Intervista con Simone Di Mezza Cutillo, Executive Producer di Alkemy BX, l’area di Alkemy dedicata a creatività, design e produzione: ““Per nostra natura siamo portati ad evolverci in continuazione tenendo la qualità come punto fisso. Dalle nuove figure professionali legate all’intelligenza artificiale alla content creation: tante sfide belle e vincenti” ”
Dalle nuove figure professionali legate all’intelligenza artificiale alle innovative declinazioni dei content creator passando per la ricerca continua della qualità nell’evoluzione. Chiacchierare con Simone Di Mezza Cutillo, Executive Producer della CDP di Alkemy BX, è un viaggio attorno al mondo dell’advertising con la voglia di scoprire nuovi punti di vista. A partire dal claim “Production empowered by creativity” che descrive la filosofia della produzione in Alkemy BX.
“Sei anni fa decidemmo di strutturare una casa di produzione interna ad Alkemy. L’idea iniziale era quella di seguire piccoli progetti ma ben presto, in sei mesi, ci siamo accorti che il valore aggiunto di una produzione totalmente interna era davvero notevole. Oggi ci lavorano più di 30 persone e la filosofia è mettere sempre la creatività al centro. Già dalle prime riunioni interne di progetto siedono allo stesso tavolo creativi e producer. Questo è un vantaggio perché ottimizza i flussi di lavoro e i tempi creando valore, in primis, per il cliente. È piuttosto logico pensare che poter collaborare con un professionista che lavora fisicamente al di là del tuo corridoio sia notevolmente più efficace del dover mandare mail e organizzare call”
Parliamo del futuro dei content creator: figure che attraversano una fase di sostanziale cambiamento. Quali opportunità portano?
“In questo momento la loro figura è in continua evoluzione e Alkemy, in questo, esprime la sua natura assecondando le evoluzioni coniugandole con il massimo della qualità possibile. Anzitutto inizierei a distinguere tra influencer e content creator: mentre il lavoro che svolgiamo con i primi è molto legato al valore delle loro followerbase e si consuma principalmente sui loro stessi canali, i secondi rappresentano per noi uno straordinario potenziale per lo sviluppo di contenuti organici per i brand in piattaforma. Con un cliente come Redbull, per esempio, questo aspetto è molto stimolante perché permette di alzare sempre l’asticella. Nella storia di questo brand, oltretutto, il concetto di content creator è stato usato quando nemmeno ne esisteva ancora una definizione così precisa. Sono stati veri pionieri e continuano a guardare al futuro con uno sguardo unico. In questo campo abbiamo lavorato molto bene anche con Piaggio, Birra Messina e Adidas”
Come scegliete i content creator dei vostri progetti?
“Dipende dalla tipologia di cliente. In alcuni casi one shot possiamo selezionare dei creator dal nostro network ma generalmente contiamo su un team di creator interni con un producer dedicato a coordinarli. Da poco abbiamo aperto un profilo Instagram di Alkemy BX e il team ha realizzato un contenuto per raccontare la vita di agenzia in modo leggero e auto-ironico. In cinque giorni ha ottenuto 150.000 views organiche. Una case così efficace della potenza di fuoco della content creation parla da sè””
Usciamo dal digitale e andiamo nel fisico parlando di attivazioni che sempre più si trasformano in eventi con lavori di progettazione artistica e di design.
“Il mondo delle attivazioni dal vivo è fra i più sfidanti. Il pensiero creativo guida sempre, e per portarlo a terra con un’installazione fisica possiamo contare su Design Group Italia, realtà di eccellenza nel mondo del design acquisita da Alkemy qualche anno fa, che è interna ad Alkemy. Un’eccellenza che si occupa brillantementeanche dell’allestimento degli spazi. Anche in questo caso la produzione si armonizza con la parte creativa. Per il Roland Garros a Parigi abbiamo creato un’experience per Haier con la scelta di uno scenografo dal profilo cinematografico e teatrale. I visitatori del torneo di tennis hanno potuto vivere un’esperienza totalizzante di un quarto d’ora dove è stata posta attenzione persino ai profumi proposti. D’altronde la nostra Design Group Italia ha una professionalità elevatissima se pensiamo che proprio loro si sono occupati di una delle installazioni che più hanno fatto notizia al Salone del Mobile durante la Design Week.”
L’intelligenza artificiale è argomento dibattuto ovunque. Alkemy sta lavorando alla formazione di nuove figure professionali: di cosa si tratta?
“Per nostra natura siamo portati a innovare con i fatti. Stiamo lavorando alla creazione di un team finalizzato alla generazione di immagini affiancando figure più “classiche” come l’art director e il retoucher a delle nuove professionalità che stiamo portando in-house come quella dell’AI artist. Un team che attraversa i due reparti (creativo e produttivo) dimostrando ancora una volta la sinergia e l’assenza di, appunto, reparti nel senso classico. In questo momento si sta tenendo la formazione rivolta in prima battuta a ottimi professionisti della produzione che affinano le tecniche di IA generativa tenendo traccia dell’evoluzione dei tool, sfruttarli al pieno del potenziale, e individuare le modalità di inserirli in workflow strutturati: un lavoro che non finisce mai e che richiede figure dedicate. Siamo in un campo dove la strada maestra per la crescita è la pratica. Il livello è già ottimo. Abbiamo prodotto, per esempio, una campagna Out Of Home per il Regno Unito per Haier con sei soggetti tutti generati con l’AI. Saranno sui billboard presenti a Londra, Manchester e Liverpool. Guardandoli non si ha assolutamente la percezione spesso onirica di molti lavori creati con l’intelligenza artificiale. Sono estremamente reali. Lavori simili sono stati ultimati, inoltre, con Illy e Inter. Può essere un’ottima possibilità quando le campagne non hanno tempistiche compatibili con la produzione on set, quando il soggetto ha determinati fattori che ne consentono la realizzazione in AI, ma senza dimenticare che guida e guiderà sempre una buona idea. L’AI può esserne una valida esecuzione”
Nel branded content, invece, la strada che spesso percorrete è quella della grande cura, anche emotiva, del prodotto. Pensiamo alla Festa del Papà e della Mamma di Inter ma anche a Carebonara per Barilla.
“La qualità è sempre ciò che vogliamo portare. Nei lavori che lei mi cita la lunghezza del prodotto video permette di essere più performanti anche nelle scelte creative. Andiamo a ricercare un’ambientazione più cinematografica con uno storytelling che abbia forza visiva ed emotiva. Il brand appare quasi come uno sfondo ma la portata positiva del messaggio, in realtà, ne moltiplica la potenza nella percezione dello spettatore”
Cosa vede nel futuro di Alkemy BX: è sempre possibile fare della qualità il faro centrale in un mondo che è spesso mordi e fuggi?
“In questi ultimi mesi ci siamo guardati in faccia decidendo ciò che vogliamo essere adesso e in futuro. La qualità è la nostra luce e il nostro output qualitativo deve tendere sempre all’eccellente: dalla grande campagna sino al singolo post. Questo, naturalmente, rappresenta uno stimolo quotidiano e ci impone di prestare attenzione all’innovazione continua che permea l’ambiente. Dobbiamo saperne cogliere le potenzialità facendole atterrare in quello che realizziamo con la massima cura. Alkemy ha nella sua natura la capacità di essere in continuo contatto con il progresso sapendosi adattare alle nuove necessità del momento. Sicuramente anche in futuro, qualora dovessero emergere nuovi trend, figure produttive o bisogni sapremo adattarci ed evolverci”.
Ci leggiamo presto!