Le ragioni del lento tramonto della gif animata, a partire dal fallimento di Giphy

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28 Settembre 2022
Silenzia il telefono

Il mondo delle gif chiude i battenti, stando a quanto dichiarato da Giphy, la società che ha fatto delle immagini animate il proprio business. È la fine di un’era?

Sembra essere arrivata al capolinea l’era delle gif, le immagini animate ripetute in loop, utili a esprimere un concetto o a rievocare uno stato d’animo, fino a qualche tempo fa molto usate sui social network. Stando a quanto dichiarato da Giphy, la società fondata nel 2013 da Alex Chung and Jace Cooke, che ha fatto delle gif animate il proprio business, il mercato è meno appetibile.

In un documento, stilato lo scorso agosto, la società ha infatti dichiarato apertamente come non essendoci acquirenti interessati, sia destinata alla chiusura o forse alla trasformazione a seconda del verificarsi di vari fattori.

Nello stesso documento però, si fa riferimento anche alle difficoltà che un potenziale acquirente potrebbe incontrare, un po’ per le caratteristiche del mercato, un po’ perché in rete sembrano essere in voga altre mode. Come tutti i fenomeni, si intuisce, anche le gif animate hanno avuto la loro genesi.

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Come indicato anche da Il Post, che ha analizzato il tema, Giphy era stata acquisita da Facebook per 400 milioni di dollari e nel 2013 ha raggiunto il suo apice in termini di popolarità.

La popolarità è durata alcuni anni, ma nel tempo le cose sono cambiate fino a far scomparire le gif animate il cui uso è stato drasticamente ridotto. Come mai? In tanti hanno provato ad analizzare i motivi di quella che sembra essere una nuova tendenza.

Il mercato sta cambiando? Ecco qualche parere eccellente

Secondo The Guardian l’avvento di connessioni internet più veloci aveva inizialmente favorito il diffondersi di questo tipo di immagini, mentre la crescita di social come TikTok ha contribuito a renderle meno accattivanti per i più giovani, trasformandole in qualcosa di sempre più datato, fino a favorirne l’abbandono. Una delle motivazioni, quindi, sembra essere di matrice generazionale: considerata troppo da boomer, la GIF animata non è apprezzata dai più giovani, ma anzi viene considerata datata.

È ancora una volta la Generazione Z a portarsi al centro della scena, a dettare le tendenze della rete e di conseguenza di un nuovo modo di comunicare. E così anche la comunicazione digitale sembra cambiare passo e forse svecchiarsi, abbandonando vecchi modi di dire e di esprimersi.

Cambia quindi anche il modo di raccontarsi e di mostrare agli altri le proprie sensazioni e il proprio vissuto. Del resto, ogni generazione è scandita da un media di preferenza e da forme espressive di natura differente: la musica, il cinema, passatempi e mode si sono intersecati negli anni attraversando generazioni e tempi tra loro diversi. Sembra essere così anche per Internet. Se c’è stato chi usava le gif animate, ci sarà chi comunicherà solo attraverso un video pubblicato su TikTok.

Ad avvalorare la tesi del The Guardian, la recente analisi socioculturale pubblicata su Vice da Amalia Tait, che ha messo in luce proprio l’attitudine dei più giovani a non utilizzare le gif e la considera dovuta a motivazioni sociali. A rafforzare questa teoria, gli studi di Whitney Phillips, ricercatrice e studiosa di comunicazione presso l’Università di Syracuse (New York) e autrice di molti libri su Internet. Secondo tali studi, la scelta di non utilizzare un’immagine è legata all’abitudine di molti di voler tutelare il proprio spazio digitale, occupandolo solo con temi e contenuti di stretto interesse personale, senza cedere il passo ai modi di comunicare altrui.

Phillips ha spiegato: ”I meme, ad esempio, un tempo erano subculturali e di nicchia. Quando Facebook è arrivato e li ha resi più diffusi, gli utenti di Reddit e 4Chan erano sinceramente infastiditi dal fatto che la gente capitalizzava i frutti dei loro post senza fare un lavoro culturale. Questa democratizzazione crea un senso di disgusto nei confronti di coloro che si considerano addetti ai lavori. È un aspetto centrale del processo di produzione culturale online da decenni a questa parte“.

Il contesto digitale, dunque, in cui tanti pubblicano contenuti propri è anche caratterizzato da un voler legittimare la propria realtà e i propri contenuti come unici e originali, senza l’intervento di altri.

Le gif animate dunque per le generazioni più giovani sembrano appartenere al passato, qualcosa di adatto solo ai loro nonni e ai loro genitori, se non addirittura annoverabile nel regime del “cringe”.

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I fattori socioculturali sono responsabili anche di un nuovo modo di esprimersi, di raccontarsi e di mostrare agli altri le proprie sensazioni e il proprio vissuto.

Quale sarà il futuro?

Se non è dato sapere come sarà il futuro, è forse interessante comprendere il contesto in cui nuovi scenari comunicativi sembrano delinearsi. Se da un lato le nuove generazioni si indirizzano verso l’utilizzo dei social in cui raccontarsi, soprattutto attraverso i video, dall’altra le generazioni precedenti non sembrano abbandonare l’uso delle immagini per esprimere uno stato d’animo. Si tratta di tendenze in cui, al momento, le nuove generazioni sembrano prevalere e dettare le regole.

Il futuro è incerto: quello che dispiace è forse il destino di una realtà come Giphy che aveva basato il suo successo proprio su un ricco database di immagini animate, da inviare ai propri amici. O forse no?

Ci leggiamo presto!


Image credits cover: Vice US

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