Parte la campagna di tesseramento di Assoinfluencer, l’associazione di Jacopo Ierussi e Valentina Salonia, che mira a valorizzare e tutelare il lavoro degli influencer e dei creators digitali
Sono 350 mila persone solo in Italia (per un valore di mercato di 280 milioni di euro) le professionalità ad oggi identificate sotto i nomi comuni influencer e content creator.
Il lavoro di queste (ormai non più così nuove) figure professionali necessita di essere tutelato tanto quanto le altre attività ed è con questo intento che Assoinfluencer in questi giorni sta lanciando la propria campagna di tesseramento.
Cosa è Assoinfluencer?
Assoinfluencer nasce nel 2018 da un’idea di Jacopo Ierussi e Valentina Salonia, con l’obiettivo di supportare da un lato e regolamentare dall’altro una categoria professionale in ascesa, ma ancora poco tutelata sul piano legale: quella degli influencer.
L’associazione, che nel 2021 ha fatto sentire la sua voce anche in Parlamento, sta per lanciare la sua campagna associativa, che vedrà la creazione di un vero e proprio sindacato a rappresentazione delle diverse figure professionali riconoscibili come influencer e content creator: dagli youtuber ai podcaster, dagli streamer agli instagrammer, fino ad arrivare ai cyber atleti.
“Quella dell’influencer è una figura nuova e che cambia tanto rapidamente quanto il mondo dei media”, spiega Jacopo Ierussi, founder e presidente dell’associazione. “I creator possono essere artisti e imprenditori, atleti e divulgatori, ma sono sempre professionisti, capaci di produrre valore attraverso competenze e strumenti specifici. E in quanto professionisti, in un mercato ancora non regolato, ciò che fino ad oggi è mancato è esattamente una realtà che ne tutelasse diritti e interessi: Assoinfluencer è nata proprio per rispondere a questa esigenza”.
Networking, tutela legale e fiscale, formazione e divulgazione, difesa dei compensi e rappresentanza istituzionale sono le principali aree di interesse del sindacato che ha già ottenuto piccole soddisfazioni: “In questi primi anni di posizionamento, abbiamo partecipato all’indagine conoscitiva in Parlamento che ha portato all’approvazione dell’Emendamento Creators nella Legge sulla Concorrenza 2021”, racconta Ierussi, spiegando l’impegno dell’associazione per l’approvazione dell’emendamento che ha portato il Governo a riconoscere la figura dei content creator.
Il sindacato ha, inoltre, creato un Comitato Promotore composto dai creator per i creator, con alcuni nomi noti della scena come Angelo Greco, Luis Sal o Arianna Chieli, nell’ottica di mettere in luce le problematiche di una categoria non tutelata e, spesso, non considerata come le altre.
I brand investono negli influencer
La necessità di regolamentare il lavoro dei creator e le dinamiche che ne conseguono deriva da una sempre più viva attenzione nei confronti del fenomeno.
Quello che emerge dall’Influencer Marketing 2022, evento ideato da UPA che tenta di fare il punto su questa leva di comunicazione, è che gli investimenti in tal senso sono sempre più elevati e consistenti.
L’81% delle aziende, infatti, fa ricorso all’influencer marketing, principalmente allo scopo di raggiungere nuovi segmenti di consumatori, migliorare l’engagement o accrescere la brand equity.
Toluna, a questo proposito, ha condotto una ricerca su un panel di mille individui che seguono almeno un influencer, i cui risultati sono stati presentati in apertura del convegno. Il 64% degli intervistati apprezza che un influencer di cui è follower racconti i benefici dei prodotti e servizi che prova, il 50% che sponsorizzi dei prodotti, il 46% che venda qualcosa in prima persona sui social. Inoltre, il 49% del campione ha già acquistato prodotti proposti da influencer e il 47% dichiara che comprerebbe prodotti di una marca creata dall’influencer preferito.
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Oltre a essere percepiti come divulgatori di novità in merito a marche e trend, gli influencer possono dunque avere un impatto importante sulle decisioni di acquisto fungendo da media e produttori allo stesso tempo. Il fatto che sia un lavoro che prevede dinamiche differenti o che esca dai limiti dell’ordinario, non esclude il riconoscimento del diritto e della tutela. Con questo presupposto, dunque, Assoinfluencer porta avanti una causa necessaria, evidenziando come una nuova professione abbia bisogno di nuove riflessioni.
Image credits cover: Medium
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