L’”ottimismo è il profumo della vita!” e in questo periodo storico ne abbiamo bisogno: AdvHistory torna e parla della campagna-tormentone del gruppo UniEuro che, a partire dal 2003, ha visto protagonista Tonino Guerra, un grandissimo poeta e sceneggiatore italiano.
Più che di un elettrodomestico, nel mondo di oggi c’è bisogno di ottimismo. UniEuro e Max Information – ex agenzia bolognese del gruppo Testa – lo avevano già capito: nel 2001, all’alba del nuovo millennio, coinvolsero Tonino Guerra per realizzare una serie di spot ispirazionali: un poeta, scrittore e sceneggiatore di molti successi di Federico Fellini che, poco prima della sfilata di televisori in offerta, telefona al suo amico Gianni per spiegargli quanto l’ottimismo fosse “il profumo della vita”. Una filosofia un po’ da caserma, che andava di moda nei primi anni 2000, scandita in frasi abbastanza facili, tipo “Dall’argentina mia zia mi ha mandato 3 cartoline in 40 anni. Adesso col computer, i miei nipoti li vedo tutti i giorni … Ma come si fa a non essere ottimisti!”.
Più che di Unieuro, è colpa dello scoccare del nuovo millennio, che per almeno cinque o sei anni ha farcito molte campagne di entusiasmo e di positività, per scacciare via le inquietudini dell’11 settembre: a questo sentimento non fu immune nemmeno un prodotto assolutamente comune (e potenzialmente poco eccitante) come un elettrodomestico nuovo da acquistare. Forse è anche per questa strana accoppiata – filosofia spiccia e prodotti in offerta – che il tormentone ha avuto così tanto successo, regalando a Tonino Guerra una celebrità ben più larga del mondo dei soli intellettuali.
E in un Paese in cui la filosofia fuori dal suo contesto viene spesso sbeffeggiata, “l’ottimismo è il profumo della vita” entrò nella testa di chiunque senza mai uscirne davvero, come frase comica in pasto a comicità televisiva e ai (primi) video virali: uno di questi, particolarmente famoso, ridoppiato con una serie di imprecazioni durante le riprese. Anche perché Tonino Guerra, agli occhi di molti, appariva in tv come quel nonno saggio, rassicurante, tenero e cantastorie a cui non puoi non voler bene. Un’immagine che ha funzionato così tanto da dare origine nel 2011 a un’altra campagna, per Beghelli, con la stessa agenzia bolognese e i tratti molto simili.
Sul successo dell’accoppiata UniEuro/Tonino Guerra, le curiosità sono fondamentalmente due. La prima è l’identità di Gianni, che a quanto pare è esistito veramente: si tratta di Gianfranco Giannini, sceneggiatore, collaboratore e amico di vecchia data di Tonino Guerra, che non è mai apparso negli spot.
L’altra, è il modo in cui Tonino Guerra – un grande intellettuale, che ha firmato la sceneggiatura di molti successi di Fellini – fu convinto a mettere la faccia in uno spot di vendita di elettrodomestici. Lo spiegò lui stesso, in un’intervista, a Repubblica: “è la prima volta che mi è stato chiesto con le dovute maniere. […] Mi è stato domandato come vedevo la cosa, come la pensavo, non me l’hanno messa giù come un semplice contratto e mi hanno coinvolto.”, a dimostrazione che spesso (oltre al budget), serve solo un po’ di empatia.
Forse la campagna non è stata l’idea del secolo, ma di sicuro è entrata nella testa di tutti: ventuno anni dopo l’ottimismo continua a volare. Di questi tempi, ne abbiamo sicuramente bisogno.
Ci leggiamo presto!