A seguito di nuove norme sulla privacy nell’ambito del marketing mobile e dopo un anno dall’introduzione del ATT di Apple, AppsFlyer ha svolto una ricerca a livello nazionale e internazionale sulla condivisione di dati e sulla profilazione delle proprie attività online
La piattaforma AppsFlyer ha condotto e pubblicato ”ATT – One Year On”, uno studio svolto sull’impatto che l’App Tracking Transparency (ATT, un sistema che chiede il consenso all’utente di tracciare i dati per fini pubblicitari sia in app che in web) di Apple ha avuto sulla misurazione, sui budget e sulle entrate derivanti dalla spesa nel mobile marketing.
A distanza di un anno e dopo il rafforzamento del framework, l’adozione dell’ATT è ormai diffusa anche qui in Italia. Nell’ultimo anno sono cresciuti anche i tassi di opt-in, ossia il numero di azioni e consensi da parte dell’utente a ricevere informazioni via e-mail (come, ad esempio, l’iscrizione a una newsletter) riguardo un determinato contenuto di suo interesse. L’azienda ha osservato, infatti, come quasi un utente su due davanti al prompt sceglie di premere il pulsante ‘Consenti’, autorizzando in questo modo la condivisione dei propri dati e la profilazione delle proprie attività online. La visibilità data a questo avvio di comando non ha quindi impatto negativo sulla user experience, come temevano i mobile marketer.
COS’È APPSFLYER?
AppsFlyer è una piattaforma SaaS (Software as a Service) di analisi e attribuzione del marketing mobile, fondata nel 2011 con sede in California. La società aiuta i brand a gestire al meglio il proprio business e i propri clienti attraverso tecnologie di misurazione, analisi, protezione dalle frodi ed engagement, innovative e rispettose della privacy.
Tra i suoi clienti possiamo trovare tanti brand internazionali, come ad esempio Nike, TikTok, eBay e HBO.
In media, l’azienda consente a migliaia di creator e più di 9.000 partner tecnologici di creare relazioni migliori e più significative con la propria clientela e target.
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LO STUDIO
Il rapporto “ATT – One Year On” di AppsFlyer è stato calcolato su un totale di 4,9 miliardi di app iOS non organiche, 4,6 mila app iOS che hanno implementato ATT con almeno 100 sessioni day 7 e 2,6 mila app iOS con almeno 5 mila installazioni attribuite dallo SKAdNetwork (metodo aggregato per misurare le attribuzioni delle campagne pubblicitarie mobili sulle app iOS nel totale rispetto della privacy) per trimestre.
Dall’analisi si evince che in Italia il tasso di consenso ATT è stato del 37% per le app gaming e del 42% per tutte le altre applicazioni presenti nel web. A livello globale, si osserva che il consenso è più alto del 30% nei Paesi in via di sviluppo, in particolare nel Sud-Est asiatico. Questi dati sono dovuti al fatto che la sensibilità e la consapevolezza in termini di privacy e sicurezza online è significativamente maggiore nei mercati più sviluppati. In Francia, però, il tasso è stato del 35% più alto rispetto agli altri Paesi dell’Europa occidentale.
AppsFlyer ha analizzato anche le tendenze globali a seguito delle nuove norme sulla privacy nell’ambito del marketing mobile. Le installazioni non organiche (NOI) di iOS, nonostante un calo iniziale, sono aumentate del 7% in un anno. Un risultato buono ma non ottimale, diversamente da quello registrato da Android che, è cresciuto 4 volte più velocemente arrivando a un aumento totale del 28%. La capacità di misurare le installazioni non organiche su iOS è notevolmente migliorata negli ultimi sei mesi grazie all’adozione dello SKAdNetwork, all’innovazione delle metriche di misurazione e alla maggiore fiducia dei marketer nella loro capacità di valutazione e calcolo per le campagne iOS.
I budget sono rimasti al di sotto del 9% rispetto all’anno scorso ma, successivamente a un calo registrato nel terzo trimestre del 2021, risultano aumentati del 65% negli ultimi sei mesi, guidati da un’impennata del costo dei media. Il costo per installazione (CPI, addebitamento all’azienda di una tariffa a ogni installazione dell’app, a seguito di annunci digitali) in iOS ha registrato una lieve diminuzione del 3% dal quarto trimestre 2021 al primo trimestre 2022, dopo un forte aumento del 58% tra il primo e il terzo trimestre l’anno passato. Il picco iniziale nel 2021 era dovuto al sostanziale aumento del costo dei media in iOS, che ha spinto i budget verso l’alto nonostante il numero inferiore di installazioni non organiche. Il CPI è aumentato del 15% nel terzo trimestre, e successivamente di un altro 20% nel quarto, stabilizzandosi nel primo trimestre del 2022. Le media source hanno migliorato, grazie allo SKAdNetwork, le capacità di modellazione della conversione per prevedere meglio l’impatto grazie alla maggior limitazione data ai dati post-installazione.
Si registra, infine, una diminuzione del 30% del tasso Identifier for Advertisers (IDFA, identificatore usato per targetizzare pubblicità personalizzata a tutti gli utenti in possesso di un dispositivo Apple) a seconda che il messaggio ATT venga mostrato al primo lancio dell’app oppure due ore dopo. Le applicazioni, infatti, possono controllare quando mostrare il prompt e questo può avere un impatto significativo sui tassi di opt-in. I dati raccolti mostrano, infatti, come il consenso negli utenti sia maggiore al momento dell’apertura di un’applicazione, probabilmente proprio quando sono mostrate le altre notifiche in-app di lancio.
Ci leggiamo presto!