“A teatro si respira la vita”: quando il marketing culturale è uno spettacolo

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16 Febbraio 2022
Il tempo di un caffè

Silenzio, buio, acqua: gli elementi che da sempre custodiscono le forme di vita a livello primordiale sono i protagonisti del cortometraggio: “A teatro si respira la vita” firmato dal Ministero della Cultura (MIC) e Cinecittà per promuovere il ritorno del pubblico nelle sale teatrali in sicurezza.

Ci troviamo all’interno di una fiaba shakespeariana subacquea, dove creature magiche si muovono, lente e assopite. Primo fra tutti appare un maestro d’orchestra, che come una figura mitologica dà il via a tutte le azioni, in una cornice di spartiti fluttuanti. Dal suo misurato e preciso gesto prende vita la nona sinfonia di Beethoven che in breve si dissolve nelle profondità, mischiandosi al suono di un’ambulanza, parimenti crudo e violento.

Un faro di scena ci abbaglia immediatamente, rischiarando le tenebre e permettendoci di distinguere i colori e le forme di un sontuoso abito indossato da Titania, regina fatata di Sogno d’una notte di Mezz’estate, colta in compagnia del suo innamorato Bottom. 

Sono tante le figure che si susseguono dopo l’iconica coppia di amanti: Otello e Desdemona, tecnici di luce e suono, Agamennone, una violinista, la regina della notte del Flauto Magico di Mozart, infine Arlecchino. L’attrito dell’acqua che rallenta i gesti e i corpi ci ricorda l’importanza scenica e vitale di movimenti, suoni, silenzi. 

A risvegliarci da queste visioni oniriche è una voce maschile e decisa, che domanda: “Chi è di scena?”. Da quel momento tutto l’universo teatrale si risveglia e risale elegantemente in superficie, fino a prendere fiato, ritornando alla realtà. Il video termina proprio sull’attraversamento del confine tra mondo scenico e reale, confine che solitamente è costituito dal boccascena. 

Perché questo cortometraggio è un esempio da seguire

In Italia siamo meno abituati, rispetto ad altri paesi europei, al marketing culturale, e nello specifico a quello teatrale. Veniamo raggiunti da decine di annunci pubblicitari al giorno, ma le promozioni che invitano agli spettacoli coinvolgono efficacemente chi è già, almeno parzialmente, interessato (o come si dice in marketing “fidelizzato”). 

Questo corto, diretto da Livermore&Cucco su soggetto di Davide Livermore, Paolo Gep Cucco e Sax Nicosia, è la prova creativa che c’è ancora tanto potenziale inespresso nel nostro Paese in merito alla promozione culturale. Elencheremo qui a seguire le ragioni di quest’affermazione.

Coinvolgimento degli spettatori

Concept, regia, musica, ambientazione, citazioni e ogni elemento visivo e sonoro sono studiati per mantenere incollati gli spettatori per 4 minuti, incantandoli e rendendoli desiderosi di “scoprire di più”. Nel marketing si utilizza il termine “Hook up”, letteralmente uncino, per riferirsi a un espediente pubblicitario che innesca nel potenziale cliente il desiderio d’acquisto e in questo caso riteniamo che l’obiettivo sia stato raggiunto. 

Slogan provocatorio

Lo slogan semplice da ricordare, è intrinsecamente provocatorio, se pensiamo a quanto sia “pericoloso” trarre un profondo respiro oggi in presenza di altre persone. Invitare a Teatro per tornare a “respirare” sintetizza in modo impeccabile quanto la fruizione di cultura sia un bisogno primario e impellente.

Provocazione smorzata comunque dalla delicata scelta di inserire, come ultima citazione, la dichiarazione di Agamennone: “Il mio coraggio sarà saldo, e apparirà una luce di speranza”.

Teatro 3.0: una comunicazione sempre più ibrida

Ogni buon amante del teatro avrà gioito nel constatare l’alleanza stretta con il linguaggio cinematografico per uno scopo più grande: far vincere l’arte. Spesso, infatti, Teatro e Cinema vengono contrapposti e ingiustamente messi a confronto. Questo video è profondamente rivoluzionario anche per altri motivi.

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È un invito a prendere posizione. È, a parere nostro, un composto manifesto politico: dopo due anni di invadente digitalizzazione, in cui tutto – arte inclusa – è trasferibile sul metaverso, alzarsi e dirigersi fisicamente in un luogo buio, silenzioso, senza possibilità di distrazione sembra un’impresa titanica.
È impatto sensoriale allo stato puro: vista, udito e tatto si smuovono, come quando da bambini guardavamo a bocca aperta le meraviglie di un acquario. Allo stesso tempo ci rendiamo conto che, non troppo in fondo, abbiamo davvero bisogno di tornare a respirare la vita.

Performer di clownerie. Credits immagine: Sito Presidenza del Consiglio dei Ministri

Il video è stato prodotto dal Teatro Nazionale di Genova e D-Wok. La Campagna è stata presentata nel ridotto del Teatro alla Scala di Milano dal Ministro della Cultura, Dario Franceschini, insieme al Presidente dell’Agis, Carlo Fontana, e al Sovrintendente Dominique Meyer.

Ci leggiamo presto!

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Gazzetta PRO