La professione di Content Creator sta per essere riconosciuta anche dalla legge

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19 Luglio 2022
Silenzia il telefono

Il 14 luglio è stata approvata una proposta di emendamento che dà il via alla regolamentazione della professione di creator digitale.

Lo scorso 29 giugno la Commissione Attività Produttive della Camera dei deputati ha ritenuto ammissibili le proposte di emendamento al DDL Concorrenza proposte dagli Onorevoli Valentina Barzotti, Vincenza Bruno Bossio e Felice Maurizio D’Ettore.

Web Marketing Festival protagonista della discussione

Le proposte di emendamento sono frutto di un dialogo tra istituzioni, esperti del settore e anche content creators in prima persona. In particolare, il Web Marketing Festival e i suoi esperti hanno fornito un terreno fertile per il confronto tra le diverse figure. Inoltre, proprio l’ideatore di WMF!, Cosmano Lombardo, è stato chiamato in audizione dalle istituzioni italiane per partecipare a fianco di altri esperti all’indagine conoscitiva, procedura di informazione del Parlamento volta ad acquisire notizie, informazioni e documenti utili alle attività delle Camere.

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Cosmano Lombardo sul palco del WMF! 2022 (Credit: Marketers Club)

Il documento finale riassuntivo dell’indagine è stato presentato in anteprima durante l’ultima edizione del WMF!, che si è svolto a RiminiFiera, con un intervento dell’Onorevole Barzotti.

L’intervento dell’On. Valentina Barzotti (Credit: WMF!)

Il documento fornisce un inquadramento storico della figura professionale del content creator, fin dai primi programmi per la monetizzazione dei video YouTube, e un’analisi della cosiddetta creator economy ovvero quell’economia che ha fare con la creazione di contenuti in generale, siano essi video, scritti o audio. Contiene anche una stima sul numero di creator digitali presenti in Italia e una sommaria distinzione tra i creativi digitali professionisti e amatoriali, oltre a un’ulteriore stima su quanto e come guadagnano i creativi digitali italiani. Quest’ultimo dato non è stato per nulla semplice da reperire, a conferma della necessità di una regolamentazione della professione.

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Quali sono le proposte di emendamento?

Le proposte di emendamento hanno i seguenti obiettivi:

– Individuare i requisiti minimi e le competenze professionali che devono possedere i creatori di contenuti digitali;

– Identificare gli obblighi minimi di controllo da parte delle piattaforme digitali da cui tali lavoratori dipendono;

– Riconoscere tutele e garanzie minime che i content creator italiani devono avere rispetto agli operatori del medesimo settore di altri Stati europei;

– Identificare l’adeguato status fiscale e il codice ATECO di riferimento;

– Individuare le forme contrattuali coerenti e congruenti con le rispettive competenze.

Approvazione ufficiale

 Il 14 luglio, le proposte di emendamento al ddl Concorrenza hanno ricevuto parere favorevole, facendo entrare ufficialmente l’emendamento “Content Creators” all’articolo 28 del DDL Concorrenza con la seguente riformulazione del governo:

Al comma 1, dopo la lettera l), aggiungere le seguenti:
l-bis) individuazione di specifiche categorie di controlli per i creatori di contenuti digitali, tenendo conto dell’attività economica svolta;
l-ter) previsione di meccanismi di risoluzione alternativa delle controversie tra creatori di contenuti digitali e relative piattaforme.

È previsto, quindi, un duplice impegno del Governo nell’includere questa nuova tipologia di lavoratore digitale all’interno del quadro normativo e nel costituire meccanismi di risoluzione delle controversie che possano rispondere velocemente alle problematiche che possono sorgere tra content creator e la piattaforma su cui operano.

“Un ringraziamento particolare va agli esponenti del Governo e del Parlamento che hanno ascoltato le istanze presentate dal WMF e del mondo Creator e compreso l’importanza della misura, in particolare all’On. Valentina Barzotti, all’On. Vincenza Bruno Bossio e all’On. Felice Maurizio D’Ettore che hanno proposto l’emendamento e che hanno portato nelle sedi istituzionali quanto condiviso nei diversi incontri con la nostra community. Il settore digital & tech può festeggiare il primo, importante passo verso il riconoscimento giuridico e fiscale di una delle nuove figure professionali che lo caratterizzano. Infatti, tutto ciò costituisce soprattutto la testa d’ariete per far comprendere ai vari organi istituzionali quanto sia importante innovare il mercato del lavoro. Il Paese continua a essere bloccato per gli eccessivi costi del lavoro e per meccanismi burocratici legati alla vecchia economia” ha dichiarato Cosmano Lombardo,  ideatore e chairman di WMF!.

È solo l’inizio

Si tratta di una vittoria per il settore digitale italiano e porterà significativi miglioramenti per i creatori di contenuti digitali. Questo risultato, però, costituisce anche un apripista verso una discussione più ampia per il riconoscimento delle dinamiche del settore digital & tech italiano.

Il team di esperti del WMF, infatti, è già al lavoro per continuare il suo impegno di dialogo nelle sedi istituzionali con proposte di regolamentazione e di intervento legislativo, individuate anche dal confronto con la sua community tra cui:

– Una riduzione dei costi del lavoro delle imprese del settore, per permettere maggiore competitività a livello internazionale in modo da attrarre professionisti stranieri e contrastare, soprattutto, la fuga dei talenti italiani;

– Porre le basi per costituire dei Contratti collettivi nazionali di lavoro (CCNL) per i lavoratori del settore che risponda alle esigenze di aziende e lavoratori;

– L’individuazione di meccanismi adeguati e innovativi che vadano al passo con le modalità organizzative aziendali attuali, trasversali e flessibili, lontane dal sistema di contratti di lavoro a livelli;

– La creazione di nuovi Codici Ateco per le diverse professionalità emerse in ambito digital & tech.

Ci leggiamo presto!

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Gazzetta PRO