Spot Sanremo 2023: vince ancora Netflix con Publicis, bene Dentsu con Spotify, sorprende Paramount con Utopia.

Avatar photo
9 Febbraio 2023
Silenzia il telefono

Dopo una diretta infuocata, dieci blocchi pubblicitari raccontati spot per spot e il commento live di tutti i commercial in gara, la redazione si è riunita per tirare un bilancio degli acuti creativi di questo Sanremo 2023. E ce n’è più d’uno, quindi tenetevi forte!

#5, Veralab, Una pelle perfetta

Approda in prima serata nazionale e sul piccolo schermo Veralab, e già questo basta a fare notizia. Una traslazione mediatica per un brand nato e cresciuto in digitale – per consolidato su scala nazionale che sia – è una bella sfida. Il rischio era quello di inquinare i registri, di portare fagiane e cellulite sul palco dell’Ariston riproponendo i tormentoni a cui La Cinica ci ha sapientemente abituati su Instagram. E invece, tabula rasa, perché il trattamento a cui i creativi dell’agenzia Ready 2 Fly hanno fatto ricorso è di un’intelligenza meritoria. Dell’imprenditrice Cristina Fogazzi e dei suoi codici espressivi, neanche l’ombra. Nella messinscena largo invece a una madre e una figlia alle prese con il mito della perfezione estetica, che viene decostruito con dolcezza. Di vaghi echi doveschi, che fortunatamente rimangono vaghi. Per entrare nella top 5 di Gazzetta, del resto, bisogna avere ben chiaro il confine tra citazionismo e plagio.

Agenzia: Ready 2 Fly

#4, Costa Crociere, Uno spettacolo che gira il mondo

La voce alla melassa di Nico Fidenco, crooner di un’Italia che fu, apre le danze, e di danze si tratta. Costa a Sanremo è padrona di casa spregiudicata ed edizione dopo edizione ce ne dà ripetuta conferma. Uno spettacolo che gira il mondo somiglia tanto al Festival a conduzione Amadeus: non scontenta nessuno riuscendo pure nel miracolo di mettere d’accordo critica e pubblico. Nei 30′ di film (ma ne è anche stato rilasciato un taglio extended da 60′) c’è un varietà di contenuto e forma in cui non manca nulla di quello che serve a un adv per bucare lo schermo. Bellezze schiaccianti, una storyboard che sa strappare più che un sorriso, Salmo che sale in cattedra (o forse faremmo meglio a dire in console) e Amadeus pizzicato in passi di danza di rara goffaggine nell’intimità del suo camerino. Non delude nemmeno lo slogan in calce, che seppur sembri semplice non lo è affatto. Insomma, tutto straordinariamente solido e se proprio vogliamo cimentarci con un po’ di creative writing, “inaffondabile”.

Agenzia: DUDE

#3 Paramount Plus, Una montagna d’intrattenimento

Pesca a piene mani nella cultura pop italiana del Novecento, ma il committente è la cosa più lontana che vi possa venire in mente dalla Rai del secondo dopoguerra. Si tratta difatti di Paramount Plus e della sua montagna d’intrattenimento, proposta con la compostezza (e la messa in piega) tipica delle Signorine Buonasera, le iconiche annunciatrici di Viale Mazzini – che dal 1954 al 2018 hanno aperto la prima serata sulle TV nazionali. Niente rigore né palinsesti, ci tengono però a ricordare: nell’era dello streaming sono le preferenze dell’utente a fare l’orario delle trasmissioni. Un trattamento creativo di un’erudizione che ci ha sinceramente lasciato spiazzati, senza giocolerie, testimonial XXL e produzioni milionarie: di quelle, le ottime idee possono spesso fare a meno.

Agenzia: Utopia

Entra a far parte del nostro canale Telegram!

Ogni giorno news, riflessioni, approfondimenti e tanto altro in esclusiva per la nostra community.

#2, Spotify, Con Spotify Sanremo non finisce mai

Un Forrest Gump, la perfetta incarnazione dell’homo sanremensis, un irriducibile che per un intero anno, ovunque e in qualunque momento, canta la martellante nota che chiude il primo verso di Brividi di Mahmood e Blanco. È la stravagante e brillantissima visione scaturita dalle menti dei creativi di Dentsu, trovatisi tra le mani uno di quei brief che scottano: restituire agli italiani l’integrazione pressoché totale che Spotify vive con la kermesse, e non solo durante i cinque giorni del Festival ma anche e soprattutto nel resto dell’anno. Uno spasso che articola con un’immagine chiarissima una dinamica massmediologica su cui si potrebbe scrivere un paper universitario: in fondo a cos’altro serve la pubblicità?

Agenzia: Dentsu Creative

#1, Netflix, Coming Soon

Sapevamo perfettamente sarebbe arrivato il momento in cui, davanti all’ennesima sfavillante produzione della premiata ditta Netflix – Publicis/LePub, ci saremmo trovati a fare i conti con il convitato di pietra Tudum, che abbiamo recentemente premiato come migliore campagna italiana del 2022. Cerchiamo, con tutta la fatica del caso, di metterlo da parte e di non cadere in nostalgie galeotte.
Coming Soon la spunta essenzialmente per una ragione, perché – per strabiliante che sia l’esercito delle stelle di casa Netflix messe in fila – qui a meritare l’oro è il coraggio. Il coraggio a tratti anti-commerciale di architettare un intero concept su un passo indietro: è in arrivo una stagione di intrattenimento di livello, ma non oggi e nemmeno domani. C’è Sanremo. E ubi Sanremo, streaming cessat. Andate voi stessi a convincere il marketing manager di Netflix Italia che possa essere una buona idea per la campagna più importante dell’anno e poi ne riparliamo.

Agenzia: Publicis/LePub

Ci leggiamo presto!

A cura di
Avatar photo
Gazzetta PRO