Negli ultimi due mesi, Google ci ha fatto “subodorare” i suoi nuovi smartphone Pixel 6 un po’ in tutti i modi: spot in tv, cartelloni pubblicitari, Twitter, Instagram e persino un’edizione speciale di…patatine! Ieri, finalmente, l’evento lancio ha messo fine a un hype pubblicitario che vale la pena passare in rassegna.
LO SPOT E I MODELLI-PROTOTIPO IN ANTEPRIMA
Era iniziata così, il 14 settembre scorso, con un tweet di GoogleNexus, comparso sulla pagina Twitter dell’account (inutilizzato da anni), qualche secondo dopo la conclusione dell’attesissimo Apple Keynote: “I’d wait for #Pixel6” (“Io aspetterei Pixel 6”).

Qualche giorno dopo, nelle vetrine del primo Google Store di New York, ecco spuntare le Discovery Box con i primi due modelli (non ancora in vendita) di Pixel 6 e Pixel 6 Pro: puntualmente gli utenti si sono scatenati online, pubblicando le immagini della vetrina.

Il nuovo smartphone dell’azienda di Mountain View, sarà ufficialmente disponibile sul mercato a partire dal primo di Novembre, come annunciato nell’evento ufficiale tenutosi ieri alle 17:00 italiane in streaming, anche se già in prevendita in alcune catene autorizzate, come la tedesca Saturn, che aveva “spoilerato” prezzi e promozioni qualche ora prima del lancio.

La novità assoluta è Google Tensor, il chip sviluppato direttamente da Big G. che prometteva grandi cose in termini di elaborazione delle immagini e intelligenza artificiale, già dai primi spot di presentazione dello scorso settembre.
A poco più di un mese dall’ anteprima, Google aveva rilasciato il primo spot di Pixel 6: un video di 30 secondi che forniva un assaggio dell’hardware con annesso slogan “For All You Are”.
“E se gli smartphone non fossero solo intelligenti?”, chiede una voce fuori campo nel video promozionale, “E se il tuo telefono ti vedesse per quello che sei?”, accompagnata da quattro clip di persone che tengono in mano il nuovo Pixel in diverse varianti di colore.
I BILLABOARD DI DAVID URBANKE
Il nodo centrale della campagna di Pixel 6 è stato sicuramente il voler dare personalità ai modelli.
Per rendere meglio l’idea, tra le altre cose, Google ha deciso di affidare la creazione dei billboard pubblicitari al fotografo di moda David Urbanke.
Sul sito web di Urbanke, i fotomodelli in carne e ossa si sono mischiati con le immagini dei coloratissimi Pixel 6, mentre spiccavano fieri, sulle pareti dei palazzi di New York, gli enormi cartelloni pubblicitari, come si usa fare con quelli delle altre celebrities.


“CERTIFIED PIXEL LOVER”: GOOGLE CAVALCA L’ONDA DI DRAKE
Dopo l’uscita, a inizio settembre, dell’album Certified Lover Boy del rapper americano Drake, Google approfitta del clamore suscitato dalla notizia per pubblicare un post su Instagram, (dall’account @madebygoogle), “scimmiottando” la copertina dello stesso album.
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L’originale, ad opera del discusso e provocatorio artista Damien Hirst, mostra una emoticon ripetuta in diversi colori di una donna incinta.

Allo stesso modo, 12 Pixel 6 (allineati su una griglia 4 x 3) vengono mostrati nel post, rivelando tutti i diversi colori del sistema, una delle nuove funzionalità di Android 12 che renderà adattabili tutti colori all’immagine di sfondo scelta dall’utente.
Nel post, in descrizione, “Certified Pixel Lover”, con chiari riferimenti al titolo dell’album.

GOOGLE ORIGINAL CHIPS: LA CAMPAGNA PUBBLICITARIA IN GIAPPONE
La novità più interessante di questi nuovi telefoni, però, è Tensor, il primo sistema consumer su un chip di casa Google: questo significa che gli smartphone Pixel 6 sono stati equipaggiati con processori “fatti in casa da Google”.
Con alcuni dettagli tecnici trapelati già nei giorni precedenti al lancio ufficiale, la società ha deciso di intraprendere una campagna pubblicitaria sui generis in Giappone, il paese con il mercato Pixel più grande nel mondo.

Prima del lancio del primo smartphone di Google dotato di chip originali, l’azienda di Mountain View ha preparato vere e proprie “chip originali”: 10.000 sacchetti di patatine da richiedere gratuitamente tramite la compilazione di un modulo online, terminate ovviamente in poche ore.
Il design dei sacchetti si abbina al retro di Pixel 6 e Pixel 6 Pro, disponibili in cinque colori, ma al solo gusto di “Googley Salty Flavor”: 100% made in Google con finitura croccante.
L’EVENTO
Con tanto di countdown panel interattivo, (dove poter sperimentare i diversi abbinamenti cromatici proposti da Pixel 6), alle 17:00 (ora italiana) di ieri 19 Ottobre, l’evento di presentazione ha svelato finalmente tutte le caratteristiche del nuovo attesissimo smartphone di Big G.

Come location per la presentazione è stato scelto il Google Flagship store di New York, lo stesso che aveva ospitato i prototipi in anteprima due mesi fa.
Prima di cominciare, uno spot di apertura ha visto protagonista una ragazza che, trafelata (si scoprirà poi essere diretta proprio al Google Store per l’evento), viene supportata dal suo nuovo smartphone Pixel nel compiere una serie di azioni che rendono difatti la sua giornata più semplice: dallo spegnere le luci in casa, al tradurre live una conversazione con un passante che parla una lingua che lei non conosce.
Partendo dallo store, l’intero preregistrato vede uno “scambio di palla” tra diversi googler che presentano le varie caratteristiche dei nuovi smartphone. Sullo schermo, nel frattempo, si condividono informazioni e approfondimenti live con il pubblico, utilizzando un apposito box.

In circa 50 minuti, Google ci ha accompagnato alla scoperta del nuovo rivoluzionario e tanto atteso Pixel 6, attraverso interviste e dimostrazioni, nonché spiegazioni puramente tecniche che lasciamo agli addetti al settore.
Per chi se lo fosse perso, comunque, ecco di seguito l’evento completo disponibile per tutti su YouTube.