La Germania continua la sua battaglia con la Fifa per il rispetto dei diritti umani in Qatar. Stavolta il “brand” One Love è comparso tra gli sponsor del tabellone delle interviste
La Germania è stata certamente la nazionale più creativa e decisa nel protestare per la difesa dei diritti umani letteralmente calpestati in Qatar. Certo, i giocatori si muovono forti di una Federcalcio totalmente critica che, a sua volta, è spinta dal governo tedesco. C’è una catena, dunque, che protegge i calciatori: il che non rende la loro situazione minimamente paragonabile ai colleghi dell’Iran. Una tacca sopra a chi si è fatto intimidire da un cartellino giallo, però, sì. Oggi, comunque, la Federcalcio tedesca ha aperto un nuovo fronte con la Fifa (e quindi il Qatar vista la totale e discutibile aderenza tra le due).
One Love in sala interviste
In occasione della conferenza stampa alla vigilia della partita con la Spagna, infatti, sul tabellone alle spalle degli intervistati Brandt e Havertz è comparso il “brand” ormai noto One Love. A lasciargli il posto la catena di supermercati Rewe che aveva chiesto alla Federazione più coraggio nel mettere al braccio di capitan Neuer la fascia arcobaleno. Non è chiaro se si tratti di una ripicca per la critica pubblica oppure una gentile concessione alla causa.
Pronta l’azione legale contro la Fifa
Al clima già teso si sono aggiunte le parole del portavoce della Federazione Stefan Simon che ha annunciato di voler intraprendere azioni legali contro la Fifa al Tas di Losanna proprio per il divieto ad utilizzare le fasce arcobaleno. La novità, se vogliamo, è che adesso anche il mondo e gli spazi degli sponsor delle nazionali diventano un veicolo di battaglia politica. Luoghi dove la Fifa non riesce ancora ad allungare la longa manus della censura da regolamento.
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