Entro il 2032 McDonald’s eliminerà la possibilità di refill delle bevande. In calo la logica del ristorante in favore di Drive Thru e una tipologia di chiosco che avrà il nome di una vecchia mascotte
Fine del refill. In Italia non si usa ma ma è nota la pratica americana di McDonald’s (e non solo) di permettere il libero rifornimento di bevande ai clienti dopo il primo acquisto. Antieconomico? Non per forza considerando il limite di liquidi ingeribili e la discreta diffusione di maxi bicchieri. Ora, però, l’orientamento della catena starebbe cambiando limitando il più possibile questa offerta e puntano decisamente verso le modalità drive-thru. Non solo, la emme gialla sta mettendo a punto un formato di ristorante di piccole dimensioni (del tutto simile ad un chiosco) che ha già un nome: CosMc’s. Lo smantellamento delle macchine gratuite per le bevande è già iniziato in Illinois e dovrebbe essere planetario entro il 2032.
Il ristorante al crepuscolo?
Nel giro di dieci anni, insomma, McDonald’s dovrebbe dire completamento addio alla logica del refill virando verso logiche di consumo più smart. Se una volta il fast food era la tipologia di ristorante più rapida ora l’innovazione, anche tecnologica, ha creato alternative dai tempi sensibilmente più competitivi. L’esplosione del delivery ha aumentato, anche nelle aziende, la necessità di logiche di vendita da “tutto e rapido”. Il cliente che arriva, paga e mangia in poco tempo vale più del cliente che sosta ore in sala andando a riempirsi il bicchiere di Coca Cola con una certa regolarità. Spende poco (forse niente) ed occupa spazio.
Il chiosco del futuro
Curiosamente lo sviluppo innovativo ha reso McDonald’s la catena di fast food più rapida nella gestione e preparazione degli ordini nel Drive Thru. Ecco perché il chiosco CosMc’s potrebbe essere una massimizzazione di tempi e profitti ancora più intensa. Di fatto si tratterà di strutture che avranno una cucina e un bancone. Fine. I dettagli sono ancora abbastanza segreti ma è chiara la strategia di marketing, almeno nel naming che riprende una vecchia mascotte in voga tra la fine degli Anni ‘80 e l’inizio degli Anni ‘90. “La logica delle ghost kitchen – ha spiegato il CEO di McDonald’s Chris Kempczinski – arriverà a generare un mercato da 1.000 miliardi di dollari entro il 2030”. Ora è tutto chiaro.
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