La Premier League entra nel vivo proprio come le trattative per gli sponsor sulle maglie per la prossima stagione. In arrivo qualche conferma e tanti cambiamenti (alcuni burrascosi)
La Premier League è il campionato più cool, ricco e seguito del momento. Vale anche per il mondo della pubblicità che si accende in primavera proprio come le fasi decisive del torneo. La motivazione è semplice: è questo il periodo in cui si chiudono gli accordi per i brand sulle magliette nel prossimo campionato. Il tutto verso un 2023/2024 che dovrebbe portare a molteplici cambiamenti e qualche conferma.
Chelsea e 3: fine di un matrimonio turbolento
Si chiuderà il lungo matrimonio tra 3 e Chelsea. L’azienda di telefonia aveva chiesto ai Blues di eliminare la sponsorizzazione con l’avvio della guerra in Ucraina (allora il Chelsea era proprietà del russo Abramovich) senza successo. Un rapporto incrinato che arriva alla sua naturale fine con la restituzione di 40 milioni di dollari dal club all’azienda. Si sfila dai Blues anche la criptocompany WhaleFin (che brutto crinale per il settore) che non verserà i 20 milioni di euro per la prossima stagione. Si riparte da zero, dunque, nei quartieri eleganti di Londra.
United e la spina Teamviewer
Se Chelsea piange lo United non ride con Teamviewer che non vede l’ora di levare le tende dalla maglia dei Red Devils. L’accordo fino al 2026 sembra proprio destinato a sciogliersi per volontà del big tech tedesco. Si riapre, dunque, il mercato con i vertici del ManUtd che non intendono vendere il posto al sole sulla maglietta per meno di 50 milioni di sterline a stagione. Vedremo. Il Nottingham Forest, invece, è protagonista di una storia più unica che rara: gioca senza sponsor per una molteplicità di motivi che vi abbiamo spiegato qui. Al momento, dunque, spazio all’organizzazione di carità Unhcr e prossimo anno si vedrà.
Il Newcastle vuole di più
Vuole cambiare (ma per motivi differenti) anche il Newcastle appena acquisito dai sauditi. L’azienda di scommesse cinese Fun88 non è esattamente quello che si affianca ad un top club. Sette milioni di sterline a campionato come accordo pare povero viste le prospettive di crescita dei Magpies. E il ricco City? Tutto lascia pensare che il matrimonio con Etihad continuerà anche nel 2023 forte di un pagamento di 67,5 milioni di sterline (il più alto di tutta la Premier).
Arsenal, accordo solido con Emirates però adesso…
La capolista Arsenal, invece, si gode il suo contratto con Fly Emirates fino al 2024 ma non è escluso che stavolta siano i Gunners a chiedere una rivisitazione dell’accordo da 40 milioni di sterline siglato nel 2018 quando la squadra viaggiava lontana dai vertici toccati oggi. Chi, invece, è realmente blindato è il Brighton con American Express che ha un accordo sino al 2031 ed è anche naming sponsor dello stadio. Una partnership solidissima per la squadra guidata da De Zerbi. Prospettive lunghe pure per il Liverpool e Standard Chartered che stanno per rinnovare a 50 milioni di sterline a stagione sino al 2027 e tanti saluti. Sperando che la prossima sia meglio di questa (Champions a parte). Stessa scadenza del Tottenham con Aia (a 40 milioni di sterline l’anno). Chissà se a Conte basterà.
Ci leggiamo presto!