La via digitale alla salvezza: l’evangelizzazione nell’era dei social media

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30 Aprile 2021
Silenzia il telefono

Evangelizzazione digitale: preti influencer e suore TikToker che sono l’esempio di come la religione utilizzi, secolo dopo secolo, tutti i canali di comunicazione a disposizione per diffondere le proprie dottrine. Grazie a una spiccata originalità e “osando” approcci e canali diversi, gli evangelizzatori digitali ci portano in un mondo che sembra essere ben lontano dal tipico oratorio che conoscevamo, ma che ha come fulcro gli stessi valori e le idee di pace, amore e fratellanza degli storici cortili delle chiese che radunavano centinaia di giovani. L’esempio estremo? Un videogioco in cui poter vestire i panni del Messia e compiere miracoli salvando il mondo dal Maligno.

LA COMUNICAZIONE EVANGELICA AI TEMPI DEL DIGITALE

Il 26 novembre 1971, moriva a Roma all’età di 87 anni, don Giacomo Alberione, detto “l’apostolo dei mass media. Accanto alla figura del sacerdote di parrocchia, don Alberione aveva innovativamente elaborato il concetto di “sacerdote che predica con la stampa” dichiarando: “La macchina da stampa, il microfono, lo schermo so­no il nostro pulpito; la tipografia, la sala di produzio­ne, di proiezione e di tra­smissione è la nostra Chie­sa. La nuova forma di missione non è affare da di­lettanti ma da veri apostoli. Occorre un linguaggio ac­cessibile al popolo: non ba­sta una scienza mediocre, al contrario occorre una scienza maggiore e la capa­cità specifica per comuni­carla a tutti con chiarezza”.

Sono passati diversi decenni dalle profetiche parole di Don Alberione. La “macchina da stampa” ha lasciato spazio ai social media e il prete giornalista si è trasformato in uomini e donne di Chiesa da migliaia e migliaia di followers.

Ed è sbagliato pensare a una rivoluzione nata dal basso, dall’iniziativa del singolo e dalla parrocchia: fu proprio papa Francesco, nel 2019, a definire la Madonna una vera e propria “influencer di Dio”. Così, sull’onda dell’evangelizzazione digitale, sono emerse figure di riferimento che sfruttano l’online per trasmettere la parola del Signore.

YouTube, Twitter, TikTok, Instagram, sono diventati i nuovi pulpiti di una generazioni di preti, suore e catechisti (nonché del papa stesso) che raccolgono migliaia di fedeli-followers, in vere e proprie comunità di Religion Surfers (così definiti da Elena Larsen, autrice del libro “CyberFaith: how americans pursue religion online“ del 2004)

Il fenomeno ha addirittura portato alla nascita di un vero e proprio Servizio per l’Apostolato Digitale che ha il compito di riflettere, progettare e agire rispetto alla cultura digitale con un’ottica di fede.

DONCAST: IL PODCAST PIÙ SANTO DI TUTTI

L’originalità della comunicazione utilizzata da queste personalità è il fil rouge di un fenomeno che sta vedendo nascere figure capaci di generare ogni giorno centinaia di click e visualizzazioni sui loro account social, fornendo contenuti sempre diversi ma con un unico obiettivo: diffondere un’idea di cristianità, seppur ortodossa, che però dimostra di essere al passo con i tempi. Si veda Suor Claudia, sorella nella Fede che su TikTok utilizza il filtro “Sparkle” della Ferragni.

Sorella Claudia in azione su TikTok

Altro esempio eloquente è Mary Ellen Robino, la catechista-grafic designer di Instagram che si diverte a creare post in cui affianca a brani del Vangelo a loghi di brand famosi

Feed IG di Mary Ellen Robino

Tra gli influencer di Dio di questi ultimi tempi, con ben 133.000 “seguaci” su Instagram, troviamo l’ormai celebre @donalberto_rava, al secolo Alberto Ravagnini.

Lo scorso anno, con gli oratori chiusi a causa della pandemia, il parroco ventiseienne della parrocchia di San Michele Arcangelo di Busto Arsizio ha iniziato a creare contenuti sui diversi social, diffondendo la dottrina cristiana in modo originale e giovanile e diventando in pochi mesi una star del web.

Dopo aver raggiunto un successo inaspettato, il Don si  è poi recentemente cimentato anche nella creazione di un podcast, “Doncast” appunto, in cui ogni puntata vede protagonista ospiti differenti, (Nek o la cantante Madame per dirne alcuni), invitati a discutere di temi quali “Amore fraterno” o “l’uso consapevole dei social” al grido di “Dialoghiamo, ispiriamo, santifichiamo”.

Trovate qui le puntate complete del programma.

I AM JESUS CHRIST. VESTI I PANNI DEL MESSIA E SCONFIGGI IL DIAVOLO

Sempre in quest’ottica di innovazione e catechesi, un tentativo coraggioso – e oseremo dire a tratti blasfemo – vede protagonisti la casa di videogiochi PlayWay e lo stesso Gesù Cristo. Un caso interessante, in cui la comunicazione evangelica si fa gamification vera e propria.

La compagnia polacca specializzata in giochi di simulazione, ha infatti creato I Am Jesus Christ: un RPG in cui, nei panni del Messia, si potranno compiere oltre trenta miracoli seguendo il percorso delle Sacre Scritture e accumulando Spirito Santo per sconfiggere Satana.

Il lancio del prologo del videogioco è previsto tra giugno e luglio di quest’anno: nel frattempo una campagna Kickstarter sta supportando la divina iniziativa, tenendoci aggiornati su tutte le novità.

UNA GRANDE OCCASIONE DI PROSELITISMO

Come afferma Franco Garelli in Gente di poca fede, “Viviamo in un’epoca che coltiva un’idea debole e plurale della verità: la religione non fa eccezione”. Lo scenario religioso è in grande movimento. In un paese in cui crescono l’ateismo e l’agnosticismo tra i giovani, i seguaci di altre fedi e culture e i nuovi percorsi spirituali, la svolta digitale si presenta come una risposta alle esigenze di penetrazione di un pubblico sempre meno presente alla vita religiosa. Una svolta in parte favorita anche da tempi di pandemia che hanno riavvicinato molte persone alla fede.

Chissà se cimentarsi in una virtuale lotta contro il Demonio o convocare un’ultima cena vestendo i panni del nostro Messia aiuterà davvero la Chiesa a convertire i “seguaci” in fedeli!

Ci leggiamo presto!

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