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LinkedIn chiude in Cina: era una delle ultime società statunitensi con una presenza nel paese

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10 Maggio 2023
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Dopo quasi dieci anni di attività anche LinkedIn segue le altre piattaforme social e chiude la sua app in Cina. Non abbandona, però, totalmente le sue attività nel paese.

LinkedIn chiude la sua app indipendente in Cina InCareer. Il CEO di LinkedIn Ryan Roslansky ha spiegato che la chiusura del social network per professionisti in Cina è causato dalla “concorrenza agguerrita e il clima macroeconomico difficile” nel paese.

Dalla salita al potere di Xi Jinping come Presidente della Repubblica Popolare Cinese nel 2012, il controllo su ciò che viene condiviso online è diventato man mano più stringente. Recentemente, ad esempio, dalla piattaforma cinese di LinkedIn erano stati bloccati i profili di alcuni giornalisti tra cui Greg Bruno, autore di un libro in cui documenta il trattamento dei rifugiati dal Tibet in territorio cinese. 

Licenziamenti di massa a livello globale

L’operazione di smantellamento inizia con il licenziamento di massa di ben 716 dipendenti a livello globale, di cui 174 proprio in Cina, facendo entrare LinkedIn nella lunga lista di Big Tech che hanno annunciato recentemente licenziamenti simili tra cui Microsoft, società madre di LinkedIn.

InCareer sorpassata dai concorrenti

Il servizio InCareer era stato lanciato alla fine del 2021 dopo la chiusura di LinkedIn causata dall’ambiente operativo particolarmente impegnativo e maggiori requisiti di conformità. InCareer diventò la piattaforma alternativa a LinkedIn in territorio cinese, che però non è riuscita a superare i competitor nazionali nel settore. Maimai rimane la piattaforma social per professionisti più popolare nel paese con oltre 120 milioni di utenti che apprezzano in particolare la possibilità di condividere contenuti e visualizzare profili in maniera anonima, passando quindi inosservati cosa che su LinkedIn e InCareer non è possibile fare. 

L’unico social network straniero in Cina

L’azienda di proprietà di Microsoft era rimasta una delle poche società statunitensi a gestire un social network in Cina, paese in cui la censura spesso lo impedisce, come è il caso per Facebook, Instagram, Twitter e YouTube bloccati nel paese perché non rispettano le rigide normative imposte dal governo cinese. Sarebbe quindi anche il contesto estremamente competitivo ad aver spinto alla chiusura dell’app in Cina, che sarà ufficialmente chiusa entro il prossimo 9 agosto.

LinkedIn non abbandona la Cina

Non termina qui, però, la presenza di LinkedIn in Cina. Secondo quando dichiarato dall’azienda stessa, infatti, essa continuerà ad avere una forte presenza sul territorio in attesa del lancio di una nuova piattaforma, InJobs, entro la fine del 2023. Tutto ciò è parte di una più ampia strategia della società per il territorio cinese, che punta ad aiutare le persone a trovare lavoro e le aziende a trovare candidati adatti ai loro requisiti. La nuova piattaforma, infatti, sarà solamente luogo in cui poter trovare e inserire annunci di lavoro e non prevederà un feed social o la possibilità di condividere contenuti. 

Ci leggiamo presto!

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