenti coinvolte
Il sole è alto in cielo e il caldo morde l’entusiasmo della industry (che, infatti, frena per dirigersi verso una tradizionale letargia agostana). Il pensiero, però, vola veloce a febbraio e a quella Sanremo che durante la scorsa edizione del Festival è stata sferzata da un vento gelato che oggi più di qualcuno auspicherebbe. Se non altro per far cambiare l’aria. Chi sta areando i propri locali alla ricerca di nuovi refoli è proprio l’organizzazione della kermesse Rai con il presentatore Amadeus che ha svelato ieri al Tg1 le novità della prossima edizione. Di regolamento, per ora, ma a Sanremo, si sa, nulla si muove senza che abbia un senso pubblicitario. A maggior ragione alle porte (sì, in determinati casi luglio è alle porte di febbraio) di un’edizione che dovrà fare i conti con l’asticella piazzata da Sanremo 2023: 50 milioni di euro di raccolta. Che in Rai Pubblicità monti una certa ansia da prestazione ci può stare.
La collocazione tra il 6 e il 10 febbraio
Come dobbiamo leggere, dunque, le novità ufficializzate da Amadeus in chiave pubblicitaria? Con la prima e più immediata cartina tornasole: l’aumento di audience. Televisiva, certo, ma anche radiofonica. Moltiplicando i testimonials. Intanto un dato tecnico: l’edizione numero 74 del Festival si terrà dal 6 al 10 febbraio Stessa settimana dell’anno del 2023 (quando fu dal 7 all’11 febbraio) e di molte edizioni precedenti. E’ tradizione e, televisivamente, permette anche di non sovrapporsi con l’andata degli ottavi di Champions League calcistica (13, 14, 20 e 21 febbraio). Sì, perché il calcio in televisione è sempre il grande competitor e un occhio al rettangolo verde va sempre dato. La variabile incontrollabile è il campionato che potrebbe portare in rotta di collisione con la finale di sabato le partite Roma-Inter e Milan-Napoli. Specie se lo richiederà proprio l’anticipo per la Champions. Certo, i tempi oceanici del Festival non sono quelli più stretti di una partita. Per gli amanti del genere (come noi) segnaliamo la data del Super Bowl: 11 febbraio 2024. Dalla Liguria al Nevada in poco più di 24 ore.
La prima serata: un occhio al valore degli slot della tarda serata
Veniamo, dunque, agli aspetti nuovi del regolamento come l’esibizione di tutti i 26 cantanti in lizza durante la prima serata. Ritmo serrato obbligatorio e chiusura a tarda notte altrettanto sicura. Chiaro, però, che l’effetto curiosità terrà incatenata buona parte del pubblico sino all’esibizione dei più attesi spalmando su diverse ore l’appetibilità degli slot (e rendendo più vendibili i più tardivi che spesso rappresentano le opportunità più a buon mercato di Sanremo). Lo split del mercoledì e del giovedì tra cantanti in gara e cantanti non in gara nelle vesti di presentatori, invece, permette di sfruttare a piena turnazione tutti i partecipanti moltiplicando, appunto, i testimonials di spicco in tutte le serate. Senza considerare che chi non partecipa potrà esprimere sul palco dell’Ariston qualche concetto in più rispetto al silente “grazie dei fiori”. Non solo, tutti i concorrenti avranno una serata in più di “sfilata” sullo stage. Che significa una serata di appeal in più per stilisti, make up e indotto social degli artisti.
L’assist all’engagement radiofonico
Per il venerdì ecco il rompete le righe delle cover. Basta brani forzatamente lontani del tempo e via libera anche ai successi recentissimi. Questo è, forse, l’aspetto che incide meno sul versante pubblicitario (a meno di scelte improbabili di brani fortemente legati alla storia di qualche spot). Attenzione, però, che questa scelta va a braccetto con la grande apertura alle radio (un processo già avviato negli anni con la spinta, logica, di Amadeus e Fiorello). Le cover di brani più recenti aiuta moltissimo anche la loro rotazione (X-Factor e i Måneskin con Manuel Agnelli insegnano) radiofonica ma le emittenti saranno le principesse della giuria. Proprio le radio, infatti, sostituiranno la giuria demoscopica con il Festival che inserisce un magnete ancora più forte degli anni precedenti per attrarle nell’orbita di Sanremo. Se voteranno dovranno per forza parlarne (ancora di più) alzando di un ulteriore tacca l’engagement più classico: “Ho sentito che lo dicevano alla radio”. Precisamente la giuria radiofonica inciderà sulla classifica finale al 50% nella seconda e nella terza serata e al 33% nella quarta e nella quinta serata.
Sanremo è già iniziato
Inizia da qui, dunque, la lunga cavalcata pubblicitaria di Sanremo con una raccolta che si aprirà nei prossimi mesi per arrivare all’ombra del Casinò con gli spazi già in larga parte venduti. Così come si entra ora nel periodo caldo delle collaborazioni con i partner più in vista. Sanremo, di fatto, è già iniziato.
Ci leggiamo presto!