Second Life rivendica il metaverso e si prepara a tornare: come è cambiato dal 2003 a oggi

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20 Gennaio 2022
Silenzia il telefono

Philip Rosedale, il creatore di Second Life, sta progettando un ritorno del suo mondo virtuale nato nel 2003 grazie al Metaverso di Zuckerberg. Dopo i fallimenti e il declino degli ultimi anni, potrebbe tornare a brillare grazie a questo nuovo progetto di rilancio.

SECOND LIFE: COS’È QUESTO MONDO VIRTUALE DEGLI ANNI 2000? 

Second Life è un mondo virtuale creato e lanciato dal fisico americano Philip Rosedale nel lontano 2003 e sviluppato da Linden Lab. Usato largamente anche da artisti, cantanti e star dello sport, ha goduto di enorme successo nei primi anni 2000, andando poi gradualmente in declino. Molti tendono a vederlo come un semplice videogioco stile The Sims, ma in realtà si tratta di una delle prime piattaforme a introdurre al pubblico l’idea di realtà virtuale, in cui socializzare e svolgere varie attività, dall’intrattenimento all’impresa.

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Gli avatar, detti residenti, nella realtà virtuale di Second Life; credits: Linden Lab

Infatti, gli utenti, che qui prendono il nome di residenti, possono muoversi per mezzo di avatar tridimensionali e vivere virtualmente, liberi di fare qualunque cosa (o quasi), come ad esempio:

  • Esplorare le diverse regioni organizzate in grid;
  • Utilizzare la valuta Linden Dollars, creata appositamente per questa realtà, che può essere cambiata anche in fiat money o essere usata per scambiare beni e servizi virtuali, creati appositamente dai residenti. In questo modo, si è potuto dare vita a una vera e propria economia interna e a specifici modelli di business;
  • Partecipare ad attività sia di gruppo che individuali, nonché a eventi come concerti, mostre e festival. Infatti, nel 2007 il Festival internazionale del cinema Visionaria si è svolto sia dal vivo che virtualmente su Second Life;
  • Scattare fotografie o girare video machinima. Due esempi noti di questa tecnologia sono i videoclip Bruci la città di Irene Grandi e Second Life di Paola e Chiara, ambientati entrambi sulla piattaforma;
  • Prendere parte a corsi di formazione, soprattutto per l’apprendimento delle lingue. Alcune università italiane e straniere, accanto ad aziende e scuole di lingue, hanno appunto sfruttato questa piattaforma per questi scopi.

Grazie a queste sue caratteristiche può essere considerato un vero e proprio metaverso, pioniere della realtà virtuale di Zuckerberg

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Grafica e avatar di Sansar, progetto del 2017 poi accantonato da Linden Lab e venduto nel 2020 alla società Wookey Project Cor di San Francisco; credits: Linden Lab

Nel 2017 Linden Lab ha lavorato sullo sviluppo di Sansar, una sorta di successore di Second Life che supporta i visori e le tecnologie utilizzate da Meta, ma tre anni dopo il progetto è stato accantonato e venduto a un’altra società americana, Wookey Project, per tornare a concentrarsi sulla piattaforma digitale originaria e ora al suo rilancio nel metaverso. 

METAVERSO: IL FUTURO DEL MONDO DIGITALE 

Il termine “metaverso” è nato nel mondo cyberpunk nel 1992 e consiste in un insieme di mondi virtuali e reali interconnessi, in cui gli utenti si possono muovere per mezzo di avatar. Proprio come su Second Life, è possibile svolgere svariate attività, da quella quotidiana a quella più impensabile, ma in modo più immersivo e realistico grazie all’uso di visori VR

Vengono inoltre aperte diverse prospettive di vita, ma anche di mercato: privati e aziende potranno creare, possedere, investire, vendere e produrre valore ricavandone profitto, rendendo il metaverso un luogo fertile per diverse tipologie di attività, dal sociale all’economico.

SARÀ NEL METAVERSO LA NUOVA RINASCITA DI SECOND LIFE?

Philip Rosedale ha creato questa piattaforma nei primi anni 2000, vincendo anche il premio Wired per “Business Innovation” nel 2006, prima di abbandonare il progetto due anni dopo. Successivamente, ha dato il via nel 2013 a High Fidelity, una società di social VR con avatar più realistici, audio 3D e una economia basata sulla blockchain, perfezionandosi nell’ecosistema della realtà virtuale. 

Porprio come Steve Jobs con Apple negli anni ’90, è tornato a distanza di anni nel team di Second Life come Strategic Advisor di Linden Lab, decidendo di investire in un progetto legato appunto al nuovo metaverso ripreso da Zuckerberg. A riguardo, Brad Oberwager, l’attuale Presidente Esecutivo di Linden Lab, ha dichiarato:

“Da quando Philip ha iniziato Second Life nel 1999, il suo approccio visionario non solo ha resistito alla prova del tempo, ma lo ha posizionato per il futuro. Lui e il team di High Fidelity hanno un’esperienza ineguagliabile e non vedo l’ora di capitalizzare la grande opportunità che abbiamo di fronte.”

Rosedale è certo nell’affermare che data la natura e la struttura di partenza del software, ci sono basi solide e più concrete rispetto alla concorrenza, per fare un ingresso nel metaverso in poche e semplici mosse, oltre a contare molti iscritti (dai 600 mila ai 700 mila utenti attivi) nonostante il suo declino negli anni. L’obiettivo della piattaforma è quella di rendere più personalizzabile il proprio mondo digitale grazie al marketing e al metaverso, tramite capi e accessori acquistabili in NFT (non-fungible token, certificati dalla Blockchan e già in qualche modo presente comi Linden Dollars) e la creazione di una app per smartphone, così da allargare la partecipazione e il numero di utenti e rendere Second Life un’applicazione metaverse più popolare. Inoltre, sono in lavorazione una serie di migliorie grafiche per rendere ancora più realistici gli avatar usando le webcam per catturare le diverse espressioni facciali e trasferirle sull’avatar in uso, oltre ad aggiungere ovviamente la tecnologia VR.

Riusciranno a raggiungere il loro obiettivo? Solo il tempo lo dirà.

Ci leggiamo presto!

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