Game of Thrones. O se preferite “Trono di spade”, la sostanza comunque non cambia. Immaginare le dimensioni del fenomeno di questa imponente serie televisiva è esercizio complicato perchè dare i confini a un fenomeno mediatico e di comunicazione è un’operazione intricata. Ci sono però dei punti fermi: per esempio proprio oggi cade l’anniversario dei 10 anni dalla messa in onda del primo episodio della saga. Era infatti il 17 aprile del 2011 quando la HBO trasmetteva per la prima volta negli Stati Uniti l’inizio di uno dei racconti più epici che la televisione ricordi, adattamento televisivo del ciclo di romanzi “Cronache del ghiaccio e del fuoco” di George R. R. Martin.
Game of Thrones ha tutto per essere un riferimento del genere, sia se si parla di serie televisive sia che si parli di fantasy. Guerra, ambizioni personali, intrighi, tradimenti, rivalità, amori, colpi di scena, personaggi diventati icone. Un lavoro di scrittura e realizzazione impressionante per un totale di 73 episodi distribuiti su otto stagioni che hanno registrato clamorosi dati d’ascolto e ricevuto un totale di 59 Emmy su 160 candidature complessive

Numeri che si commentano da soli. Qualcosa in più invece si può dire su tutto il marketing e la pubblicità che ha scelto Game of Thrones come spunto per promozioni e campagne in grado non solo di mettere in bella mostra prodotti o iniziative, ma anche di creare un riferimento diretto e inequivocabile per un pubblico vasto, eterogeneo e stratificato come forse pochi altri nella storia del marketing e della comunicazione
Per questo abbiamo selezionato 5 idee che ci sono sembrate particolarmente riuscite e azzeccate. Perchè in fondo ognuno di noi posiziona sempre qualcosa su un ideale trono, uno scranno occupato da quella cosa lì, che non potrebbe essere altro se non quella. Leggermente soggettiva forse come prospettiva, ma che ci si può fare…
Molto sangue, ma per una buona causa
Di sangue in Game of Thrones ce n’è finchè volete. Se lo splatter alla Tarantino non vi ha urtato più di tanto e tutto sommato lo ritenete accettabiei ai fini narrativi, la serie saprà sicuramente accontentare le vostre aspettative, tra spade, colpi, tagli, ferite, percosse e arrostiture varie, in cielo e in terra. C’è chi però con il sangue scherza poco, pochissimo, cercando ogni giorno di averne una quantità sufficiente per soddisfare i bisogni e le necessità di persone che non possono permettersi di attendere.
Così la Croce Rossa Americana in collaborazione con HBO ha lanciato nel febbraio 2019 la campagna “Bleed for the throne” per chiedere ai fan della saga di farsi avanti e donare. In cambio, si legge, “la Croce Rossa organizza una speciale lotteria. Le persone che si presentano per donare a qualsiasi raccolta di sangue della Croce Rossa verranno automaticamente inserite per avere la possibilità di vincere uno dei cinque viaggi per la prima mondiale della stagione 8 di Game of Thrones”
Una sigla un po’ “addolcita”
Forse i famosi biscotti avrebbero addolcito qualche personaggio particolarmente cruento della serie e ammorbidito alcune situazioni spigolose. Nell’impossibilità di tutto questo, l’azienda ha comunque deciso di inserire il prodotto all’interno della serie. O almeno di associarlo in maniera inequivocabile. Come? La risposta è “Cookies are coming”, che riprende il claim “Winter is coming”, campagna che ha previsto la riproduzione della sigla di Game of Thrones realizzata unicamente con biscotti Oreo. Tecnica dello stop motion, oltre 2mila biscotti utilizzati e voilà il gioco, anzi il biscotto, è fatto.
“Lunchtime is coming”
Lavorare in un fast food può essere complicato, soprattutto quando l’afflusso di persone diventa di una certa rilevanza e le richieste si accavallano, in un crescendo rossiniano. Quasi come la carica di un’orda o di un esercito su un campo di battaglia. Per mettere un argine, che sia dietro a un bancone o in prima linea difensiva, servono idee chiare e organizzazione. Senza scordare un pizzico di innovazione.
KFC mette insieme tutto questo e sceglie il volto di Kristian Nairn, che interpreta il personaggio di Hodor nella saga, impegnato in una difficile gestione della situazione denominata “lunchtime is coming”. Risvolto finale che strizza l’occhio alle pause pranzo salutari, anche in un fast food: le patatine fritte diventano riso (vedere per credere lo spot…)
Il kit contro lo spoiler, pronto per l’uso

Nemico principale e più temuto. No, nessun riferimento a personaggi di Game of Thrones, quanto a un avversario con cui tutti gli appassionati di film e serie tv almeno una volta sono dovuti confrontare: lo spoiler. Ecco, in Svezia, nel 2019, i servizi di streaming HBO Nordic e Telia Play hanno deciso di agire per cercare di evitare spiacevoli episodi accompagnati da sfuriate, arrabbiature ed escandescenze per sentirsi dire cosa succede prima che lo si veda in prima persona. La soluzione è un vero kit anti-spoiler: sei spille numerate per episodio, da appuntarsi al petto, per avvertire gli altri e far capire a che punto si è arrivati nella visione

Se te lo dice “la montagna” di essere green…
Chiudiamo con una campagna a tema green e ambiente. Sempre nel 2019, infatti, SodaStream, azienda che produce gasatori per acqua e bibite, ha riproposto una campagna inizialmente censurata nel 2017 per l’uso di un linguaggio inappropriato al suo interno. Lo spot riprende una delle scene più iconiche di Game of Thrones, adattandola ai nostri tempi e al problema più che mai attuale dell’eccessivo uso della plastica.
Un uomo all’interno di un supermercato acquista alcune confezioni di acqua imbottigliata e inizia a essere seguito da uno dei personaggi che i fan della serie non avranno difficoltà a riconoscere. Indizio: ripete ossessivamente la parola “shame”, “vergogna”. Giunto sul set della produzione consegna le bottiglie al destinatario (altro volto noto della saga…) che infine gli mostra una semplice soluzione per evitare le bottiglie di plastica. Su quale sia la soluzione non ci dilunghiamo, tanto lo spot avete capito chi lo ha realizzato…
Queste le nostre scelte, le nostre opzioni per il “trono di spot” o “trono del marketing” a seconda di come preferiate chiamarlo. Siamo sicuri che ognuno di voi ha le proprie preferenze e che anche nel prossimo futuro non mancheranno trovate e richiami a una serie che potrebbe avere prequel, sequel, spin off… insomma darci ancora molto, moltissimo materiale…!
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