Netflix dovrebbe partire con il piano pubblicitario a novembre e filtrano già i primi prezzi: CPM a 65 dollari con impegno di spesa base fissato a 20 milioni di dollari. E’ già più del Super Bowl
Adesso Netflix ha fretta. Nella corsa alla pubblicità sulle piattaforme streaming (figlia di trimestrali non proprio gaudenti) il colosso delle serie potrebbe già partire a novembre. Il rischio sarebbe quello di farsi superare da Disney + (che sfrutterà dicembre e il Natale) e il motivo è semplice: lapalissiano che il primo a posizionarsi fisserà un pilastro fondamentale di mercato. Banalmente il prezzo.
Ti sta piacendo il nostro articolo?
Iscriviti alla nostra newsletter per non perdere i nostri speciali riservati in arrivo ogni domenica!
IL CPM
Il lancio dovrebbe avvenire su larga scala con Stati Uniti in prima fila e, probabilmente, altri 12 Paesi (non è chiara l’eventuale presenza dell’Italia). Il tutto galleggia a livello di indiscrezioni ma decisamente solide. Se la piattaforma è, grosso modo, economica per l’utenza lo stesso discorso non possiamo farlo per gli inserzionisti con il costo degli spot che dovrebbe aggirarsi sui 65 dollari per mille impression (per avere un termine di paragone il Super Bowl arrivava a 56 dollari). Vale, tuttavia, sempre la regola d’oro del mercato: chiunque può chiedere quanto vuole ma deve trovare qualcuno disposto a pagarlo. In un mercato di aumenti (di prezzi e costi) sarà così facile per Netflix proporsi come la boutique dell’advertising globale? Una facile previsione porta a supporre che il prezzo potrebbe calare trovando il suo vero livello di mercato.
LE GARANZIE DI NETFLIX AGLI INSERZIONISTI
Agli inserzionisti Netflix ha garantito almeno 500.000 abbonati entro la fine 2022 (che saranno incentivati da tariffe vantaggiose per i premi con l’advertising) e la cifra base per le negoziazioni sarà di 20 milioni di dollari. Ergo: solo big player per una big audience (big, per ora, molto relativo considerando i 220 milioni di utenti nel mondo). Escluse rilevazioni da parte di soggetti terzi (un altro prendere o lasciare). Il che significa, in ogni caso, un occhio particolarmente goloso per chi è interessato al mondo della pubblicità di alto livello come la nostra testata.
LE SFIDE APERTE SUL TARGETING E L’AUTOMAZIONE
Rimangono aperte, comunque, una serie di questioni non proprio di secondo piano che dovranno essere sbrogliate da Jeremi Gorman e Peter Naylor, i manager arrivati da Snap già operativi che rivestono le cariche di presidente della pubblicità mondiale sulla piattaforma e Vp Ad Sales. Prima fra tutte le limitata capacità di targeting insieme al ruolo di Microsoft e la capacità di automazione nell’acquisto e nella gestione degli spazi (ci sarà una squadra di vendita interna?).
I PREZZI DEGLI ABBONAMENTI ALL’UTENTE
Spostandoci, infine, dalla pubblicità in senso specialistico verso il pubblico generale va detto che l’ingresso degli spot (peraltro, visti i costi, probabilmente di alto livello) abbasserà le tariffe degli abbonamenti mensili. Per Netflix il prezzo dovrebbe oscillare tra i 7 e i 9 euro mentre Disney + lo ha fissato a 7,99 euro. +
Ci leggiamo presto!