Si chiamano Non-Fungible Token, NFT per gli amici e stanno letteralmente conquistando il mondo, tanto da diventare oggetti ambitissimi in pochi giorni. Il più costoso è stato venduto per poco meno di 70 milioni di dollari e le transazioni aumentano di giorno in giorno. Oggi i brand si stanno affacciando su questa nuova tecnologia, pronti a cogliere una nuova opportunità per impostare nuove campagne di marketing che travalicano il mondo fisico. Siete pronti a immergervi nel grande mondo degli NFT?
Se ti stai chiedendo di cosa stiamo parlando, te lo diciamo in poche semplici parole: certificato di autenticità digitale di un oggetto unico e non replicabile.
Se i beni fungibili, secondo l’enciclopedia Treccani sono quelli che, “non avendo specifica individualità, possono tenere l’uno il posto dell’altro agli effetti giuridici”, i beni non fungibili sono esattamente il contrario: oggetti unici e ben identificati, non sostituibili tra loro. Non esistono quindi due NFT identici e ognuno ha un suo possessore. E come tale può decidere di vendere il proprio Token ai vari acquirenti, generando un vero e proprio mercato regolamentato dalle leggi della domanda e dell’offerta.
Gli NFT hanno quindi due caratteristiche principali:
- Identificano univocamente un oggetto digitale (un’immagine, una gif, ma anche un file audio, o un tweet);
- Attestano la proprietà dell’oggetto digitale al possessore.
COME FUNZIONANO I NFT
Analizzando al microscopio un Token scopriamo che questo non è altro che un ammasso di codice, un’informazione digitale associata ad un file specifico, che ne conferisce peculiarità e caratteristiche uniche.
Per esistere ed essere scambiati i Non Fungible Token hanno necessariamente bisogno di una blockchain, ovvero un sistema di supporto divenuto famoso per le criptovalute (su tutti i BitCoin) che svolge un ruolo fondamentale per verificare l’autenticità e la storia di un file. La certificazione viene eseguita attraverso una serie di metadati replicata su tutti i computer che compongono la “catena” che, proprio come i codici seriali delle banconote, identificano univocamente l’oggetto e ne impediscono la contraffazione. In particolare, gli NFT possono essere certificati grazie alle proprietà specifiche di alcune blockchain e al momento quella più utilizzata è Ethereum, utilizzata anche per l’omonima criptovaluta.
Questa particolare blockhain è stata pensata per essere flessibile e adatta a molteplici scopi (incluse le certificazioni digitali). Ethereum permette infatti la creazione di quello che più si avvicina ad un contratto in formato digitale, favorendo così gli scambi e potendo in ogni momento venire a conoscenza di chi possiede cosa.
UNA NUOVA OPPORTUNITÀ DI MARKETING
L’esplosione del mercato dei NFT apre le porte a numerose strade, tutte percorribili dalle aziende più all’avanguardia, dinamiche e in cerca di nuove sfide. Le opere digitali possono infatti essere sfruttate per migliorare la propria immagine o pubblicizzare i propri prodotti, approfittando dell’incredibile onda d’urto che sembrano possedere in questo periodo.
I token digitali possono essere utilizzati per “regalare” al consumatore delle esperienze uniche di acquisto, nel non luogo digitale alla portata di tutti. Chi saprà sfruttare questo nuovo trend tecnologico potrà contare su un notevole vantaggio competitivo che potrà tradursi in enormi profitti, anche a breve termine.
Vediamo alcuni esempi:
- Sfruttare il collezionismo tradizionale traslandolo sul piano digitale. Aziende che vendono sneakers (come Nike o Adidas) potrebbero realizzare una collezione digitale e proporla sul mercato, ampliando l’offerta dei propri prodotti senza una totale “estensione di linea” e contemporaneamente sfruttare la passione dei collezionisti di sneakers tradizionali (settore molto più ampio di quello che si possa pensare);
- Esperienza d’acquisto unica per clienti speciali. Si potrebbe sfruttare la tecnologia blockchain per dare omaggi o regali davvero unici a clienti speciali, che acquistano determinati prodotti o raggiungono una quota di spesa;
- Concorsi con premi davvero speciali. Le aziende potrebbero indire dei concorsi a premi, estraendo a sorte il fortunato vincitore dal suo portafoglio clienti oppure in stile “milionesimo cliente”. In ogni caso il vincitore potrebbe portare a casa non solo prodotti tradizionali, ma anche un token digitale realizzato apposta per l’occasione.
- NFT brandizzati. Grandi aziende e grandi marchi potrebbero decidere di realizzare degli appositi token per lanciare un evento, oppure per lanciare un nuovo prodotto. Immaginiamo ad esempio un NFT realizzato appositamente per il lancio di una nuova Lamborghini fiammante, per la nuova sfilata di Gucci o ancora per la finale del Super Bowl.
L’ultimo esempio è forse la pista più concreta, ma le opportunità sono davvero enormi. Sicuramente serviranno creatività e tempo da investire, ma si arriverebbe ad aumentare le occasioni di acquisto e soprattutto migliorarne l’esperienza per il consumatore. Il risultato? Un cliente più fedele, connesso con il brand al brand da un legame che travalica i confini del mondo fisico ed abbraccia il digitale.
SPORT E GAMING IN RAMPA DI LANCIO
Come spesso è accaduto in passato il mondo sportivo è spesso precursore prima e trascinatore poi di nuove mode, passioni e tecnologie. Anche il mondo degli NFT non fa eccezione, grazie alla NBA. La famosa associazione sportiva statunitense ha trasformato in token digitali e messo in vendita le clip delle azioni di gioco dei giocatori più amati dai fan. I tifosi dal canto loro hanno risposto presente, spendendo più di 330 milioni di dollari per possedere video unici, con tanto di certificato dei propri beniamini.
Probabilmente è però il mondo del gaming è il mercato più promettente. Sulla scia dell’ormai famigerato Fortnite di Epic Games, le aziende hanno intuito che le persone sono disposte a spendere soldi reali per beni digitali o virtuali, magari applicabili al mondo dei videogame o degli e-sports (altro settore in grandissima crescita). Realizzare un token brandizzato e inserirlo in un gioco, in questo momento vuol dire trovare una vera e propria miniera d’oro, soprattutto se si riesce a legare l’opera digitale a un titolo di successo (basti pensare appunto alle skin di Fortnite).
Sembra aver trovato il punto di intersezione il calciatore Tedesco Mesut Özil che, insieme a Boss Logic e Genies, starebbe mettendo a punto una linea di abbigliamento per avatar digitali legati al mondo dello sport. Un sicuro successo per l’ex stella di Real Madrid e Arsenal, che può contare su un’ampia fan base di partenza potenzialmente interessata all’acquisto (il suo profilo Instagram conta ad oggi, 4 maggio, oltre 24 milioni di followers).
TUTTO È INIZIATO CON I GATTINI
Non sappiamo se i gatti riusciranno a conquistare il mondo, ma di sicuro hanno conquistato internet (ne abbiamo già viste delle belle in questo articolo). Assicurano un engagement davvero notevole sui social media, sono stati al centro di svariati spot pubblicitari e anche precursori degli NFT.
Sebbene la tecnologia fosse già esistente e qualche token avesse già visto la luce, se ne iniziò a parlare a livello mainstream solo nel 2017, grazie a CryptoKitties, un portale che permette di acquistare, allevare ed eventualmente vendere gattini digitali come novelli Tamagotchi, con un vero mercato di riferimento. Alcuni di questi hanno raggiunto un valore notevole, fino a essere scambiati per cifre superiori ai 250 mila dollari.

Il gatto che ha lanciato definitivamente gli NFT al grande pubblico è NyanCat che con la sua gif lo scorso 19 febbraio ha sfondato per primo il muro del mezzo milione di dollari. L’opera è stata venduta sul sito web specializzato nella compravendita di beni digitali foundation per circa $ 545.000,00, aprendo di fatto il mercato dei Token non fungibili.
Fa riflettere il fatto che la gif in questione è già presente e visibile su youtube da oltre 10 anni e nel momento in cui scriviamo ha più di 187 milioni di visualizzazioni.
UN CASO DI SUCCESSO: BEEPLE, L’ARTISTA CREATORE DI NFT PIÙ FAMOSO
Da poco tempo in circolazione e gli NFT hanno già la loro star. Si chiama “Everydays – The first 5,000 days” ed è un’opera creata da Beeple, nome d’arte di Mike Winkelmann, designer digitale. Si tratta di un grande collage di 5.000 immagini realizzate dall’artista negli ultimi tredici anni che, una al giorno, vanno a comporre un enorme puzzle artistico.

La vera notizia è però che l’opera digitale è stata venduta, lo scorso 11 marzo, dalla famosa casa d’aste londinese Christie’s per una cifra intorno pari a 69,3 milioni di dollari, vero e proprio record per la categoria. Era stata introdotta con una base d’asta di soli 100 dollari ma l’offerta è subito lievitata. Gli ultimi 15 minuti sono stati davvero incandescenti, con uno stretto giro di offerte che ne hanno aumentato il prezzo di oltre 40 milioni di dollari.
Anche il pagamento è stato effettuato in criptovaluta. Fatto da non trascurare, perché mai prima d’ora la famosa casa d’aste aveva mai accettato un pagamento nella moneta digitale. Il token ha inoltre portato a Chritie’s una ventata di novità, con un enorme traffico sul suo sito web, di cui il 91% era composto da nuovi utenti.
La vendita si è concretizzata solo dieci giorni dopo quella di un altro NFT da parte dello stesso autore (questa volta un breve video di 10 secondi) per il valore di circa 66 mila dollari. Cifre davvero importanti per un mercato emergente che mira a rivoluzionare i settori dell’arte e del lusso così come lo conosciamo oggi. Se questa nuova tecnologia riuscirà a mantenere questa velocità di espansione, presto potremo contare su un mercato composto sia da opere tradizionali che digitali, con una proporzione più che bilanciata.
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PERCHÉ ACQUISTARE UN’OPERA DIGITALE?
Chiunque, arrivati a questo punto, si sarà chiesto quali siano i motivi che spingono una persona a spendere un bel gruzzolo per acquistare un’opera digitale. Noi abbiamo trovato due motivi e ci sembrano entrambi validi :
- Passione per il collezionismo. Proprio come con le opere d’arte tradizionali, l’uomo è spinto dalla voglia di possedere un qualcosa di unico al mondo, un oggetto che può ammirare e apprezzare a suo piacimento, provando delle emozioni. Che sia gioia, soddisfazione oppure tranquillità, le persone anche attraverso gli oggetti digitali riescono a provare quel qualcosa di irrazionale che spinge a dire… lo voglio!
- Un’occasione per guadagnare. Proprio come i migliori trader di Wall Street alcune persone, viste le continue fluttuazioni dei token, hanno fiutato l’affare e stanno cercando di capire come poter guadagnare con la compravendita di NFT. È possibile infatti acquistare oggi un token e sperare che acquisisca valore con il tempo (anche relativamente breve).
Di certo la blockchain e soprattutto la certificazione che l’opera posseduta sia unica del suo genere ha rimosso un grande limite delle opere digitali, altrimenti facilmente replicabili, aprendo così le porte a frotte di collezionisti ben felici di investire i propri risparmi in preziosi oggetti da possedere.
Il mercato degli NFT ha avuto un rapido sviluppo, arrivando ben presto ad equiparare le opere digitali alle opere artistiche tradizionali. A livello economico infatti la cifra record sborsata per l’opera di Beeple è perfettamente paragonabile al valore di un quadro o una scultura. Basti pensare che ad esempio il valore stimato di “Ritratto di Adele Bloch-Bauer II” di Gustav Klimt realizzato nel 1912 è valutato circa 70 milioni di dollari, cifra molto vicina al Token digitale. Ora non resta da vedere gli sviluppi, ma un forte alleato potrebbe arrivare proprio dalle valute digitali, che stanno sempre di più prendendo piede nella tradizione e cultura delle persone, portandole a conoscere la BlockChain e le sue proprietà.
Di conseguenza anche i NFT diventeranno presto un argomento mainstream che attirerà (e ha già attirato) imprenditori con ingenti capitali in cerca del prossimo affare e, viste le fluttuazioni delle criptomonete e del valore dei Token, l’investimento in opere d’arte digitali potrebbe rivelarsi davvero proficuo. Parallelamente anche le aziende guardano con molta curiosità verso questa nuova tecnologia, in cerca di nuove opportunità di marketing da sfruttare. I settori dello sport e del gaming tentano di fare il primo passo, ma siamo sicuri che presto molti altri li seguiranno verso quella che sembra essere una nuova miniera d’oro digitale.
In ogni caso continueremo a monitorare la situazione e seguire gli sviluppi per fornirvi tutti gli aggiornamenti del caso.
Ci leggiamo presto!