Social Network: dal 2012 ad oggi come è cambiato lo scenario? Ecco la cronistoria anno dopo anno

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11 Settembre 2021
Tocca mettersi comodi

Correva l’anno 1997, l’estate ballavamo al ritmo di Around the World dei Daft Punk, vedeva la luce la pecora Dolly (il primo animale nato da una clonazione), il mondo conosceva per la prima volta Harry Potter, il pallone d’oro veniva assegnato a Ronaldo (il Fenomeno). Ma soprattutto un giovane statunitense lanciava il sito SixDegrees.com, il primo Social Network della storia. Da lì a Clubhouse (il più giovane della famiglia) la strada è stata lunga, piena di evoluzioni e cambi di rotta, ma anche di errori grossolani e improvvisi ripensamenti. Quali sono stati i social più scaricati e utilizzati? Ripercorriamo insieme le tappe più importanti di questa importante e recente storia.

Si chiamava SixDegrees.com ed è stato il primo social network della storia. Ideato e pubblicato da Andrew Weinreich nel 1997, il sito si poneva l’ambizioso obiettivo di creare delle relazioni tra le persone, in particolare relazioni amorose (vi ricorda qualcosa?). Era basato sull’affascinante teoria di Stanley Milgram secondo la quale ogni essere umano è legato a un altro al massimo da sei gradi di separazione: in parole povere ognuno di noi può contattare qualsiasi persona al mondo (anche ad esempio il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, o il campione argentino Lionel Messi) con al massimo cinque passaggi intermedi. 

Un’idea e una filosofia che hanno presto fatto breccia nel cuore e nella mente degli internauti, che hanno iniziato a frequentare il sito web dando il là a un vero e proprio mercato nascente. I competitor non sono tardati ad arrivare, con il famoso (almeno per i millennial) Friendster, la rete globale considerata a tutti gli effetti il precursore di Facebook. Proprio come il Social Network di Zuckerberg anche questo sito web aveva lo scopo di aiutare le persone a trovare nuove amicizie ed allacciare relazioni.

Possiamo quindi dire che tutti i social network ruotano intorno alle relazioni e alle amicizie… oppure no? A ben guardare negli ultimi tempi si sono sviluppati degli ambienti che si discostano leggermente dal paradigma della relazione o perlomeno questo è divenuto secondario. Altrimenti non si potrebbero spiegare i successi di social network come Clubhouse (seppur ad oggi una meteora) o Tik Tok, i cui meccanismi ruotano intorno ad altri fattori, come la diffusione delle informazioni per il primo o intrattenimento e creatività per il secondo. Oggi le persone sono sì in cerca di relazione, ma anche di qualcos’altro, qualcosa che li possa identificare come gruppo, qualcosa che sia esclusivo e distintivo. Il prossimo Tik Tok dovrà fare leva proprio su questo, sul creare un ambiente esclusivo per una nicchia ben precisa di persone, con delle caratteristiche ben individuate ma allo stesso tempo eterogenee rispetto al resto del mondo.

In attesa della prossima grande esplosione nel mondo social, diamo un’occhiata a quali sono state le applicazioni sociali più scaricate di questi ultimi anni, ripercorrendo le tappe fondamentali dei portali che hanno rivoluzionato per sempre il modo in cui tutti noi comunichiamo. Signore e signori, benvenuti nel fantastico mondo dei social network.

2012 – Dominio Facebook

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Il 2012, anno reso famoso dall’apocalisse annunciata dal calendario Maya, è sicuramente l’anno di Facebook. Il social network di Zuckerberg sorprende sia gli addetti ai lavori che i “profani” scalando ogni classifica e diffondendosi praticamente a macchia d’olio, grazie a un punto di forza chiaro come il sole, ma che nessun altro sembra aver messo in campo così bene: la socializzazione. La possibilità di ritrovare vecchi amici, interagire con loro e far vedere a tutti l’interazione avvenuta è un combustibile potentissimo nel motore di Facebook che proprio nell’ultimo trimestre riesce a raggiungere il meraviglioso traguardo del miliardo di utenti attivi. Niente male, se consideriamo che il paese più popoloso del mondo, la Cina, ha censurato il social di Zuckerberg dando il là a competitor locali. Grazie a questi numeri Facebook conquista il gradino più alto del podio dell’anno 2012. 

Ma il giovane miliardario non si è certo fermato qui, perché proprio in quell’anno ha deciso di acquisire anche un’altra simpatica applicazione che consentiva di carica e condividere contenuti fotografici, in quell’anno al quarto posto in classifica ma destinata a una rapida ascesa. Hai già indovinato di cosa stiamo parlando? Esatto proprio di Instagram, che nel 2012 entra a far parte dell’universo Facebook per la modica cifra di 1 miliardo di dollari. 

A inseguire troviamo Youtube, sempre meno portale video e sempre più social network, in rapida ascesa spinta dal potere dei contenuti video. Un capitolo che come ben sappiamo non finisce qui.

2013 – Zuckerberg il cannibale

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Nel 2013 Facebook è ancora saldamente al comando nella classifica delle app più scaricate, forte di un successo senza precedenti. Gli utenti scoprono però il potere delle app di messaggistica: poter inviare e ricevere messaggi gratuitamente a tutti i nostri amici e conoscenti è una possibilità che nessuno vuole lasciarsi scappare. La classifica del 2013 parla chiaro ed anche il buon Zuckerberg ne ha approfittato alla grande, con l’astuta mossa di “slegare” la messaggistica da Facebook per realizzare un’applicazione a parte: Facebook Messenger. Quest’ultima scalerà l’intera classifica forte del fatto che, per inviare un messaggio a una persona, non è necessario avere il suo numero di telefono ma basta sapere il nome e cognome registrati su Facebook. Skype, Whatsapp e una timida comparsa di WeChat completano una classifica a intero appannaggio delle applicazione made by Zuckerberg. Solo Whatsapp lì in alto sembra un outsider ed è proprio per questo che il giovane miliardario entrerà presto in azione come già fatto con Instagram.

2014 – Messaggi vs Social

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Il 2014 è l’anno dello storico sorpasso dei messaggi rispetto ai social network. Per la prima volta un’app di messaggistica, Messenger, è la più scaricata in assoluto, anche più volte di Facebook che da anni comandava saldamente questa speciale classifica. Tutto ruota nuovamente intorno a Zuckerberg che, resosi conto delle grandi potenzialità di queste app, decide di puntare tutto su Messenger per contrastare l’avanzata di Whatsapp, che nel frattempo fa registrare il numero record di ben 64 miliardi di messaggi scambiati in 24 ore. Gli utenti di tutto il mondo hanno oramai preso confidenza con questo tipo di applicazioni e, grazie ai bassi costi di utilizzo uniti alla possibilità di scambiare non solo messaggi di testo ma anche file multimediali, Messenger & co. sono di fatto entrati nella nostra routine quotidiana e nel nostro modo di comunicare. Una modalità che ci portiamo dietro ancora oggi, anche con altre applicazioni (come Telegram) e lo sviluppo di veri e propri universi (come Wechat). All’inizio del 2014 Zuckerberg si rese conto di non riuscire a contrastare l’ascesa di Whatsapp e decise di mettere mano al portafoglio. Il 19 febbraio 2014 diviene il nuovo proprietario di Whatsapp.

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2015 – Whatsapp alla conquista del mondo

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Sotto la nuova spinta dell’universo Facebook, Whatsapp scala posizioni su posizioni e arriva al vertice della classifica delle app più scaricate. Nel 2015 l’applicazione di messaggistica presenta l’aggiornamento più amato/odiato da tutti gli utenti: la doppia spunta blu, che dopo un primo momento di diffidenza entra a pieno titolo nelle nostre vite per non uscirne più. In classifica seguono le solite applicazioni dell’universo Facebook e scompare inesorabilmente Viber, competitor di Whastapp che non ha retto l’urto della potenza di fuoco di Zuckerberg, perdendo utenti su utenti. 

2016 – Facebook al comando, inseguito dai fantasmi

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Nel 2016 Facebook torna al comando nella classifica delle app più scaricate grazie ad un’interfaccia migliorata e una maggiore stabilità, oltre alla simpatica funzione delle fotografie a 360° che iniziano adinvadere le bacheche degli utenti. Il social network chiude quell’anno con il numero record di 1,86 miliardi di utenti attivi al mese. Ma Zuckerberg non può comunque dormire sonni tranquilli, perché nelle retrovie qualcosa si muove e questa volta si tratta di un competitor differente, fresco e giovane con tante nuove idee da mettere sul piatto. Stiamo parlando di Snapchat, l’applicazione social che prima di tutti ha implementato strumenti come le stories e ha fatto ampio utilizzo della realtà aumentata sfruttando le fotocamere degli smartphone. Gli utenti impazziscono per i filtri in tempo reale e i download aumentano, fino a portare l’applicazione del fantasmino al quinto posto in classifica. 

2017 – Lo streaming all’arrembaggio

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Il 2017 vede un nuovo cambio al vertice della classifica con messenger che scalza nuovamente Facebook. Le stories diventano il nuovo standard per tutti gli addetti ai lavori e appassionati di Snapchat ma anche di Instagram. Sì, perché dopo il tentativo (fallito) di acquistare l’app del fantasmino, Zuckerberg decide di copiare di netto una delle migliori funzioni e caricarla proprio su Instagram. Questa mossa causa un lento anche se non definitivo declino di Snapchat. 

La vera notizia bomba di quest’anno è sicuramente l’avvento di Netflix, la piattaforma streaming con tantissimi contenuti video come film e serie tv che ha rivoluzionato il modo in cui guardiamo la televisione. La scelta di richiedere il pagamento di un abbonamento si rivela vincente e dopo Netflix molti adotterano questa strategia di business per conquistare e mantenere una bella fetta di mercato. L’esplosione di Netflix dà un’ulteriore spinta al mercato delle smart tv.

2018 – Largo ai giovani

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Dopo i social network testuali e quelli con contenuti fotografici, la naturale evoluzione passa necessariamente per i video. Il 2018 vede per la prima volta la comparsa in classifica di Tik Tok, social network creato da Bytedance, made in China. La caratteristica principale di questo nuovo strumento è la facilità di utilizzo, che permette la realizzazione di video brevi anche a chi non ha alcun rudimento di video editing. Ma c’è di più: il forte carattere ludico della piattaforma attira fin da subito la Generazione Z, giovanissimi in cerca di un ambiente in cui trovare la propria dimensione lontano dai genitori. Nascono così video comici, doppiaggi divertenti e balletti improbabili che però fanno breccia nel cuore degli utenti. Non è un caso che oggi il più grande influencer italiano provenga proprio da Tik Tok. 

2019 – Non siamo meteore

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Chi pensava che Tik Tok fosse una meteora nel 2019 si è dovuto ricredere. Al di là delle aspettative la piattaforma Cinese non solo ha resistito, ma ha anche incrementato notevolmente il numero degli utenti attivi, arrivando a quota 507 milioni. Un’ascesa impressionante se si considera che la maggior parte degli utenti sono giovanissimi con età compresa tra gli 8 e i 15 anni, ma non solo. Molti personaggi famosi, attori, calciatori e politici sbarcano su Tik Tok nella speranza di raggiungere un target tutto nuovo, spesso con scarso successo. 

Nel frattempo Youtube perde posizioni, proprio perché pensato per essere diametralmente opposto a Tik Tok: video lunghi, ottima qualità del video e soprattutto di realizzazione professionale. Davvero troppo complicato per chi non è più che esperto. Così si assiste ad una emorragia di utenti che iniziano a smettere di frequentare la piattaforma video di Google. 

Facebook dal canto suo inizia per la prima volta a perdere utenti. Forse i troppi annunci pubblicitari, uniti al fenomeno delle fake news senza un’adeguata contromisura, stanno portando gli utenti a guardarsi altrove, alla ricerca di uno strumento di qualità migliore.

2020 – Dalla Cina con furore

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Image by HeikoAL from Pixabay

L’anno della svolta, è inevitabilmente arrivato. Tik Tok sale al primo posto della classifica delle app più scaricate scalzando dopo anni di predominio assoluto tutto l’universo Facebook. Complice la pandemia da COVID-19 che ha costretto tantissime persone tra le proprie mura domestiche dando loro un’infinità di tempo libero, i video brevi si sono rapidamente diffusi non solo nella Generazione Z, ma anche nella Generazione Y e nei Millennial, facendo crescere a dismisura il numero di utenti attivi. Secondo Oberlo gli utenti di Tik Tok nel 2020 sarebbero arrivati a 689 milioni, in rapida ascesa.

Nella classifica spunta Telegram, che non è solo un competitor di Whatsapp nell’ambito della messaggistica ma con lo sviluppo dei canali tematici diventa una vera e propria piattaforma di scambio di informazioni. La sua facilità di utilizzo e soprattutto la grande attenzione alla privacy degli utenti (argomento sempre più caldo negli ultimi anni) diventano delle armi vincenti della creatura di Durov (lo stesso autore di VK). 

È il segno evidente del tempo che cambia, perché gli utenti vogliono sì ricercare informazioni ma hanno bisogno innanzitutto di sentirsi rassicurati del fatto che i propri dati non vengano presi da terzi ed utilizzati per scopi commerciali. Proprio questo sarà uno dei temi caldi del 2021, con l’aggiornamento Apple dei dispositivi iOS.

Cosa ci riserva il futuro

E domani, quale sarà l’applicazione più scaricata? Quale risponderà maggiormente ai nostri bisogni? Che sia bisogno di comunicazione, socializzazione o semplice svago, storicamente la piattaforma vincente è stata quella che ha per prima capito e “sfruttato” i bisogni delle persone. La creazione di contenuti che spingano le persone a rimanere incollate alle piattaforme (con conseguenti introiti pubblicitari per i relativi CEO) è diventato un tema talmente caldo da spingere recentemente Zuckerberg a stanziare un miliardo di dollari per tentare di migliorare le proprie applicazioni e riconquistare quote di mercato (a proposito, ve ne avevamo parlato in questo approfondimento).

Questa affannosa rincorsa è giustificata dal fatto che le applicazioni e soprattutto i social network oggi sono al centro dei più grandi business planetari, con ben impresso l’esempio di Facebook che da zero è divenuta una delle cinque big tech appartenenti al club dei “mille miliardi”. TikTok finora si è mossa abilmente conquistando fette sempre più ampie di mercato, nonostante Zuckerberg abbia provato ad affossarla replicando la strategia adottata in passato con Snapchat. “Fare un Tik Tok” è divenuto oggi un linguaggio comune tra i giovani, proprio come in passato lo era il termine “ci facebookiamo”, è il segno di un cambiamento, di un passaggio di testimone forse irreversibile che porterà a un nuovo modo di comunicare, magari meno professionale ma sicuramente più divertente.

Noi come sempre non ci fermiamo qui, continueremo a monitorare la situazione per fornirvi per tempo ogni aggiornamento e sviluppo.

Ci leggiamo presto!

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Gazzetta PRO