Tutankhamon, il centenario della scoperta porta il museo nel futuro della realtà immersiva

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2 Novembre 2022
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Tutankhamon è il faraone più iconico dell’Antico Egitto (pur essendo morto a 19 anni) e il centenario della sua scoperta potrebbe portare tutti i musei del mondo nel futuro

Tutankhamon compie cento anni. O meglio: Re Tut ne ha qualcuno di più ma la civiltà lo ha scoperto “solo” un secolo fa. Una ricorrenza rotonda che rappresenta un fantastico assist per National Geographic per fare un salto nel futuro con tutta la suggestione del passato. Per l’occasione, infatti, è stata messa a punto un’esperienza immersiva fatta di proiezioni e realtà virtuale con diverse mostre digitali sparse in varie città degli Stati Uniti.

Il fascino di Tutankhamon è immortale

Tutankhamon, dall’Egitto al mondo

La società media di proprietà della Disney, dunque, riesce a portare così ovunque i resti della mummia che, fisicamente, avranno una sede permanente in Egitto. Uno spettacolo informativo che sfrutta tutte le moderne tecnologie per un progetto ambizioso seguito passo passo dal direttore creativo Mark Lach in collaborazione con l’azienda specializzata in queste attività Paquin Entertainment Group (che ha organizzato in passato esperienze di projection mapping intorno alla Notte Stellata di Vincent Van Gogh e ad alcune opere di Claude Monet).

Tra la tomba e i social

La mostra, dunque, è stata inaugurata a Washington e a New York e avrà ulteriori aperture a Los Angeles, Vancouver, Houston, San Francisco, San Diego e Atlanta. Nella Grande Mela lo spazio scelto è stato quello del Pier36 con esposizioni digitali, repliche di manufatti e alcune suggestive mappe che proiettano la visione dell’aldilà degli antichi egizi. Classico ma immancabile, infine, il tour in realtà virtuale della tomba di Tutankhamon. Prevista anche la possibilità di scattare fotografie o realizzare precisi contenuti multimediali da condividere sui social media (che non si dimenticano mai).

Tutankhamon, simbolo dell’intrattenimento educativo

L’idea segue quel solco dell’intrattenimento educativo che tanto piace. L’idea che per apprendere sia meglio anche divertirsi. Così la vita del re egizio diventa quasi una storia tra la vita e la morte condita di misteri e dettagli sulla mummificazione. La scoperta della sua tomba nel 1922 (foriera di molti racconti horror) viene rivissuta attraverso filmati direttamente dallo scavo così come si potrà scoprire l’impatto di questo avvenimento nella storia dell’Egitto moderno. Senza dimenticare che l’importanza storica di Tutankhamon, morto a 19 anni, è tutto sommato limitata rispetto alla sua fama.

“Ecco il futuro dei musei, senza retorica”

I materiali utilizzati sono stati cercati (e trovati) dagli archivi della National Geographic Society che viene costantemente rimpolpato da 134 anni senza soluzione di continuità. Le animazioni, invece, sono state curate dallo studio Normal di Montreal sulla base di testimonianze storiche e opere d’arte. “Tutto questo sarò il futuro dei musei mondiali” il proclama senza troppi freni di Lach. “La realtà virtuale è in grado di rendere la storia e l’arte più coinvolgenti. Si riesce a trasmettere meglio il contesto di avvenimenti lontani dal nostro tempo”. A dire il vero Lach parla con una certa cognizione di causa avendo lavorato per 25 anni nei musei e qui avevamo in qualche modo anticipato il tema. “L’importante è saper sempre bilanciare cultura ed intrattenimento senza polarizzare troppo il racconto verso una delle due. Nessuno vuole trasformare i musei in Disney World ma nemmeno rifiutare a priori il progresso”.

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