C’è un nuovo tipo di comunicazione in città che promette di rivoluzionare il mondo così come lo conosciamo. Si tratta del Phygital, un nuovo modo di comunicare che permette di di unire il mondo fisico con il mondo virtuale e offrire un’esperienza del tutto inedita al consumatore.
Il mondo della comunicazione e del marketing è un mondo mutevole, in cui la tecnologia ha modificato irreversibilmente il modo in cui ogni azienda si approccia con i potenziali clienti, allo scopo di conquistare quote di mercato. Inizialmente la comunicazione e la promozione veniva fatta in modo orale: ogni venditore, davanti al proprio banco, cercava di attirare i passanti descrivendo le qualità dei prodotti in vendita oppure le promozioni e le offerte speciali, facendo leva sui principi di urgenza e scarsità.
La stampa ha offerto agli imprenditori un nuovo canale di comunicazione, grazie alla diffusione di quotidiani e riviste in cui poter inserire degli annunci pubblicitari, dando così una nuova alternativa agli inserzionisti. Successivamente è toccato alla radio salire alla ribalta ed essere utilizzata come strumento per far conoscere e promuovere i propri prodotti e servizi, con annunci pubblicitari tra un programma e l’altro.
Nel 1940 uscì in televisione il primo spot in TV, una pubblicità degli orologi Bulova che ha fatto da apripista alla pubblicità televisiva, una vera e propria rivoluzione che ha consentito ai prodotti di raggiungere un pubblico vastissimo, anche a livello internazionale (la massima espressione sono i famosi spot del SuperBowl, di cui vi abbiamo parlato in questo articolo).
Infine l’avvento di internet ha creato un nuovo modo di fare pubblicità, sfruttando inizialmente i nuovi spazi online con banner pubblicitari e pop-up invasivi e poi affinandosi con gli annunci in-stream e i social network. I pubblicitari oggi sono dei veri e propri ingegneri dell’informazione, capaci di modulare in pochissimo tempo un annuncio in base al canale informativo utilizzato e adattandosi ai tempi ed al contesto che stiamo vivendo.
Proprio il contesto di questo ultimo anno e mezzo molto particolare, capace di modificare profondamente le abitudini d’acquisto del consumatore, ha portato i brand a ripensare le modalità con cui si promuovono e comunicano con il cliente. Tutti hanno cercato di rafforzare la propria presenza online, ma ci sono alcuni che hanno cercato di fare qualcosa in più, hanno creato un mondo ibrido tra fisico e virtuale che coinvolge il cliente in un modo innovativo, utilizzando semplicemente una connessione internet ed uno smartphone, tutti strumenti che chiunque (o quasi) ha a disposizione: si tratta del Phygital.
Per definizione questo concetto deriva dalla fusione delle parole “Physical” e “Digital” e sta a indicare l’integrazione tra mondo fisico e virtuale, per fornire al potenziale cliente un nuovo modo di fruire dei nostri prodotti o servizi.
Il Phygital in questo particolare periodo storico ha consentito ai brand di essere vicini al consumatore nonostante quest’ultimo non si sia più recato al punto vendita. Grazie questo nuovo insieme di tecnologie non ce n’è stato bisogno perché sono stati i brand ad essere entrati nelle case delle persone, offrendo un’esperienza simile a quella che si sarebbe vissuta nel punto vendita.
Il Phygital rappresenta il prossimo passo dell’evoluzione del processo comunicativo, eliminando ogni distanza tra brand e consumatore. Quali sono stati i brand che hanno già fatto uso di questa tecnica? Vediamo alcuni esempi.
Un tour virtuale alla scoperta dell’arte
La pandemia ci ha privato delle tanto care routine sociali a cui eravamo abituati: colazione al bar, una semplice passeggiata o anche solo vedere qualche amico era praticamente impossibile. Una categoria che sicuramente ha risentito di questa situazione sono stati i musei e le mostre d’arte che, restando chiusi, non hanno potuto accogliere alcun visitatore, nascondendo così agli sguardi dei più opere di immenso valore artistico e culturale. La Galleria degli Uffizi di Firenze però ha trovato la soluzione per portare le opere d’arte direttamente nelle case degli italiani (e non solo), attraverso un vero e proprio tour virtuale in grado di fornire un’esperienza del tutto simile ad una visita reale. Tutte le opere d’arte ma anche le stanze sono state accuratamente scansionate e riprodotte in 3D in un simulatore e il visitatore potrà muoversi all’interno del museo proprio come se fosse lì di persona, scegliendo quale stanza visitare e su quale opera soffermarsi, leggendo notizie e molto altro ancora. Cosa occorre per usufruire di questa esperienza? Solo un computer (o uno smartphone) ed una connessione internet!
KFC e le offerte davvero personalizzate
Se il film Minority Report vi è piaciuto, vi piacerà anche questa iniziativa della nota catena di fast food, per ora sperimentata solo in Cina. A Pechino nei punti vendita sono recentemente comparsi dei totem pubblicitari davvero “intelligenti”, capace di combinare tecniche di AI e riconoscimento facciale per permettere al cliente di pagare senza né contanti né carta di credito e, cosa più interessante, fornendogli delle offerte davvero personalizzate e suggerimenti d’acquisto in base alle precedenti comunicazioni memorizzate e immagazzinate in un database. Una modalità quasi magica per comunicare con il cliente.
Amazon Go e gli store senza cassa
L’azienda fondata da Jeff Bezos negli anni ha sempre stupito sia per la propria crescita ma soprattutto per le innovazioni che ha saputo apportare nel mercato retail. L’Everything Store, dopo aver vinto la battaglia del commercio elettronico (se escludiamo la Cina, ad oggi Amazon è il più grande sito di e-commerce del mondo) da qualche anno sta cercando di approdare anche nel mercato retail tradizionale, con Amazon Go. Si tratta di store fisici davvero innovativi che fanno ampio uso dell’intelligenza artificiale e dei più moderni sistemi di tracciamento per offrire il prodotto giusto al cliente giusto. Inoltre (e questa è la novità più grande), nello store non ci sono né casse, né cassieri. Per acquistare la merce tutto quello che occorre è avere l’app sul proprio smartphone e mettere i prodotti nel carrello. Nient’altro. Magie del machine learning.
Woolrich e la prenotazione fatta… online
Woolrich è un noto brand di abbigliamento che si rivolge a un pubblico giovanile, con un abbigliamento robusto ma sportivo, adatto soprattutto alle attività outdoor. Con l’esplosione della pandemia, l’azienda ha dovuto chiudere tutti gli store fisici e interrompere ogni attività di vendita nei canali tradizionali. Quando questi hanno finalmente potuto riaprire i battenti (nella famosa fase 2) il brand ha messo in atto un’azione tanto semplice quanto efficace: contingentare le presenze grazie alla tecnologia. Così i tecnici dell’azienda statunitense hanno implementato un sistema di prenotazioni online che ha permesso di gestire il numero delle persone presenti negli store, oltre a sapere in anticipo i gusti dei potenziali clienti in modo da preparare loro un’accoglienza ad hoc. Oggi sul sito internet di Woolrich è possibile usufruire di una vera esperienza di shopping virtuale, con dei tour degli store, una chat online con gli addetti alle vendite, prenotazioni e molto altro ancora.

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Con IKEA arredi virtualmente il tuo appartamento
IKEA è uno dei brand che ha fatto un maggior uso del Phygital. L’azienda svedese ha capito per prima le potenzialità di questa nuova tecnologia e l’ha saputa applicare in maniera molto creativa al proprio business. Chiunque di noi, prima di recarsi in uno store per l’acquisto di un qualsiasi arredamento per la propria casa si sarà chiesto come potrebbe adattarsi al resto dell’abitazione o se le dimensioni sono quelle corrette. Per rispondere potevamo utilizzare soltanto l’immaginazione, almeno fino all’avvento dell’App IKEA Place. Questa applicazione permette di fare una scansione della stanza inquadrata con la fotocamera dello smartphone, calcolandone le esatte dimensioni. Tramite il software contenuto nell’applicazione possiamo inserire i prodotti da catalogo nella nostra stanza e vederlo sullo schermo dello smartphone attraverso la realtà aumentata, avendo così un’anteprima accurata di come saranno gli ambienti arricchiti dei nuovi acquisti.
Da gennaio di quest’anno IKEA ha inoltre aperto il primo negozio virtuale tutto italiano, in cui possiamo girare tra gli scaffali e mettere nel carrello i prodotti che ci interessano proprio come faremmo nello store fisico, però aperto 24 ore al giorno e 7 giorni su 7. Davvero niente male.
Un mondo sempre più Phygital
Il mondo si sta muovendo sempre di più verso una direzione phygital, in grado di integrare tutti i vantaggi degli store fisici con il mondo virtuale. Molti brand si sono già mossi in questa direzione e, come spesso accade, mano mano che la tecnologia diventa più accessibile molti altri li seguiranno. Tutto è pensato per far vivere al potenziale cliente un’esperienza d’acquisto innovativa, comoda e sicura, soprattutto in momenti difficili come quelli che stiamo vivendo.
Le piattaforme di e-learning (ma anche se vogliamo le video-call), soprattutto quelle in modalità sincrona, possono essere considerate dei precursori, perché hanno permesso di unire l’esperienza del dialogo studente/insegnante con la comodità della propria abitazione, eliminando di fatto le distanze geografiche. Sono state create prima perché la tecnologia su cui si basano era già disponibile da tempo ed anzi oggi di largo consumo. Moltissime altre applicazioni seguiranno lo stesso percorso, fin quando non saranno implementate dalla gran parte dei brand che potranno così specializzarsi ognuno nel proprio comaprto.
Noi come sempre terremo gli occhi ben aperti, seguiremo ogni sviluppo e vi terremo aggiornati. Nel frattempo,
Ci leggiamo presto!