Cosa sappiamo della pubblicità in Corea Del Nord?

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15 Settembre 2021
Silenzia il telefono

La Corea del Nord è un paese a sé stante. Non solo per scelte politiche e motivazioni ideologiche, ma anche per come tutto viene concepito, pensato, osservato e giudicato. Un paese che sembra essere un mondo che non esiste, o che almeno buona parte del resto del pianeta fatica a comprendere. Nonostante la permanente voglia di restare chiusi e isolati, però, qualche refolo dall’esterno è destinato per forza di cose ad arrivare. Parlare di pubblicità in Corea del Nord quindi può sembrare complicato, ma anche solo descrivere le spinte contrastanti che riguardano ciò di cui parla la Gazzetta può rappresentare di suo se non una notizia, uno spunto di analisi interessante.

Si conosce talmente poco della Corea del Nord che quando si ha l’occasione per parlarne è quasi inevitabile che la curiosità venga sollecitata. Un paese particolare visto con i nostri occhi, ma che da quando Kim Jong Un ha preso il potere è stato in grado di farsi notare a più riprese dal resto del mondo. Tra provocazioni, annunci roboanti, incontri storici e intrighi internazionali, la parte settentrionale della penisola coreana sa come attirare l’attenzione. A vedere le immagini che arrivano soprattutto dalla capitale, Pyongyang, un elemento spicca per chi è attento alla pubblicità: non sembra essercene per le strade della principale città nordcoreana.

Provando a riassumere gli ultimi dieci anni di vita pubblicitaria in Corea del Nord si potrebbe dire che ci sia stato solamente qualche sussulto. Inevitabile per un’economia sottoposta da una parte a pesantissime sanzioni economiche e dall’altra regolata con disciplina ferrea dal regime di Kim. Qualche segnale di cambiamento però sembra iniziare a intravedersi, con la pubblicità che poco alla volta sembra cominciare a diventare parte della vita di quella ristretta porzione di popolazione che vive a Pyongyang ed è in grado di permettersi spese extra oltre a quelle strettamente necessarie per sopravvivere.

LA BIRRA DEL FIUME

Lo spot del 2009 per la prima birra nord coreana

Musica da cartone animato giapponese anni ’80, colori sgargianti che spuntano da tutte le parti insieme a scritte ammiccanti che hanno la pretesa di suonare come slogan di promozione. E ancora, immagini delle fasi di analisi e produzione all’interno di uno stabilimento non meglio identificato, fino alla consumazione in appositi bicchieri e boccali che starebbero bene anche all’Oktoberfest. Ecco in sintesi tutto quello che si può trovare all’interno dello spot da oltre due minuti e mezzo della birra nord coreana Taedonggang (Taedong è il fiume che attraversa Pyongyang)

Il Foglio in un suo articolo online si era anche premurato di tradurre in italiano alcune delle scritte che compaiono all’interno dello spot video o le parole canticchiate dalle voci che accompagnano le immagini: “L’orgoglio di Pyongyang”, “la birra aiuta a combattere lo stress”, “il nuovo look di Pyongyang”.

Curiosa anche la storia, sempre riportata dal Foglio, di come un birrificio sia spuntato in Corea del Nord: “La birra è prodotta nella Taedonggang Beer Factory, costruita nel 2000 importando dalla Gran Bretagna – pezzo per pezzo – un intero birrificio non più attivo: l’Ushers Beer Brewery. Ci sono voluti 18 mesi via nave prima che tutte le componenti arrivassero in Corea del Nord”

LE AUTO VERSO IL FUTURO DELLA COREA DEL NORD

Credits: profilo Instagram di Uri Tours

Elliott Davies, si legge sul suo profilo Instagram, è direttore del Tour Operator nord coreano Uri Tours e può quindi avere una sguardo privilegiato dall’interno di ciò che accade o meno in Corea del Nord. All’inizio del 2019 anche lui nota la comparsa di alcuni manifesti pubblicitari per le strade di Pyongyang che raffigurano e pubblicizzano automobili.

Questa la descrizione che riporta accanto alla fotografia che pubblica sul proprio account: “Dash Towards the Future” Uno dei pochi esempi di pubblicità commerciale in Corea del Nord. La pubblicità riguarda i furgoni prodotti da Pyeonghwa Motors, l’unico produttore di veicoli della Corea del Nord rivolto al mercato consumer. Lo sfondo dei furgoni sono gli appartamenti di Changjon Street, i primi della spinta di Pyongyang a modernizzare il suo skyline nel 2012. Questa immagine di Changjon Street si trova comunemente nei media statali e va di pari passo con Pyeonghwa Motors, entrambi i primi esempi della prosperità di Pyongyang”.

Manifesto della Pyeonghwa Motors con una star di taekwondo locale. “Un’auto bella e durevole” recita la scritta, Credits: wikiwanda.com

GLI SPOT IN TV, MAI VISTI PRIMA

Il sito internet del magazine Canàl, che raccoglie notizie internazionali su branding, comunicazione, marketing, nel 2020 ha riportato una testimonianza interessante di Laura Ashton, amministratore delegato di Xunama, società di consulenze e pubblicità con sede a Singapore, che ha raccontato quella che sarebbe stata la reazione di alcuni cittadini nord coreani al passaggio sulla tv di stato di uno spot pubblicitario.

Nessuno aveva mai visto uno spot televisivo. Non avevano un contesto per capirlo. Gli spettatori hanno visto un contenuto di 30 secondi che non assomigliava ai varietà e ai messaggi politici a cui sono abituati. La reazione è stata tipocos’era quello? Che cosa abbiamo visto?

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IL PUNTO DELLA SITUAZIONE

I moderni vagoni della metropolitana di Pyongyang. Credits: guardian.com

In un suo articolo di approfondimento del 2016 il sito del Guardian ha provato a mettere insieme quanti più elementi possibile per cercare di produrre un’analisi accurata e completa della questione pubblicitaria in Corea del Nord.

Tra gli ambiti che hanno contribuito ad aprire spiragli per la pubblicità in Corea del Nord c’è anche lo sport: “cartelloni pubblicitari intorno alle piste durante eventi sportivi e la maratona di Pyongyang, aperta anche agli stranieri, ha avuto come sponsor un’azienda che produce ginseng”

Anche sui mezzi pubblici si nota un’evoluzione con taglio marketing, normalità nelle città occidentali, ma prima assoluta per il bozzolo nord coreano. Scrive infatti il Guardian: “I nuovissimi treni della metropolitana di Pyongyang stanno anche fornendo un nuovo modo per raggiungere i consumatori, tramite gli schermi digitali installati in alcune carrozze”

La strada evidentemente è ancora lunga, lunghissima. Il solo fatto però che la Corea del Nord sembra essersi messa in cammino concede almeno l‘illusione di una prospettiva. Umori e sentimenti del regime avranno certamente un peso essenziale per le prossime fasi di un processo che partito con rigidità estreme e rifiuto di qualunque dettaglio capitalistico potrebbe infine mediare fino a una forma che tenga insieme necessità di regime e commerciali.

Ci leggiamo presto!

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