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Alessandro Michele e l’addio a Gucci. La fine di un’era o un nuovo inizio?

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27 Novembre 2022
Il tempo di un caffè

Il mondo della moda scosso dall’addio del direttore creativo Alessandro Michele alla nota casa di moda. Scopriamo insieme questa storica separazione e proviamo a fare delle ipotesi sul futuro.

“Oggi per me finisce uno straordinario viaggio, durato più di venti anni, dentro un’azienda a cui ho dedicato instancabilmente tutto il mio amore e la mia passione creativa.”

Così sui suoi social Alessandro Michele, direttore creativo Gucci, ha comunicato il proprio addio alla casa di moda, dopo 7 anni nel ruolo e oltre 20 in azienda.

Anni in cui il marchio si è profondamente trasformato, cavalcando il genio creativo e la vena profondamente innovativa del suo uomo di punta. Anni in cui Alessandro Michele ha provato, riuscendoci del tutto o in parte (lo sapremo poi) a cambiare il mondo della moda e il messaggio che questa cerca di dare al grande pubblico.

Moda, eleganza, arte, colori e tessuti che avevano bisogno da tempo di cambiare passo e trasmettere messaggi capaci di rompere con la tradizione: eleganza e bellezza non più legate a stereotipi, ma alla quotidianità, alla vita di tutti, alle persone comuni.

Bellezza che è uguaglianza e diversità insieme, fluidità di genere, capacità di rinnovarsi sempre, anche e soprattutto quando è arrivato il momento. Concetti racchiusi nella più recente sfilata, Twinsburg, in cui 70 coppie di gemelli hanno sottolineato il nostro essere uguali a noi stessi ma diversi al momento opportuno. La volontà di camminare insieme e poi a un certo punto di staccarsi: dalle proprie origini, dal proprio vissuto, dalla propria quotidianità.

Image credits: Indians Express magazine

Tanti gli abiti e i progetti speciali che hanno visto la firma di Alessandro Michele, molte le collaborazioni con il mondo dello spettacolo: da Elton John ai Måneskin, dal product placement fuori dagli schemi con Achille Lauro, fino agli eventi su grandi temi e ai richiami al mondo del cinema. Una carrellata di abiti, tessuti, accessori che escono dal recinto patinato del glamour e diventano soprattutto arte.

Alessandro Michele: creatività e stile

Entrato in Gucci nel 2002, diventato in poco tempo uomo di punta del team creative, Alessandro Michele è diventato direttore creativo nel 2015, per volere di Marco Bizzarri (CEO di Gucci) che scelse di scommettere su uno stilista allora sconosciuto.

Riconosciuto poi a gran voce dai media, pur avendo una presenza ridotta allo stretto necessario (sono pochissime le interviste e le apparizioni televisive), ha portato innovazione e umanità, molta ricerca, sperimentazione, estro. Dietro al suo addio potrebbe (e il condizionale è d’obbligo) esserci una differenza di vedute sul futuro. Da una parte la continuità e dall’altra il totale cambio di passo.

O più semplicemente le ragioni di questa separazione vanno forse cercate in una necessità personale di cambiamento, di nuova linfa, di energia da spendere in altre forme e modi. Succede a chi sceglie coraggiosamente di cambiare all’apice della propria carriera e della propria affermazione professionale. Quando si ritiene di aver dato tutto, spesso si pensa di non avere nulla di nuovo da dare.

E quale futuro attende Gucci?

Quello che resta per il momento è un grosso punto interrogativo sul futuro dell’azienda e sul successore di Alessandro Michele. Si cambierà totalmente o si cercherà di proseguire per dare continuità a quanto già fatto? Quali saranno le novità nelle creazioni Gucci?

Forse si tornerà a uno stile in continuità con le linee morbide ed estremamente eleganti, asciutte, essenziali del passato, quando l’azienda arrivò all’apice. Un ritorno alle origini che vuole essere anche innovazione, senza dimenticare le radici. O magari si cercherà l’innovazione a ogni costo, un uscire fuori dagli schemi per andare verso un concetto più legato al futuro, alla modernità e forse all’avanguardia.

Si tratta solo di ipotesi, è ancora prematuro poter definire il futuro dell’azienda. Quel che è certo è che come ogni cambiamento anche questo risentirà di un nuovo corso, una nuova linea e scelte strategiche ma anche comunicative di grande impatto.

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Una nuova era nel modo di raccontarsi a cui anche Gucci, come altre aziende nel settore, andrà incontro. Ignoto per il momento anche il futuro di Alessandro Michele: chissà se il suo nome circolerà ancora in ambiti diversi o resterà invece nello stesso ruolo ma altrove.

Alessandro Michele
Image credits: Vogue

È certo un’uscita di scena significativa e dirompente la sua, che probabilmente è figlia di un tempo in evoluzione in cui la comunicazione della moda sta cambiando passo e uscendo dagli schemi di un tempo, legati al concetto di bellezza come perfezione, volti eterei, forme esili.

Da qualche anno invece la direzione sembra cambiata verso valori e concetti più ampi e profondi, basati sulla bellezza come autenticità, in tutte le sue forme. Questo forse il vero spartiacque da cui partire per addentrarsi al significato di scelte divisive, ma in ogni caso destinate a lasciare il segno.

Ci leggiamo presto!

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Gazzetta PRO