Sanremo e l’auto pubblicità: dai suicidi in diretta alla torta di Elton John

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27 Febbraio 2021
Silenzia il telefono

Come tutti i furbi attempati, Sanremo è capace di stare al mondo: da più di 70 anni il Festival della RAI è un programma che può permettersi ciò che vuole, conosce la società che gli sta attorno ed è capace di scatenare il dibattito. Anche per questo, il successo del Festival è dovuto ad un concetto molto esteso di pubblicità: quella autoreferenziata, diabolica, capace di scatenare dibattiti anche da siparietti realizzati con ospiti costosi. Come per il Circo Barnum, l’auto-pubblicità e il successo di Sanremo consistono nel talento di far parlare di sé stesso: chi non guarda il Festival per commentarlo e per attendersi mirabolanti gesta, mente. In attesa della nuova edizione di Amadeus, ecco una carrellata di alcuni episodi ambigui, dibattiti nati dal nulla, siparietti nonsense e strane coincidenze con marchi famosi. Insomma, ecco alcuni degli episodi del passato che vi spingeranno a guardare il Festival anche quest’anno. 

I due suicidi sventati in diretta dai bravi presentatori

E’ successo ben due volte, in maniera leggermente diversa: prima toccò a Pippo Baudo nel ‘95, poi a Fabio Fazio nel 2014. Non è mai stata confermata la messa in scena, ma è difficile pensare che non sia stato un siparietto pianificato: in entrambi i casi, da un punto alto e isolato del teatro (a beneficio di telecamera), un disperato interrompe la trasmissione per minacciare di gettarsi da una balaustra, con l’intento di denunciare problemi della propria condizione di lavoro. I presentatori sventano prontamente la tragedia con Baudo che addirittura sale sul loggione per salvare il povero uomo, e scrollandosi la giacchetta continua a presentare come se nulla fosse. Entrambi i casi tennero banco a lungo nell’opinione pubblica, più per commentare l’episodio offerto dalla RAI che per indagare quali fossero i problemi dei due uomini.

Pippo Baudo sventa il suicidio a Sanremo nel 1995

2020: Le brutte intenzioni, la maleducazione

Via il dente, via il dolore: non potevano mancare Morgan e Bugo. Non sarebbe necessario spiegare questo episodio, ma se proprio ve lo foste persi, nel 2020 Bugo abbandonò il palco durante la performance a seguito di un litigio con Morgan. Non si tratta di un episodio preparato, anche perché pare che i due artisti abbiano litigato per davvero: è passato più di un anno e stiamo ancora cercando Bugo. Peccato per la canzone (quella originale), che funzionava davvero.

Il litigio tra Morgan e Bugo

Strane coincidenze

Sulla presunta pubblicità occulta a Sanremo si potrebbe scrivere un libro, ma parliamo di un caso specifico. E’ il 2019: Renato Pozzetto e Lo Stato Sociale compaiono dal nulla e, fuori dall’Ariston, cantano « E la vita la vita, la vita l’è bela ». Un secondo dopo la loro esibizione, viene trasmesso lo spot di Nutella. Con la stessa canzone. Cantata dagli stessi interpreti. Quale è il senso di tutto questo? E’ Sanremo! 

Lo Spot di Nutella a Sanremo nel 2019

1989: Quei grandissimi “Figli di”

La « Locura » sanremese e italica si espresse nel suo massimo splendore nel 1989: fece discutere la scelta di far condurre il festival dai « figli di » (senza specificare « di che cosa »): rampolli di famiglie di personaggi famosi, come Rosita Celentano o Gianmarco Tognazzi. Entrarono nella storia di Sanremo, ma dalla porta sbagliata: fu un disastro annunciato, un monito che viene puntualmente tirato fuori prima di ogni edizione.  L’opinione pubblica, naturalmente, si spaccò tra i difensori a spada tratta dei giovani inesperti e chi volle la sparizione televisiva dei conduttori in erba pagati con il Canone RAI. 

Una carrellata delle peggiori scene del Festival di Sanremo 1989

2001: I Placebo, Megan Gale e una chitarra distrutta

E’ il 2001, Brian Molko sale sul palco dell’Ariston e alla fine spacca la chitarra su un amplificatore, con Raffaella Carrà che guarda esterrefatta la scena. Come se invitando i Placebo dei primi anni 2000 ci si aspettasse il coro dello Zecchino D’Oro. Il pubblico di Sanremo – che tradizionalmente è l’opposto di quello di un concerto rock – fischia e rumoreggia, con i giornali che criticano la performance: in diretta, rimette ordine a modo suo una «spontanea » Megan Gale che entra a all’improvviso, ammicca e dice che « La Lacuuriah è ballissimah » prima del classico spot che, ad ogni edizione, valorizza il territorio ligure.

L’esibizione finita male dei Placebo nel 2001

1995: Il pacco di Elton John

Nel senso che ha tirato pacco all’ultimo minuto, non pensate male: nel 1995 fece discutere Elton John, che avrebbe dovuto festeggiare i primi 25 anni di carriera all’Ariston, ma decise all’improvviso di tornarsene a Londra poco dopo essere sbarcato a Nizza. Nel mezzo di coriste tristi che cantano a squarciagola e tastieristi che se la ridono, Pippo Baudo confessa di essere « più gentleman di un gentleman inglese » e soffia le candeline di una torta che non era per lui.

Pippo Baudo e la torta per Elton John

2010: Il lancio degli spartiti 

L’orchestra, contrariata dall’ingresso del brano “Italia Amore Mio” di Pupo, Luca Dominici e del Principe Emanuele Filiberto (che non aveva mai cantato prima di quel momento) nella top 3, lancia gli spartiti in segno di protesta contro il televoto. Seguirono mesi di polemiche, sulla legittimità di Sanremo e sulla proverbiale efficacia delle raccomandazioni italiane. Indagò addirittura il Codacons su un possibile televoto truccato, ma da dopo il Festival non si seppe più nulla. 

L’orchestra lancia gli spartiti sul palco in segno di protesta

Questi sono solo alcuni dei ricordi più indelebili di un Festival di Sanremo che spesso, prendendo uno scivolone di troppo, ottiene però l’effetto (forse auspicato) di ampliare la sua visibilità.
In questo caso vale proprio la regola “Bene o male, l’importante è che se ne parli“.

Cosa succederà quest’anno? Martedì 2 Marzo saremo live da questa pagina per commentare minuto per minuto tutti gli spot pubblicitari, ma anche gli episodi mediatici che nasceranno sul palco più o meno spontaneamente.
Tutto è pubblicità, anche se sotto diverse forme.

Ci leggiamo presto!

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