Burger King e il panino ammuffito: genio o follia? Ecco la risposta

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2 Marzo 2020
Silenzia il telefono

Durante l’anno ci capita spesso di imbatterci, tra le tante campagne pubblicitarie in circolazione, in alcune creatività che invertono il trend, cambiano rotta, insomma che ci fanno dire “Ma l’hanno fatto davvero?”

Burger King è uno di quei brand, e negli anni ci ha abituato alle epiche battaglie con McDonald’s a suon di campagne pubblicitarie, colpi creativi e tanta ironia.

Come dimenticare Halloween 2017, quando l’azienda decise di travestire uno dei suoi ristoranti da McDonald’s per spaventare i suoi clienti, salvo poi rassicurarli una volta aperta la scatola del panino con un “BOOOOH! Stiamo scherzando, continueremo a cuocere i nostri hamburger con il fuoco” (critica velata ai metodi di cottura degli hamburgers del diretto competitor).

Insomma la celebre catena internazionale di Fast Food ci ha sempre abituato a roboanti trovate pubblicitarie, e pochi giorni fa ha lanciato una campagna che sta facendo molto parlare di sè.

Il motivo per cui se ne parla è che crea 2 netti schieramenti: chi trova questa idea geniale e chi invece ha già promesso di non andare più in nessun fast food.

Genio o follia? Proviamo a scoprirlo analizzandola.

La bellezza di nessun conservante artificiale – La campagna Burger King

Quella che molti cittadini americani si sono trovati di fronte camminando per le vie della propria città, non è sicuramente una campagna che può “ingolosire”, anzi.
Burger King, su iniziativa del suo CMO Ferdinando Machado, ha deciso di lanciare sul mercato il nuovo panino Whopper senza conservanti, sicuramente una rivoluzione nel mondo delle catene fast food, molto spesso accusate o etichettate di somministrare ai loro clienti prodotti alimentari ricchi di conservanti per consentirne un lungo utilizzo nel tempo.
Nessuno si sarebbe aspettato però che per farlo, il diretto concorrente di McDonalds, scegliesse un approccio così “diretto”.

https://www.youtube.com/watch?v=oSDC4C3_16Y

Il video di lancio della campagna “The Modly Whopper” infatti, a cui sono seguiti cartelloni su strada e post sui social media, mostra un time-lapse di 40 secondi in cui il famoso panino Whopper viene preparato e lasciato in una stanza davanti alla telecamera per 34 giorni.

Il risultato, come avete visto, è un panino che lentamente si ammuffisce, dimostrando che gli ingredienti utilizzati per prepararlo erano freschi e genuini.

Dalla perfezione alla muffa: una scelta coraggiosa

Una scelta a dir poco coraggiosa quella di Burger King, che in 40 secondi passa dalla perfezione del suo panino, invitante e succulento, al deterioramento più totale, che quasi ti fa pentire di aver cliccato play sul video.

Ma allora perchè ha funzionato?

Sì, in meno di 48 ore il video lanciato su youtube ha ricevuto 1,7 milioni di views da tutto il mondo, e altrettanto eco ha avuto il tam tam sui social che ne è derivato.

Il motivo è la rottura degli schemi: il nostro occhio abituato a vedere le pubblicità nel mondo food con immagini di cibi perfetti, famiglie intorno al tavolo felici e affamate, è stato paralizzato per l’effetto contrario. Tutto quello che non ci saremmo aspettati di vedere si è invece palesato.
Una catena di ristoranti che si fa pubblicità mostrando il suo panino ammuffito? Una follia!

Però l’abbiamo guardato tutti, fino all’ultimo secondo, ne abbiamo parlato (anche male) e alla fine abbiamo compreso: la bellezza naturale e genuina di un prodotto fresco è la stessa di un fiore appena comprato. Il suo profumo con il tempo svanisce, i suoi petali si piegano e cadono.

Panino ammuffito: genio o follia?

Rispondere a questa domanda in modo scientifico sarebbe impossibile, e chi si schiera da una parte o l’altra, si perde tutto il bello della creatività di questa campagna.
La risposta secondo me è entrambi, e vi spiego perchè:

La campagna di Burger King è folle, perchè è così forte, dirompente e nuova, che l’azienda si è presa un bel rischio di essere fraintesa, o comunque di generare l’effetto contrario: ogni volta che passerò davanti ad un Burger King non mi verrà in mente che i suoi prodotti sono genuini, ma l’immagine di un hamburger ammuffito. Probabilmente cambierò strada e ristorante.

La campagna di Burger King è geniale, perchè potrebbe aprire un nuovo trend pubblicitario: nonostante non sia la prima azienda a pensarci, Burger King ha avuto coraggio nello sradicarsi dal concetto di pubblicità idealizzata.Per una volta, lo stereotipo del panino perfetto, con la verdura fresca, le patatine fritte e una bella bibita ghiacciata, ha lasciato spazio alla verità.La verità è che un panino fatto con ingredienti freschi con il tempo ammuffisce.
L’azienda stringe un patto con il consumatore, mettendosi a nudo davanti all’evidenza che la bellezza non ha bisogno di nessun conservante artificiale.

Chissà che questa sia una campagna apripista verso un rapporto più sincero tra brand e cliente: raccontare la realtà del prodotto per quello che è, senza fronzoli.

Una scelta che in un primo momento potrebbe sembrare controproducente, ma che nel tempo potrebbe dare grandi risultati.

McDonalds è avvisata, attendiamo una risposta senza conservanti.

La mia riflessione si conclude con un’iniezione di autostima per tutti: ognuno di noi ha un pubblico pronto ad ascoltarci, ognuno di noi potrebbe essere alla ribalta sui social da un momento all’altro.
Approfittiamo di questa visibilità per aiutare le persone, non per confonderle.

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