La ricerca globale di mercato dell’Istituto specializzato IDC indica una contrazione del -13,2% negli ordini di personal computer nel mondo. Quasi 31 milioni di computer in meno rispetto al 2022. E per il 2024…
Con ogni probabilità tu che oggi stai leggendo Gazzetta lo stai facendo scorrendo queste parole su uno smartphone. Non che ci voglia particolare acume nel predirlo considerando l’ormai evidente sbilanciamento proporzionale tra la navigazione desktop e mobile nel mondo. Quello che è meno prevedibile è che questo scompenso si stia riflettendo in modo piuttosto pesante anche sul mercato dei pc o dei laptop. Come noto, infatti, il computer non serve solo per navigare ma ha una molteplicità di applicazioni pratiche che esulano dal web. Non è detto, dunque, che la stragrande fruizione di internet online da mobile si traduca in un calo di interesse commerciale per il prodotto pc. E invece pare proprio che sia così e a testimoniarlo sono i dati forniti dalla International Data Corperation (IDC) nella sua recente analisi di settore.

Ordinati 32 milioni di pc in meno
Secondo le stime, infatti, le consegne previste per il 2023 si aggireranno attorno ai 252 milioni di pc con una diminuzione significativa del -13,7% rispetto al 2022. Che possiamo anche tradurre con circa 32 milioni di personal computer in meno: praticamente l’intera popolazione dell’Arabia Saudita. Per il 2024 le previsioni sarebbero più confortanti con gli ordini che potrebbero salire del +3,7% a 261,4 milioni di prodotti. Comunque 23 milioni in meno rispetto al 2022 e siamo a livello dell’intera popolazione dello Sri Lanka. Mica San Marino.

Le motivazioni del calo
Pare naturale chiedersi cosa stia portando a questo declino posto che la spiegazione di una maggiore abitudine alla navigazione su smartphone o tablet non può essere esaustiva. Il settore consumer è quello più esposto al calo con un -16,2% ma si contrae anche quello commerciale con -11,7% e quello legato alla formazione con un -11,2%. Banalmente pure le attività non strettamente collegate all’entertainment stanno alzando bandiera bianca. Si apre, quindi, una molteplicità di fattori come la contrazione dei budget per la scuola di molte nazioni o ancora l’indeterminatezza sull’intelligenza artificiale. Eppure la crescita del lavoro da remoto e delle posizioni ibride dovrebbe, al contrario, dare degli impulsi al mercato. Senza dimenticarsi tutta la galassia del gaming. In questa partita, in ogni caso, si giocherà molto dell’innovazione futura ma anche della composizione dei target cui rivolgersi in futuro.
Le quote di mercato: AMD all’11% e Apple al 5%
“Dalla prima volta che abbiamo considerato i pc come categoria merceologica – spiega Jiyesh Urbani, research manager di IDC Mobility and Consumer Device Trackers – il 2023 sarà l’anno con la maggiore contrazione della storia. Tuttavia va considerato che siamo anche in mezzo ad una fase di grandi cambiamenti che dovrebbero portare ad un nuovo assetto. È possibile che una fetta di consumatori stia banalmente attendendo che l’offerta si assesti. Non solo, l’intelligenza artificiale sta costringendo i produttori ad interrogarsi a fondo sugli orizzonti di ricerca e sviluppo che si intende potenziare. Sono passaggi delicati che si riflettono, chiaramente, sul mercato a valle”. Interessanti le quote di mercato globale con AMD che raggiungerà quest’anno l’11% nel 2022 e Apple che supererà di poco il 5%. A livello di sistemi operativi, infine, atteso un picco di macOS per poi stabilizzarsi sui livelli di Windows e ChromeOS.
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