Negli ultimi giorni il brand tedesco Puma si è trovato sotto i riflettori dei media per alcuni cambiamenti nel mondo del calcio italiano tra matrimoni e addii. Sono due le notizie ufficiali: l’ingresso come sponsor nella Serie A Tim e la fine dell’era passata assieme alla Nazionale.
Il noto brand di sportswear Nike ha ceduto il posto a Puma come partner tecnico della prossima stagione calcistica del campionato nostrano.
L’azienda originaria di Herzogenaurach si occuperá di fornire palloni per le competizioni Serie A Tim, Primavera I TimVision, Coppa Italia Frecciarossa e Supercoppa Frecciarossa. L’amministratore delegato della Lega Serie A Luigi De Cervio si è definito “orgoglioso di annunciare questa nuova partnership” che aumenta sempre di piú la presenza del marchio nel panorama calcistico. Puma, infatti, è già legata in Italia al Milan e al Sassuolo.
A livello internazionale, invece, si è posizionata come sponsor tecnico di squadre importanti come Manchester City, Borussia Dortmund e Olympique Marseille. Il brand, nel tempo, è riuscito a siglare partnership anche con testimonial di rilievo come Neymar, Agüero e Buffon. Curiosa la collaborazione con l’allenatore Pep Guardiola che si è occupato dello sviluppo di linee di abbigliamento e calzature sportive.
Innovativa la formula che nel 2015 portò Antonio Conte sulla panchina italiana proprio grazie a Puma, che si è occupata di coprire parte dei costi dello stipendio aiutando economicamente la Federazione con una formula mai vista prima.
PUMA, NON TUTTE LE STORIE HANNO IL LIETO FINE

Il 9 marzo Adidas ha confermato una partnership a lungo termine” con gli Azzurri per la fornitura di divise a partire dal 1° gennaio 2023. E’ subentrata proprio al posto di Puma rimasta al fianco della Nazionale per diciannove anni, anche durante il Mondiale del 2006 che l’ha vista sponsor ufficiale sia della vincente rappresentativa guidata da Lippi, sia del torneo organizzato in Germania.
Fondata da Adolf Dassler, Adidas è la “sorella competitor” di Puma: parenti nel vero senso della parola, perchè Puma nacque da Rudolf Dassler.
Per Adidas si tratta di un’altra ottima occasione: il brand, negli anni, ha siglato accordi di partnership con federazioni calcistiche come Fifa e Uefa (assieme agli eventi che ne derivano), team nazionali come Spagna, Argentina e Belgio e club di rilievo tra cui Bayern Monaco, Real Madrid, Arsenal e Juventus. Tra i testimonial del marchio vi è anche il vincitore del Pallone D’Oro Lionel Messi.
Stando a quanto riportato sul sito ufficiale di Adidas “il marchio si sforza di aumentare la sua posizione di leadership nel calcio creando continuamente i migliori prodotti del settore e sfruttando appieno il suo eccezionale portafoglio di partner di marketing sportivo”. Gli Azzurri hanno anche un valore aggiunto: dopo la vittoria di Euro 2020, secondo i dati diffusi dalla start-up Witailer, solo su Amazon la categoria Sport e Tempo libero è diventata la terza più cercata in assoluto con il 10% del totale delle ricerche e, l’espressione “maglia Italia Europei 2021” si è guadagnata il posto di 235esimo termine più ricercato dagli utenti su Amazon Italia. Non finisce qui, sempre nel periodo indicato, la divisa del Tricolore si è aggiudicata il primo posto per articolo più cliccato nella sottocategoria “abbigliamento da calcio per tifosi”.
La competizione per i naming rights dei colossi dello sportstwear si fa sempre più accentuata: la presenza del nome su divise o palloni assicura visibilità alle aziende e, inoltre, comprende altri vantaggi d’immagine e di mercato oltre che alla possibilità di creare eventi ad-hoc, mirati a raggiungere nuovi potenziali consumatori attivi del marchio e/o a consolidare il rapporto con quelli già fidelizzati.
Ci leggiamo presto!