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Violenza di genere, attenzione anche alla “cultura” AI: la campagna di Sephora

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5 Dicembre 2023
Praticamente uno snack

Sephora dalla parte delle donne con la campagna mAI colpevoli contro la violenza di genere. Messaggi forti per temi fondamentali

Mai come in questi giorni siamo esasperati dalla violenza ai danni delle donne, in tutte le sue forme. L’esasperazione deriva non solo dalla lista infinita dei femminicidi ma anche dall’ottusità di chi non capisce che la morte è solo una delle manifestazioni dell’oppressione femminile nel mondo: la peggiore.


Nell’intento di far comprendere l’origine della violenza e delle sue numerose e subdole sfaccettature, Sephora ha ideato, con l’aiuto di Media.Monks e della regista Viola Foladorshare, la campagna mAI colpevoli.

Si tratta di tre video, creati con l’intelligenza artificiale di ChatGPT, che ha ricreato tre situazioni distinte di violenza di genere alla quale le donne sono sottoposte nel loro quotidiano: a casa, con le restrizioni del marito; in ufficio, con le attenzioni non richieste del capo; al bar, con le avance spinte di un conoscente.

Il filo conduttore, oltre alla violenza ovviamente, è l’atteggiamento impaurito e rassegnato delle tre donne che raccontano quanto successo. Se, da una parte, la paura è concessa, la rassegnazione no, perché dovremmo tutti essere arrabbiati, disgustati, stanchi di storie che si ripetono, sempre uguali, da decenni.
Ma, ciò che maggiormente fa riflettere, è il victim blaming, ovvero la tendenza da parte delle tre vittime, non solo di giustificare il comportamento maschile che hanno subito, ma anche di incolpare sé stesse per quel trucco marcato, per quella camicetta scollata, per quella minigonna troppo corta.
Invece di colpevolizzare gli uomini, colpevolizzano loro stesse, perché, come ancora si sente dire di fronte a una violenza, “se la sono cercata”.


Occorre riflettere sulla mentalità ancora troppo radicata, tanto da ritrovarsi anche nell’intelligenza artificiale che procede per imitazione ed assimilazione. Un lavoro che ci rivela una realtà distorta e malata nella quale purtroppo viviamo.

Da questo punto bisogna ripartire per cambiare il pensiero latente, per sensibilizzare le menti ed arrivare, così, a non incolpare le donne vittime di abusi e violenze, perché sicuramente non se la sono cercata.


I video sono visibili online sulle pagine Instagram, TikTok, Facebook e YouTube di Sephora Italia.

Ci leggiamo presto!


A cura di
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Gazzetta PRO