Una serie televisiva in cui si affrontano temi durissimi, ma che è anche una porta per conquistare la Gen-Z e per affermare il lusso come parte della vita quotidiana dei giovanissimi. In quest’approfondimento, vi raccontiamo perché Euphoria sta facendo incetta di brand del lusso!
UN PRODOTTO TAGLIATO SULLA GEN-Z
Euphoria, la serie HBO con protagonista la giovane Rue, interpretata da Zendaya e giunta la scorsa settimana alla fine della seconda stagione, ha fatto parlare di sé per tanti motivi ed è un successo non solo in TV, ma anche online: è lo show più twittato in USA negli ultimi 10 anni con 30 milioni di Tweet dall’inizio della seconda stagione, il 9 Gennaio scorso.

Sicuramente la capacità di raccontare la Gen Z e contemporaneamente influenzarla, anche nei suoi acquisti, è stato uno dei motivi di tutto questo parlare.
Dalla moda alla beauty moltissime sono le industry che stanno subendo l’effetto “Euphoria”: l’industria del lusso, i cui vestiti adornano i corpi dei personaggi di Euphoria, dimostrano alle Gen Z come questa tipologia di capi possa essere calata nella quotidianità.
Vedere capi di lusso addosso ad adolescenti che li indossano persino a scuola è un passo significativo all’interno di un mondo completamente nuovo per i brand del lusso, tant’è che i singoli personaggi sono legati a doppio filo con le loro scelte di alta moda.

LUSSO DEMOCRATICO?
È una vera e propria lezione per i brand del lusso: convincere la Gen Z a procedere all’acquisto passa anche dalla dimostrare loro come l’alta moda possa calarsi all’interno della loro vita quotidiana.
Chiaramente il lusso, per quanto abbordabile, rimane fuori portata per molti giovani e infatti Euphoria sta parallelamente ispirando non solo la tipologia d’acquisto, ma sta anche lanciando alcuni trend, più alla portata di tutte le tasche, primo tra tutti il make-up acceso, colorato e genderless che caratterizza i personaggi della serie. Non è più il make up naturale, ma un trucco appariscente, artistico e divertente, che ricorda proprio quei make-up creati per noia dalla Gen Z per passare il tempo durante il lockdown.
Sicuramente l’influenza è biunivoca, la Gen Z ha influenzato la serie che essa stessa influenza la Gen Z, ma, contemporaneamente, come nelle migliori tradizioni televisive/cinematografiche, sono proprio i suoi protagonisti che non solo indossano nella serie i capi di alta moda, ma ne diventano, fuori dalla serie, essi stessi dei testimonial.
UN CAST DI BRAND AMBASSADOR
Hanno infatti catturato l’attenzione dei marchi dell’alta moda, generando così un’incrementale chiusura di contratti che vede proprio i protagonisti della serie come ambassador degli stessi brand, protagonisti di campagne di comunicazione, lanciati sulle prime copertine dei magazine. Questa situazione riguarda tutto il cast: dal legame tra Zendaya e Valentino, Lancôme e Bulgari, la partnership di Hunter Schafer con Prada, sino a Barbie Ferreira diventata il volto di YSL Beauty. E il trend riguarda tutti gli attori, dai novelli alle ex star di film per adulti Chloe Cherry fino ad Angus Cloud, l’attore che interpreta Fez e che addirittura era stato selezionato tramite street casting e ora ha appena finito di essere presente su tutti i front-row della Fashion Week.
Un aggancio potentissimo per le aziende, considerando che le star di Euphoria arrivano nella loro totalità ad influenzare circa 180 milioni di followers su Instagram. E quest’audience fa gola ai brand del super lusso: ricordiamoci che Euphoria è una serie tv che parla apertamente di dipendenze, abusi, droghe, violenza, sesso e ciononostante ne viene riconosciuta la vasta capacità di influenza che spinge più di un brand a legarvisi. Anche perché riconoscono in questi attori dei profili groundbreaking che ci faranno compagnia per un po’ di tempo e intercettarli sul nascere e legarvisi a doppio filo non dimostra solo un voler cavalcare il fenomeno Euphoria, ma anche assicurarsi un testimonial talentuoso anche per il domani.
UNA CHIAVE PER IL CUORE DELLA GEN-Z
Il filo insomma tra moda, beauty, marketing, personaggi, attori e Gen Z entra ed esce dallo schermo, dalla storia della finzione alla realtà del marketing: i caratteri dei personaggi sono un tutt’uno con i loro vestiti e il loro trucco, sono intimamente legati alla storia, grazie alla mente creativa della costume designer Heide Bivens. Basti pensare quando Cassie, interpretata da Sydney Sweeney, entra in un loop di paranoia per conquistare l’ex della sua migliore amica e tutto ciò è evidenziato da una sveglia alle 4 del mattino per avere tempo di effettuare una beauty routine maniacale e scegliere look drammaticamente diversi tra loro ogni mattina.
Tutti questi dettagli hanno fatto sì che in Euphoria la moda sia così avvincente e così parte del racconto, a differenza di altre serie uscite in contemporanea come “Emily in Paris” che in realtà nascono proprio per il puro gusto di raccontare il mondo del fashion, che è stato impossibile per i brand, prima presenti con i loro capi di abbigliamento sui personaggi e poi cercando di accaparrarsi gli attori come testimonial, resistere al fascino di Euphoria, nell’ottica di colpire e conquistare la Gen Z. Per quei brand che hanno capito che Euphoria è una strada per intercettare ora i gusti della Gen Z, conquistarne una fetta di potere d’acquisto e fidelizzarli per il futuro, le danze sono aperte: d’altronde, come oramai abbiamo imparato a capire, se non si fa marketing per la Generazione Zeta, le possibilità di sopravvivere sono poche.
Ci leggiamo presto!