Il nuovo progetto del colosso di Mountain View sfrutta la tecnologia tridimensionale per dare l’impressione di effettiva vicinanza fisica tra le persone e superare le barriere
Negli ultimi anni è stato impossibile non notare quanto la componente umana e relazionale abbia assunto un peso sempre più rilevante in ogni settore, anche e soprattutto in campo digitale. E se il padre del marketing moderno Philip Kotler faceva convergere l’aspetto tecnologico e quello umano nella definizione di marketing 5.0, la pandemia da Covid-19 ha sicuramente dato un’ulteriore spinta a questa tendenza, in particolare a causa del distanziamento a cui ha obbligato, compromettendo la sfera delle relazioni personali. Sono questi gli insight che fanno da fondamento per Project Starline, il progetto di Google che sfrutta le innovazioni tecnologiche per far sentire le persone vicine, anche se a distanza.
Oltre lo schermo
«Non uno schermo, ma una lastra di vetro», spiega Google in uno spot che punta tutto sulle emozioni e sulle relazioni, con le difficoltà che la pandemia ha comportato: due sorelle lontane per un anno, la tristezza di una zia che non ha potuto conoscere di persona il suo nipotino. Ma il colosso di Mountain View ha la soluzione: una tecnologia per riavvicinare le persone in maniera realistica. Project Starline – si spiega ancora nello spot – sfrutta le tre dimensioni per andare oltre i classici schermi o i visori e utilizza una “magica” lastra di vetro per dare l’impressione che dall’altra parte ci sia una persona in carne e ossa, restituendone l’immagine così com’è davvero. Qualcosa, al momento, tanto immaginabile quanto insolita.
We’re transforming how we work, connect and interact with technology like Project Starline — a “magic window” that lets you see another person, life-size and in 3D. Learn more about it and our upcoming early access program ↓ https://t.co/hVEQrpWHog
— Google (@Google) October 11, 2022
Vicinanza e inclusività
Questa nuova tecnologia di video chat tridimensionale restituisce, quindi, un effetto realistico, capace di far percepire i dettagli e dare un senso di vicinanza fisica, permettendo alle persone di intrattenere delle conversazioni come se fossero davvero una davanti all’altra. Ma la svolta è anche nella direzione dell’inclusività: il video mostra, infatti, due persone che dialogano con la lingua dei segni proprio grazie alla resa che la tecnologia offre, dando l’impressione di superare ogni barriera fisica. Ma la tecnologia ancora in fase di test e i probabili costi elevati lasciano poco sperare nell’effettiva accessibilità di questo strumento – almeno nel breve periodo – che, però, raccoglie pienamente tutte le questioni che gli ultimi tempi hanno sollevato. Tra distanziamento e rivoluzioni digitali. Quando il sentimento cerca strada nella tecnologia.
Ci leggiamo presto!