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E se la pace tra Russia e Ucraina fosse siglata in una stanza del metaverso?

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15 Novembre 2022
Il tempo di un caffè

Un’azienda italiana sta lavorando ad un progetto che permetterà una comunicazione più sicura tra gli esponenti politici più influenti del mondo: una vera stanza della pace nel metaverso

In un momento delicato come quello che stiamo vivendo sul piano internazionale, dove i riflettori sono tutti puntati su un auspicato incontro tra Putin e Zelensky, creare le condizioni favorevoli ai negoziati di pace diventa una missione perseguibile anche nel mondo virtuale. Così una società italiana ha progettato di creare nel metaverso “la Stanza della Pace”, dove i leader possano incontrarsi in piena sicurezza.

L’utilizzo dei migliori sistemi di crittografia esistenti permetterà al metaverso di essere non solo uno spazio commerciale e ludico, ma di acquisire notevole importanza anche per quanto riguarda gli incontri virtuali ad alto livello. E di giocare, come in questo caso, un ruolo estremamente rilevante nei rapporti internazionali.

I rapporti internazionali sono più facili da intrattenere nel metaverso?

Federico Podavini, CTO venticinquenne nonchè socio della nuova realtà imprenditoriale italiana Outatime, ha ricondotto la nascita del progetto all’esigenza imminente di risolvere i conflitti tra i leader di Russia e Ucraina. Qualora dovesse funzionare, la Stanza della Pace potrebbe diventare la location virtuale perfetta dove tenere incontri tra esponenti politici mondiali, incontri che nella vita reale diventa sempre più difficile organizzare (anche per le tante cautele di andare uno a casa dell’altro o su territorio neutro). “Oggi gli incontri di questo livello nel mondo reale sono molto complessi nella fase di gestione e nell’organizzazione, soprattutto dal punto di vista della logistica e della sicurezza internazionale ed è proprio per questo che abbiamo deciso di mettere a disposizione del processo di pace una stanza virtuale dove poter fare incontri al massimo livello di sicurezza e con un coinvolgimento maggiore di quello che si può ottenere in una normale call o videocall”, ha spiegato Padovini.

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Il metaverso a prova di hacking

La massima sicurezza viene garantita dalla creazione di una comunicazione diretta tra utenti, in modo tale che nemmeno l’azienda stessa possa accedere ai dati. Durante la pandemia, le comunicazioni sono state affidate a piattaforme digitali incapaci di garantire questo tipo di riservatezza, permettendo l’intrusione di sconosciuti nel sistema anche in assenza di un invito.

“Lo sforzo tecnologico – ha spiegato il generale Francesco Ippoliti, il pluridecorato esperto in Intelligence, Geopolitica, Conflitti internazionali e sostenitore del progetto – è quello di riuscire a integrare il programma, mediante la dotazione di idonei apparati, con la trasmissione mediante un segnale criptato che garantisca la riservatezza dei colloqui e possa essere garanzia per le decisioni prese. Il segnale, che darà vita all’Avatar, sarà così difficilmente intercettabile e sarà la condizione dell’affidabilità del progetto stesso”.

Ci leggiamo presto!

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Gazzetta PRO