Il software Kaspersky per la sicurezza dei propri dispositivi sta affrontando un periodo difficile per via della guerra e dei dubbi esistenti sulla sua affidabilità. C’è chi pensa sia un malware del governo russo, sarà vero?
La difficilissima situazione che ha investito l’Europa ormai tre settimane fa sta facendo sentire tutta la sua drammaticità sia a livello umanitario che in altri ambiti che (forse) inizialmente non erano stati considerati, almeno dal grande pubblico. La guerra tra Russia e Ucraina si sta combattendo sul campo, ma a differenza di tutti gli altri conflitti di cui abbiamo letto sui libri di storia, in questo sta assumendo una rilevanza di non poco conto l’aspetto che coinvolge la cybersicurezza. Ecco, quindi, che scoppia il caso Kaspersky: mentre nel mondo si diffonde il panico, proviamo a fare chiarezza.
COS’E KASPERSKY
Kaspersky Lab (questo il suo nome per esteso) è un’azienda nata in Russia nel 1997 che prende il nome dal suo fondatore, Evgenij Kasperskij. Si occupa di sicurezza informatica sviluppando l’omonimo antivirus proprietario e condividendo le proprie ricerche e scoperte con oltre 120 aziende in tutto il mondo, a cui vende anche parte del proprio codice. Il suo volume di affari è tale da renderla la terza azienda al mondo di software di sicurezza IT di consumo. La sede principale è a Mosca, ma le varie divisioni globali hanno comunque delle sedi distaccate. L’Europa fa capo a Londra, ma esiste anche una sede a Milano. Kaspersky è comunque un marchio presente in tutto il mondo con uffici in 11 nazioni.
Facciamo questa premessa perché è necessario comprendere come questo prodotto sia presente in maniera capillare e abbia ormai conquistato una posizione di mercato che lo pone, inevitabilmente, all’attenzione degli addetti ai lavori ma anche dei semplici utenti finali. A questo hanno contribuito anche delle sponsorship prestigiosissime con aziende di primo piano. Basti nominare la più famosa ovvero Ferrari, ma ve ne sono altre che spaziano in vari campi, dai campionati di scacchi allo spazio.
Avendo conseguito delle certificazioni di sicurezza che pochi altri concorrenti possono vantare di possedere, Kaspersky è l’antivirus che al momento è utilizzato nella quasi totalità della PA italiana. Allo stesso modo, ha conquistato posizioni di preminenza nelle amministrazioni pubbliche e nelle multinazionali di diversi paesi del mondo.
E’ AFFIDABILE?
I primi dubbi riguardo la trasparenza di questa azienda risalgono a qualche anno fa. Sembrerebbe che il polverone che sta riempiendo i giornali in questi giorni abbia delle radici antiche che, tuttavia, finora erano rimaste nascoste nelle pieghe delle pagine dedicate agli addetti ai lavori. Restiamo sui fatti: l’uso di Kaspersky è vietato negli ambienti governativi in America dal 2017, in Olanda dall’anno successivo. Nonostante l’azienda abbia dichiarato che la loro policy sia improntata alla massima chiarezza, gli scettici hanno sempre guardato a possibili implicazioni con enti governativi russi, in particolare il FSB (ex KGB, in pratica i servizi segreti). Il sospetto è che l’antivirus possa servire da “cavallo di Troia” per carpire informazioni da girare poi, in modo del tutto occulto, all’agenzia governativa. Kaspersky ha sempre seccamente smentito rafforzando la propria presenza in Europa anche a livello di infrastrutture e di conservazione delle informazioni.
In questo articolo viene spiegato come funziona un antivirus e la possibilità, del tutto teorica, che possa essere volutamente bucato. La domanda che ci si deve porre, però, è se sia possibile che questo accada.
LE SPONSORSHIP DI KASPERSKY
Come si può leggere nel sito ufficiale, la società ha intrapreso una serie di collaborazioni con varie aziende e professionisti in diversi campi, tra cui quello sportivo e quello scientifico.
SCUDERIA FERRARI
Collaborazione nata nel 2012 per fattori condivisi, ossia la passione, l’innovazione, la tecnologia all’avanguardia e il costante desiderio di successo.
Il team più storico e di successo della Formula 1 si è rivolto a Kaspersky per curare la sua cybersecurity. La società si è occupata di proteggere le aree tradizionali della tecnologia aziendale come endpoint, ERP e PLM. Tra le attività incluse negli accordi c’è anche la protezione del suo mondo digitale attraverso penetration test, valutazione delle vulnerabilità e threat intelligence per prevenire e combattere attacchi informatici, così da mantenere le prestazioni e la reputazione della Ferrari.
Attualmente l’accordo tra le due aziende è stato sospeso a causa della guerra. Per questo motivo, Ferrari ha sostituito il logo del software sui caschi con la dicitura “#essereFerrari” e in supporto al popolo ucraino ha aggiunto un adesivo contro la guerra.
il nuovo casco senza il logo di Kaspersky; credits: f1ingenerale.com I piloti di Formula 1 contro la guerra in Ucraina; credits: fanpage.it
ANTONIO GIOVINAZZI
Antonio Giovinazzi è un giovane pilota italiano di Formula 1 e Formula E. Ha corso con Dragon, Alfa Romeo, Haas e infine Ferrari tornando quest’anno nel team del Cavallino Rampante. Nel 2020 Giovinazzi ha girato una serie di video Smart Training per il brand, postati poi su Facebook. La società, inoltre, cura la sicurezza dei suoi dispositivi tecnologici usati in allenamento e non.
EINTRACHT FRANKFURT
Fino a qualche giorno fa, il club di calcio tedesco con sede a Francoforte sul Meno era una delle premium partner di Kaspersky. L’azienda russa aveva l’incarico di proteggere il business dentro e fuori dal campo focalizzandosi sull’IT Security.
In questo caso, sembra proprio che gli accordi tra le due aziende non siano stati semplicemente sospesi ma interrotti, nonostante sul sito compaia ancora tra le sponsorship. Il club ha annunciato di aver agito per raccomandazione dell’ufficio federale tedesco sulla sicurezza dell’informazione, così da minimizzare attacchi informatici da parte della Russia. La possibilità di tali attacchi, quindi, non è da escludere, almeno secondo le autorità.
AMNA AL QUBAISI
Amna Al Quasi è la prima donna araba a competere in Formula 4. Col soprannome di “Flying Girl” (“la ragazza che vola”) ha gareggiato in vari campionati e ha vinto anche dei premi (è stata la prima donna degli Emirati a vincere le “Rotax Max Challenge Series”, per esempio). La società russa ha deciso di supportarla nel suo percorso come modello femminile forte e positivo per i giovani. Una nuova figura del mondo dei motori che ha sfidato le convenzioni culturali e sociali per ritagliarsi un suo posto in Formula 4.
WORLD CHESS CHAMPIONSHIP
Kaspesky è il partner ufficiale della cybersecurity per l’organizzazione del torneo mondiale di scacchi. L’accordo nasce da valori condivisi quali l’intelligenza, la strategia e anche la soddisfazione che questa attività produce nel giocatore.
Questa gara è una combinazione tra eccellenza umana e analisi che necessita di una tecnologia avanzata e di un buon livello di sicurezza del sistema. I fans, per esempio, ormai possono seguire tutte le mosse dei giocatori direttamente da casa propria collegandosi in streaming. Il produttore di software, inoltre, ha collaborato in alcuni allenamenti di gruppo sulla cybersecurity per i concorrenti.
AKROTIRI ON SANTORINI
L’azienda supporta la Società Archeologica di Atene nelle sue ricerche per sostenere e preservare lo scavo di Akrotiri nel Mar Egeo. Grazie a questo accordo, sono state fatte nuove scoperte dal gruppo di archeologici dell’organizzazione greca. Al fondatore di Kaspersky è stato conferito il titolo di cittadino onorario di Thera in ringraziamento per l’aiuto dato. Nella partnership è inclusa anche una serie di migliorie al sito per la digitalizzazione delle informazioni su Aktorini, la grafica e le sue funzionalità.
RIGA MASTERS
Partnership nata nel 2019, anche questa legata a una serie di fattori in comune: strategia, precisione e previsione. Tutti tratti fondamentali nella sicurezza online. Questo torneo è tenuto annualmente a Latvia e a partire dall’inizio della partnership l’evento viene anche chiamato Kaspersky Riga Masters. Anche in questo caso, ormai la tecnologia ha un ruolo chiave ed è richiesta una sostanziale blindatura digitale.
SCIENZA DEL FUTURO LEGATA ALLO SPAZIO
L’esplorazione e lo sviluppo dei viaggi nello spazio sono basati sui dati e la tecnologia avanzata: è necessaria una forte protezione di rete in questa industria. Per un futuro migliore la società russa supporta queste iniziative scientifiche e cura la tutela dei suoi sistemi.
Oltre a questo dal 2016 Kaspersky è a sostegno della Starmus, un festival internazionale che combina arte, musica e scienza tramite figure rinomate e premiate nei loro campi. Un appuntamento per educare e ispirare le future generazioni. La società, inoltre, sta sponsorizzando il Gagarin Research and Test Cosmonaut Training Center e tiene delle lezioni speciali sulla cybersecurity per cosmonauti e IT specialist.
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VERA MINACCIA O PROPAGANDA?
Arriviamo alla situazione attuale, con la guerra in Ucraina che ha rialzato l’attenzione anche su questo tema. Considerando il tasso di penetrazione di Kaspersky nei pc dei governi di praticamente mezzo mondo (Italia compresa), più di qualcuno ha riaperto il tema della sicurezza domandandosi se sia possibile escludere senza ombra di dubbio che il software possa trasmettere informazioni in Russia. L’azienda ha diramato un comunicato che esclude categoricamente qualsiasi azione fraudolenta e ribadisce piena collaborazione con qualunque organo governativo che ne faccia richiesta. Intanto però la Germania ne ha vietato l’uso (motivo per il quale, come già accennato prima, l’Eintracht Francoforte ha interrotto ogni rapporto con la società russa) analogamente a Usa e Olanda.
Va detto che non è mai esistita in passato e non esiste tuttora alcuna prova certa che dimostri eventuali legami occulti tra Kaspersky e il FSB né che avere questo programma installato possa favorire un attacco informatico. In virtù di questo l’antivirus è considerato sicuro e gli utenti non sono a rischio, come ribadito dal CEO della divisione italiana (vedi anche questo articolo di Wired.it). Se avete anche voi questo prodotto sui vostri pc aziendali e privati, insomma, non dovete correre a disinstallarlo se non era un’azione che avevate preventivato di fare per altri motivi.
Kaspersky avrebbe tanto, troppo da perdere ad adottare comportamenti che ne comprometterebbero la credibilità. In questa questione sono intervenute troppe voci, tante delle quali provenienti da ambienti politici e non di esperti di cybersicurezza: il rischio che si tratti di un argomento usato per fare propaganda e proselitismo su altri temi è dunque molto alto, come è altrettanto alta la probabilità che si stia cercando un pretesto per aprire verso nuove azioni (banalmente, motivi commerciali).
APPROFONDIMENTI FINALI
La questione è molto intricata, difficile da spiegare senza incappare in tecnicismi poco comprensibili e soprattutto coinvolge argomenti molto delicati che vanno oltre la nostra sfera di competenza. Per questo ci siamo limitati a una nota che possa, ci auguriamo, frenare l’ondata di panico e dare un’informazione in più laddove ci fosse necessità di chiarezza.
Vi consigliamo però di approfondire attraverso fonti di informazione sicure e non appartenenti a nessuna corrente politica/ideologica. Oltre a quelli già citati, vi forniamo un link utile verificato da noi e un video di Matteo Flora, un esperto italiano del settore.
(articolo pubblicato anche sul blog di Uniontel)