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Amazon, solo la pubblicità illumina la trimestrale: +19%

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3 Febbraio 2023
Il tempo di un caffè

La trimestrale di Amazon mostra qualche crepa per il colosso ma la raccolta pubblicitaria è positiva (anche se ci si aspettava di più). Nessuna contrazione (a differenza di Alphabet e Meta) e una crescita del 19% con un fatturato di 11,6 miliardi di dollari

Una trimestrale di fine 2022 in chiaroscuro per Amazon dove il chiaro, però, è rappresentato dagli introiti pubblicitari. La crescita della raccolta, infatti, è pari al +19% rispetto all’anno precedente. Roba da spernacchiare Google e Meta che di ads campano letteralmente. Insomma se l’e-commerce piagnuccola ecco che l’advertising ha il ghigno. Il totale di 11,6 miliardi di dollari incamerati nel settore sono una bella pietra angolare da ripartire nel 2023. Per capire l’antifona le entrate pubblicitarie di YouTube sono calate del -8% , quelle della ricerca Google del -2% (fatturato da 60 miliardi di dollari per Alphabet) mentre quelle di Meta si sono contratte del -4% (incasso da 31,2 miliardi di dollari).

Il main business delle vendite rallenta

Partiamo, però, dal main business: le vendite online. Nel complesso l’aumento del 9% non soddisfa l’azienda e gli investitori perché il fatturato di 149,2 miliardi di dollari viene comunque considerato insufficiente. O quantomeno inferiore alle attese (ed è il motivo per cui in borsa regna la cautela). Non preoccupa tanto il volume ma la sensazione di trovarsi in una sostanziale fase di stallo.

La pubblicità funziona ma le attese erano superiori

Passiamo, ora, alla pubblicità che cresce in modo significativo anche se le attese erano persino superiori. “Il terzo trimestre estivo era di ripresa ma nel quarto trimestre ci si aspettava qualcosa di più anche per il traino del Prime Day di ottobre che avrebbe dovuto essere più considerevole. La pubblicità non ha aiutato quanto avrebbe potuto la vendita al dettaglio: aree che per Amazon sono quantomai concatenate” la riflessione di Andrew Lipsman, analista di Insider Intelligence.

Lo sport di Prime Video come prodotto di punta

Tra i prodotti che permettono comunque una crescita costante troviamo Prime Video. In particolare lo sport. La Champions League in Italia e le esclusive Nfl negli Stati Uniti per le partite del giovedì sera. Di fatto 15 big match con spazi che vengono sempre più tagliati su misura dello spettatore singolo sviluppando pure nuove tecnologie. A picchiare verso il basso, invece, è la divisione cloud (Aws) di cui Amazon è uno dei due player principali su scala mondiale (assieme a Microsoft). Qui i ricavi sono cresciuti del 20%: un dato che può anche sembrare positivo non fosse che si tratta della metà di quello ottenuto l’anno scorso e molto più basso rispetto alle attese degli analisti. Il margine operativo dell’azienda (il reddito calcolato solo sulle attività gestionali senza interessi, investimenti e altri fattori di bilancio) è pari a 2,7 miliardi con una contrazione di 800 milioni rispetto ad un anno fa. Amazon è sempre solida ma qualche crepa, fuori dal muro delle pubblicità, si inizia a vedere.

Ci leggiamo presto!

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