I social hanno dei ritmi di cambiamento frenetici e ogni anno può portare ad alcune rivoluzioni. Da Tik Tok leader mondiale fino al metaverso passando per il peso degli influencer e innovativi canali di vendita .
Tik Tok vincerà e non ci metterà nemmeno molto. Entro il 2022 sarà il leader tra tutti i social network mondiali. A sostenerlo è il colosso internazionale della customer intelligence Talkwalker che, come ogni anno, ha elaborato i trend dei social media in arrivo con il nuovo anno.
Così, mentre Facebook si alambicca sul rebranding dell’azienda cappello, Tik Tok ha messo la freccia: ticchettando rumorosamente verso la corsia di sorpasso. “La pandemia è stata decisiva – spiega Francesco Turco, marketing executive di Talkwalker – perché ha garantito un cambio di marcia a Tik Tok. Dal 2019 le conversazioni sul social cinese hanno avuto un’impennata globale del 61% rispetto alle rilevazioni precedenti portando l’applicazione a superare insieme a Facebook i 3 miliardi di download. Uniche al mondo”. A proposito, avete visto la nuova rubrica Digitips dedicata alle nuove tecnologie? Qui trovate l’ultima uscita con sfiziosità su Google, Snapchat e Direct Mail.
COSA SIGNIFICA QUESTA STAFFETTA?
Il cambio al vertice mondiale, naturalmente, ha una valenza statistica ma anche riflessi molto ampi: dal concreto quotidiano nel pensare a un post fino ai delicati equilibri geopolitici. Chiunque abbia frequentato Tik Tok, infatti, saprà che il modo di comunicare del social cinese è assolutamente specifico (un po’ come Instagram e con molta meno versatilità rispetto a Facebook).
Una struttura che rende molto complicata l’informazione (quasi impossibile quella approfondita) ma mette in crisi pure il tradizionale concetto di spot. Su Tik Tok non si parla come in televisione, ovviamente. Aziende e singoli individui saranno chiamati a trovare un loro linguaggio in un mondo che molti considerano ancora poco più di una planetaria balera per adolescenti. Intanto Instagram e Reddit si sono ispirati in modo quasi clamoroso a Tik Tok per Reels e video.
Eppure, nonostante tutto questo, la diffidenza dei marketer sull’investimento in senso stretto è ancora palpabile: “Il 68% di loro – spiega Michael Stelzner di Social Media Examinator – non ha previsto di usare Tik Tok per il marketing nel 2021 ma il 32% si è detto molto interessato a conoscere la piattaforma”.
Se vogliamo la grande verità di questa novità, oltre i nomi, è che la gente passerà sempre più tempo sui social ma impiegandone sempre meno a commentare il lavoro di altri. Che significa? Che siamo tutti più creator e Tik Tok dovrà trovare il modi di remunerare meglio la creazione se non vuole fare come la stella cometa. Non a caso i team di sviluppo sono al lavoro per strutturare un canale di vendita e di monetizzazione interna al social.
I SOCIAL COME NEGOZI
Uno sviluppo già evidente che si rafforzerà in generale è sicuramente il rafforzamento dei social come concreto canale di vendita (quindi non solo promozionale). Pubblicità-carrello-acquisto con pagamento: tutto senza mai uscire dalla applicazione. Un assetto che renderà ancora più decisivo il peso degli influencer in un funnel che, ipoteticamente, diventa sempre più ristretto. “Il 69% dei responsabili marketing prevede di incrementare gli investimenti sugli influencer Instagram”.
Tuttavia non conterà più soltanto il numero di follower ma la capacità di creare contenuti capaci di stimolare reazioni. Tutto con una narrazione che sia nella giusta direzione del brand. Qualità che vanno, fortunatamente, ben oltre l’audience ipotetica strizzando quasi l’occhio ad un brand journalism di qualità.
LO SHOPPERTAINMENT PER CLIENTATORI
Occhio al neologismo: tutto questo potenzierà lo shoppertainment. Praticamente la capacità di creare post di intrattenimento finalizzati, però, alla vendita immediata si un prodotto sul social. “Da una parte ti diverto e dall’altra ti faccio spendere”. Forzando l’italiano potremmo dire che i brand si rivolgeranno sempre più a clientatori: clienti+spettatori.
D’altronde il 48% delle persone afferma di essere più che disposta ad acquistare un prodotto che ha visto pubblicizzato durante la navigazione sui social. Non solo il 70% degli appassionati di shopping ammette di entrare su Instagram per scoprire nuovi prodotti (e qui la qualità della foto diventa determinante, serve nemmeno sottolinearlo). Attenzione, tuttavia, che il giro di vite di Google sui cookie porterà, come in un sistema di vasi comunicanti, al progressivo svuotamento dei cookie stessi per tornare ad una maggiore attenzione all’ads più classica.
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COSA POSTARE SUI SOCIAL?
Una delle pochissime verità granitiche sul mondo dei social è che un articolo non potrà mai darvi una risposta univoca a questa domanda. Si possono, però, rispettare alcuni trend come quello, macroscopico, del coinvolgimento che le varie tipologie di post sono in grado di creare.
Il coinvolgimento, dunque, vede le fotografie scatenare il triplo delle reazioni del solo testo. Nel mezzo ci stanno i video che, tuttavia, convincono l’84% delle persone ad abbonarsi ad un servizio. È altrettanto ovvio che una foto scadente determinerà meno engagement di un testo meraviglioso quindi il fattore qualità rimane, fortunatamente, dirimente. Occhio alla crescita sensibile dei contenuti audio (Clubhouse e Twitter Spaces siete voi?). Vale la pena spulciarsi i dati sui podcast 2021 elaborati da Ipsos.
Prendiamo un altro dato: il 64% delle persone ammette di cercare le ultime notizie sui social. Attenzione che non significa che le voglia per forza dai profili delle testate registrate. Ogni pagina o player, dunque, può (anzi, deve) essere anche informativa cercando con ossessione di essere credibile, fattuale e rigorosa. Nel suo ambito ovviamente.
E SE LA RETE FOSSE INTERNA?
Se i social rappresentano sicuramente il futuro perchè non pensare di crearne uno ad uso (e controllo) diretto? E’ esattamente quello a cui stanno pensando i brand. Il primo passo sarà, apparentemente, un passo indietro. All’interno delle singole applicazioni, infatti, spunteranno forum dedicati ai propri utenti sviluppando un’interazione controllata in uno spazio digitale di proprietà del brand stesso. Praticamente creare un gruppo Facebook senza essere su Facebook utilizzando lo strumento, al momento più vetusto, dei forum.
IL METAVERSO
Eccolo qui il neologismo molto marketing chic degli ultimi giorni. Cosa è esattamente? Semplicemente una amalgama del mondo reale con la realtà aumentata e quella digitale. La creazione di spazi sempre più sofisticati dove il digitale si confonde con il reale. Un esempio? L’idea di fare un aperitivo tutti insieme collegati da device all’interno di uno spazio digitale costruito nel dettaglio. Magari proprio all’interno di un bar vero e proprio con il supporto della realtà aumentata.
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IL METODO TALKWALKER
Il metodo con cui Talkwalker elabora queste previsioni è particolare perché basato su una piattaforma di intelligenza artificiale attraverso una tecnologia di proprietà dell’azienda. Di fatto le conversazioni su tutti i media (inclusi siti web, social, blog e singoli commenti) vengono passati al setaccio per stilare una lista di quelli che saranno in trend più in voga.
L’analisi del sentiment (banalmente il tono dei commenti compresi ironia e sarcasmo) ha una precisione del 90%. Di per sé, insomma, Talkwalker si occupa prioritariamente di capire cosa circolerà sui social il prossimo anno.
L’unico prodotto informativo che pare non conoscere alcuna crisi. Mai.
Ci leggiamo presto!