Dopo la Gen Z, arriva la Generazione Alpha (e occorre essere pronti)

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8 Febbraio 2023
Tocca mettersi comodi

Giovanissimi, il più grande frequenta il primo anno di scuola media, eppure tremendamente influenti: comprendere la Gen Alpha vuol dire accaparrarsi la più grande generazione mai nata. Vi spieghiamo in che senso nell’approfondimento di oggi.

È la generazione più popolosa della storia, si stima che nel 2025 se ne conteranno più di 2 miliardi: i fratelli minori della Generazione Z nascono dal 2010, insieme all’iPad e Instagram, e comprendono i futuri nati nel 2024.

L’etichetta di Generazione Alpha viene coniata dal sociologo Mark McCrindle, una delle voci più autorevoli sul tema, e la stessa nomenclatura preannuncia la carica di aspettative che si riversa su questa porzione di popolazione. Arrivati alla lettera Z, di Gen Z, McCrindle ha deciso di utilizzare l’alfabeto greco per creare una reale cesura col passato anziché tornare alla lettera A o creare etichette fallaci basate su eventi riguardanti solo una parte della generazione analizzata, come accaduto per i Baby Boomer (uno spunto avrebbe potuto essere Gen-C, come Covid-19).

Si tratta di una demografica ancora molto giovane ma ampiamente presente nelle analisi di brand e marketer che cercano di anticipare le tendenze future e i tratti salienti di una popolazione di cui conosciamo ancora poco. Ogni tentativo in questo senso però si risolve in pura speculazione, molto cara a una narrativa sempre in cerca dell’argomento successivo su cui costruire aspettative ed entusiasmi.

Perché se è vero che la Generazione Alpha appartiene all’avvenire, il suo studio non può essere solo declinato al futuro ma deve riguardare anche il presente: se non li si comprende ora si rischia di arrivare troppo tardi.

Tecnologia in culla

Nati e cresciuti circondati da schermi e dall’accesso a Internet, sia per motivi legati all’istruzione che per svago, l’approccio alla tecnologia risulta unico fin dai primi anni di vita. Data la giovanissima età, molti Alpha non sanno ancora scrivere e leggere quando iniziano ad approcciarsi ai device, sviluppando così le loro prime tendenze di utilizzo: comandi vocali e contenuti audiovisivi sono infatti le due feature tecnologiche preferite.

Inevitabilmente le influenze di consumo che subiscono riguardano principalmente video-influencer (su social come TikTok e YouTube): ogni piattaforma di co-creazione rappresenta il modo migliore di interagire sia con i brand che tra pari.

Bisogna distinguere però l’esperienza delle generazioni precedenti: il tempo trascorso davanti allo schermo non è totalmente passivo e lo dimostra l’utilizzo massiccio di piattaforme di gaming e metaverso come Roblox in cui costruire una rete sociale ma anche realtà parallele.

In quest’ottica, i brand, soprattutto rivolgendosi a una demografica molto giovane, devono capire come sfruttare la tecnologia per creare contenuti promozionali attivi in cui rendere partecipe il target a cui si rivolgono. A tal proposito, lo sviluppo di strategie che comprendono gaming e web3 si rivelano un’ottima scelta considerando i genitori Millennial, protagonisti della prima transizione tecnologica determinata appunto anche dal successo dei primi videogiochi.

Credits: Roblox

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Come cambia la pubblicità

Le informazioni di cui disponiamo al momento sono sufficienti a capire, almeno a grandi linee, con quale tipo di consumatore il mercato deve confrontarsi. Sebbene, per ovvie ragioni d’età, la Generazione Alpha non detenga alcun tipo di potere finanziario concreto, il suo potere d’influenza sugli acquisti è invece di grande portata.

Un discorso simile è stato fatto con i Gen Z, con cui condividono molti tratti, ma a differenziare realmente le due generazioni è il modo in cui gli Alpha sviluppano preferenze di consumo.

Se per molti prima di loro, il regalo di Natale tanto richiesto veniva visto per la prima volta in TV, lo streaming e gli adv skippabili cambiano il modo in cui questi giovanissimi fanno esperienza della pubblicità online. Il valore di raccomandazione si fonda sul rapporto con i promotori e non sul prestigio del prodotto in sé.

Questa percezione, testimoniata dai Tweens ovvero i giovani tra gli 8 e i 12 anni, è frutto di un consumo digitale che avviene prevalentemente in solitaria o tra pari in cui i protagonisti dei contenuti sono principalmente appartenenti alla Generazione Z ma non solo.

L’importanza dei piccoli content creator, soprattutto nel mercato dei giocattoli, è simboleggiata dai Kid-YouTuber come Ryan Kajii di Ryan’s World: un canale YouTube in cui lo stesso protagonista condivide principalmente recensioni di giocattoli per una stima di fatturato annuo di 30 milioni di dollari generati grazie a quasi 35 milioni di utenti iscritti. 

Lo YouTuber Ryan Kaji, il recensore di giocattoli più famoso al mondo. Image credits: Yahoo Notizie

La generazione più informata

I Gen Alpha si apprestano ad essere una generazione con molte informazioni a disposizione tanto che alcune stime la indicano come la più istruita di sempre. Non si tratta solo accumulo di conoscenze e istruzione ma anche di consapevolezza.

Come la Generazione Z, anche gli Alpha sono spettatori attivi di un mondo in mutamento avendo vissuto una pandemia e testimoniando l’inarrestabile progresso tecnologico, lo squilibrio politico globale e il cambiamento climatico.

Tutti questi grandi eventi, e quelli che verranno, non sono solo vissuti ma possono essere compresi da più fonti a portata di click che rendono impossibile quel distacco che separava gli argomenti “da grandi” da quelli di cui i piccoli potevano discutere.

Gli Alpha, come la generazione che li precede, ha già bisogno di risposte e soluzioni concrete con la conseguente necessità per i brand di sostenere le cause importanti per i loro consumatori in modo autentico e trasparente, talvolta ponendosi come educatori o creando opportunità di collaborazione.

La grande disponibilità di dati e informazioni comporta anche una scelta più ampia, per questo diventa fondamentale riuscire a fidelizzare i consumatori il prima possibile conoscendone le caratteristiche.

Il web: un posto sicuro

Con la Generazione Alpha si chiude il gap tecnologico: gli Alpha sono i primi consumatori della storia figli di nativi digitali. I genitori Millennial, conoscendo in prima persona i rudimenti del web, ne comprendono i rischi e benefici, riuscendo a guidare meglio gli avventori più piccoli e di conseguenza indicando loro le realtà più “sicure” anziché allontanarli dai prodotti con diffidenza.

Questo aspetto è di fondamentale importanza per i brand che desiderano fare gli interessi di figli e genitori: proprio a loro viene e verrà chiesto un maggiore impegno in termini di giustizia sociale ma anche di tutela dell’ambiente online.

La sicurezza digitale in questo senso riguarda diversi aspetti: dalla raccolta e utilizzo dei dati fino al tipo di informazioni che vengono immesse in rete e i filtri con cui vengono selezionate. Perché se è vero che l’accesso ad internet fornisce prospettive più ampie, esistono anche gli effetti collaterali degli algoritmi che abitano gli ambienti preferiti dei più piccoli.

Un chiaro esempio di impegno coerente alle esigenze educative lo insegnano le piattaforme social che hanno sviluppato sistemi di parental control, disegnando realtà ad hoc come YouTube Kids o il progetto di Instagram Kids tristemente fallito.

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Investire nel presente

Conoscere i Gen Alpha ora non assicura un vantaggio economico immediato, al massimo può aiutare nello sfruttare il loro potere di influenza sugli acquisti familiari. Tuttavia si tratta di analizzare prodotti e web culture da una prospettiva diversa.

I giovanissimi di oggi conoscono e conosceranno un mondo totalmente diverso perciò comprendere i loro ragionamenti e interessi è l’unico modo per poter sviluppare un linguaggio comune e instaurare un dialogo. Farlo nel futuro, e si parla di meno di dieci anni affinché buona parte acquisisca potere economico, vorrebbe dire essere in ritardo.

I cambiamenti che questa generazione porta si estendono alle logiche di consumo, pur comprendendole: la maggior parte di loro nascerà in Asia, svolgerà lavori che non esistono ancora e i più fortunati potrebbero vedere un nuovo millennio.

Studiare e ascoltare gli Alpha fin da ora, senza caricare di aspettative una demografica attualmente troppo giovane, permette di mantenere un filo diretto sano e rispettoso con una generazione che non solo ascolterà i brand ma vorrà anche ribattere.

Ci leggiamo presto!

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